Dakota 10

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Le sue stoccate erano lente ma precise, una mano mi accarezzava i capelli, l'altra il seno. Non smetteva di fissarmi negli occhi, come se non gli sembrasse vero. -《Sei mia. Solo mia.》-《Si, tua...》Socchiusi gli occhi, inarcandomi sempre di più al suo corpo duro e muscoloso, che non smettevo di toccare. Era perfetto, non avevo mai toccato tanta perfezione e non riuscivo a smettere di farlo. -《Guardami.》Aprii gli occhi, un pò di malavoglia, ma quando lo guardai fu uno spettacolo. Gli occhi luminosi, la fronte rilassata e un sorriso meraviglioso. -《Non voglio che distogli lo sguardo da me, perché io non lo farò. Neanche quando verrai. Anzi, soprattutto quando verrai.》Anuii come una cretina. Iniziò a succhiarmi il capezzolo, sempre tenendo gli occhi incollati ai miei, irradiandomi dentro un vulcano di emozioni. Di nuovo la sua fronte sulla mia, le stoccate si fecero più impetuose, facendomi gemere sempre più forte. -《Dio, quanto ti voglio! Mi fai impazzire! - Riprese a dirmi con un grugnito selvaggio. - Ogni notte non facevo altro che sognare di affondare dentro la tua piccola fica calda e stretta.》Oh Dio, stavo per venire. Non potevo credere di riuscire a guardarlo mentre mi diceva cose del genere, con quel volto così sudato, i capelli scarmigliati dalle mie continue carezze, l'espressione così dura e cazzuta, e quel fiatone asmatico che ormai amavo alla follia. -《Mi masturbavo come un ossesso.. tutte le volte che potevo.. non mi era mai successo, neanche da adolescente. Ma non mi sentivo mai soddisfatto... ooh... e invece ora... ora sei mia... ooh... e io tuo...》Era così sexy, soprattutto quando gemeva con quel ooh... Come mi faceva impazzire quando mi diceva quelle volgarità. Stavo di nuovo per chiudere gli occhi, per il troppo piacere.. -《Guardami.》Mi sforzai e ce la feci di nuovo, non sapendo quanto sarei durata ancora. -《Dimmi che sei mia.》E chi avrebbe avuto il coraggio di contraddirlo, con quel volto e quella voce. -《Si.. sono tua..》-《Ancora.》-《Sono... tua..》 -《E io sono tuo... ooh... tutto tuo... hai capito? Solo tuo... ooh... ooh...》Stavamo per venire insieme, occhi dentro occhi, ed era la cosa più bella di tutta la mia vita. Non sapevo dove ci avrebbe portato il domani, ma una cosa era certa: io non avrei mai e poi mai dimenticato quella notte. -《Vieni con me piccolina...》E lo feci. Insieme a lui, tra gemiti e grugniti, tra un sospiro e un fiatone, tra occhi azzurri in occhi grigi.
Tutta la notte fu un continuo fare l'amore, lui era insaziabile. Ci fu pure un momento in cui pensai che avesse potuto prendere qualcosa, invece i momenti down c'erano, seppur brevi. Ero io a fargli quell'effetto, e mi rendeva esultante e molto appagata. Ma mai una volta, mi fece mettere sopra di lui. Continuava a dominarmi dall'alto, come se provasse un piacere infinito a farmi sentire piccola e indifesa contro di lui. Era così maledettamente uomo, nonostante percepissi delle insicurezze del tutto senza spiegazione, visto che non gli mancava niente. Durante la notte gli avevo chiesto cosa avrebbe detto alla moglie, che si trovava in un altro albergo e lui mi aveva spiegato che era una cosa normale. Quando di solito usciva in compagnia, Amelia sapeva che era sua abitudine rincasare in mattinata. Ma quando questo avvenne, sofrii quel distacco in maniera atroce. Era come se mi lacerassero l'anima con un bisturi. Ero stata così bene, tutta la notte tra le sue braccia forti, continuando ad annusarlo, a toccarlo in ogni angolo possibile e immaginabile del suo corpo perfetto, e lui aveva fatto lo stesso. Esigevamo il possesso assoluto, l'uno nei confronti dell'altro.
Erano appena passate le cinque, quando mi svegliò dal mio stordimento, con dei leggeri baci sul viso ancora accaldato. -《Piccolina mia, sto andando via..》Un mormorio dolce e ansioso, accompagnato da uno sbuffo pesante. Sapevo che non voleva andare via, ma doveva farlo. -《Mmh...》Mugolai aprendo gli occhi. Era già vestito, il volto disperato e combattuto. Sapevo quanto stesse soffrendo, mi si strinse forte il petto, lo amavo disperatamente e anche lui, anche se non ce l'eravamo detto, lo avevamo capito entrambi. Mi alzai a metà letto, nuda e gli strinsi con le braccia il collo, accarezzandogli i capelli ramati. -《Non andare via... ti prego..》Piagnucolai come una bambina. Lui mi accarezzò delicatamente tutta la schiena nuda, facendomi rabbrividire. -《Devo, piccolina mia. - Un altro sussurro disperato. - Lo sai che non vorrei andarmene neanche morto.. ma devo.》Si staccò da me, tenendomi il viso tra le sue bellissime mani affusolate e guardandomi con una dolcezza infinita. -《Ci vediamo più tardi a lavoro e poi stasera.》Rimasi ancora spiazzata. -《Stasera vuoi rivedermi?》Jamie mi sorrise in modo da farmi capire quanto fosse sciocca quella domanda. -《Certo che sì. Te l'ho detto: noi ci apparteniamo da ieri notte e non voglio più sprecare altro tempo, prima di partire. Lo faremo ogni notte, per altri sei giorni. Poi ci organizzeremo, te lo prometto.》Oh Dio, come avrei fatto dopo le sei notti?? Quando l'avrei rivisto di nuovo?? Già era difficile ora... -《Jamie...》-《Si...?》Aspettava con ansia, ciò che volevo dirgli. Poi ripensai al fatto che lui tenesse a quanto fossi sincera con lui e io volevo esserlo. -《Per me è troppo difficile starti lontano.. già sento la tua mancanza e ci rivedremo solo tra un paio d'ore.》-《Pensi che per me sia diverso? Non puoi neanche immaginare quanto sia difficile mentire di stare bene con qualcun'altro e desiderare fortemente la felicità con la persona che finalmente ritieni la più importante della tua vita. - Respirava fortemente con la bocca dischiusa e la fronte corrugata. - Ma questa è la mia vita. Ho già capito che niente per me sarebbe stato facile, da quando ho perso mia madre. - Pausa. - Non voglio angosciarti, torna a dormire. Ieri notte ti ho proprio distrutta.》-《Oh Jamie...》Lo strinsi ancora una volta, più forte. Il mio seno nudo contro il tessuto fresco della sua camicia. -《Tu puoi angosciarmi tutte le volte che vuoi. Non desidero altro.》Mi scostò lentamente da lui, mi sorrise teneramente e mi baciò con dolcezza infinita. Poi l'inevitabile: si alzò in modo abbattuto dal letto e se ne andò lanciandomi un altro sorriso, stavolta sofferto. Mi accasciai sul letto, distrutta e affondai il viso su quello che era stato il suo cuscino, e inalai il suo profumo, fino ad addormentarmi in un sonno tormentato.

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