Dakota 120

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-《Ho qualcosa per te.》Sussurrò al mio orecchio. Mi preoccupai un po'. Mannaggia! Proprio non sopportavo che spendesse soldi per me. Non volevo neanche vedere quanto. Ma sempre tenendomi stretta con una mano, mi portò davanti una scatoletta bianca con scritto Swarovski. Sospirai.
Se non altro non erano brillanti. Aprii vedendo un grosso anello impreziosito da pietre Swarovski. Era favolosamente scintillante. -《Oh! È bellissimo.》Esclamai portandomi una mano al petto. James mi diede un altro bacio sul collo. -《Voglio che lo indossi Domenica. Mi sembra che si adatti bene al color argento, no?》Ecco perché voleva sapere con esattezza il colore. Ma questo voleva dire anche una cosa. Sollevai verso i suoi occhi la mano destra, dove portavo il suo anello. La fascia d'oro rosso e rubini. -《Devo tenere pure questo?》Lo sentii sorridere piano e stringermi forte. -《Mi basta che porti solo quello.》Sorrisi e mi sciolsi nel suo caldo abbraccio. -《Porterò solo ed esclusivamente questo.》Dissi in un sospiro. -《Mentre per le Première metterò quello che mi hai regalato per il compleanno.》Lo dissi in modo da evitare che lui ne comprasse altri da abbinare e spendesse altri soldi. -《Non prendertela quando ti faccio dei regali. - Mormorò piano sul mio orecchio. - Lo capisco che ti incupisci perché non vuoi che spendo soldi. Ormai ci conosciamo anche troppo bene noi due. - Fece una pausa e io voltai il viso a guardarlo. - Ti prego non guastarmi il fatto che mi piace un mondo viziarti. E mi piacerebbe vedere un po' più di entusiasmo.》Sorrisi e mi voltai del tutto per abbracciarlo e dargli un caloroso bacio. Caspita, quanto mi era mancato. -《È davvero molto bello. Ora però andiamo a farci un bagno caldo, in modo che io possa esprimerti la mia gratitudine.》Mi prese in braccio e io avvinghiai le mie gambe alla sua vita.

Arrivò Domenica e io ero tutta eccitata. James mi guardava ridendo sotto ai baffi. Non avevo neanche fargli voluto vedere il vestito, anche se lui continuava ad insistere. Volevo che me lo vedesse quando eravamo pronti per andare. Nel primo pomeriggio sarebbero venute la mia hair stylist e la mia truccatrice di fiducia, in modo da rendermi una vera e propria vamp. Volevo che James avesse solo occhi per me. Eravamo diventati così pucci pucci nell'ultimo periodo... Eravamo legatissimi. Anche durante le prove per la presentazione ai Golden Globe, non smettevamo di ridere e tenerci per mano come due piccioncini.
Avevamo notato che alcuni dei nostri colleghi, giornalisti e perfino i fotografi, ci guardavano con più attenzione del dovuto e con occhi sognanti, come se sperassero in qualcosa in più tra noi. Ovviamente questa era solo una nostra sensazione. Se solo avessero saputo... La stanza d'albergo dove eravamo era davvero molto spaziosa e regale. Ero presa nel decidere quale biancheria intima indossare, frugando nella valigia, non volevo neanche andare all'after party. Volevo solo fare un party tutto nostro, seducendolo a dovere, quando lo sentii arrivare da dietro come una pantera, cingendomi la vita. Stava diventando un abitudine cogliermi di sorpresa, forse la cosa lo eccitava. Spostai di lato il collo, avevo i capelli raccolti, aspettando la mossa che tanto amava fare. Invece una fitta di delusione mi colse quando invece di annusarmi, buttò l'aria pesantemente. Un brivido di freddo mi colpì, ghiacciandomi fino alle ossa. Doveva dirmi qualcosa di brutto. Raddrizzai il capo e strinsi gli occhi, preparandomi al peggio. -《Che succede James?》Buttò un altro sospiro prima di rispondermi. -《Amelia è qui. A Los Angeles. In un altro albergo.》Mi voltai velocemente guardandolo sconvolta. -《Cosa?!》Aveva il volto sconsolato. -《È qui. E purtroppo devo raggiungerla. Lo sai che anche l'Universal vuole così.》Ah!Già... far finta di essere solo colleghi. -《C'è pure tua figlia?》Mormorai appena. Non riuscivo più neanche a deglutire. -《No. È sola.》-《Perché? Lei sa che stiamo insieme! Perché fa così?》Mi agitai. Inizia a camminare in circolo per la stanza. -《Per farmi incazzare! - Esclamò digrignando i denti. - Lei mi vuole a tutti i costi Dak. Lo sai. Fino a quando non riuscirò a levarmela di torno, lei non smetterà di metterci i bastoni tra le ruote. Ma stavolta mi sente.》Ero come traumatizzata. Non riuscivo più a capire niente. Come se la mia mente si fosse all'improvviso oscurata. -《Ma non può presentarsi così all'ultimo minuto. Gli addetti sanno che lei non ci sarebbe stata. - In un crescendo la mia voce si alzò in modo spaventoso, fino ad urlare senza controllo. - Eravamo solo noi due! Era la nostra serata! La nostra prima uscita ufficiale! Il nostro Red Carpet! Non è giusto!!》James mi lasciò urlare tra i singhiozzi, senza interrompermi, lasciandomi buttare tutto giù. Mi guardava addolorato e vicino pure lui alle lacrime. Mi si avvicinò prendendomi per le braccia. Ma io in un attimo di ira accecante, tra le lacrime e i singhiozzi, presi a colpirlo a pugni sul torace. Non avrei mai potuto fargli del male sul serio, anche se mettevo molta forza, lui era bello duro. Era come se gli stessi dando la colpa di tutto quel casino. Come se lui c'entrasse qualcosa. Ma ero davvero in piena crisi. James mi lasciò sfogare, senza dire una parola, lo sentivo ansimare forte, mentre si prendeva ogni pugno. Quando le mie braccia si fecero troppo pesanti per continuare a picchiarlo, lui mi trascinò in un abbraccio, stringendomi forte e baciandomi la testa. -《Mi picchierei a sangue per quanto ti sto facendo soffrire. - Esclamò con voce tremante per le lacrime. - Tu non meriti tutto questo. Non ti merito.》-《Nooo... nooo... non è vero... - Singhiozzavo - Ti amo... Non posso vivere senza di te...》Mi strinse più forte. Una forte ondata di nausea mi colpì forte e cominciai ad avere i conati. Mi staccai subito da lui precipitandomi in bagno, abbracciata al WC. Tutte le volte che mi agitavo in quel modo, finivo sempre con la testa dentro il water, con James che mi sorreggeva con un asciugamano bagnato. -《Non posso più vederti in questo stato. Mi sento distrutto.》Mormorava avvilito, mentre mi aiutava ad asciugare il viso dopo avermelo sciacquato con amore. Non era giusto fargli pesare la cosa. Dovevo essere più forte. Neanche a me piaceva vederlo così disperato.

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