Jamie 76

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Mi feci serio. -《Dakota... per quanto riguarda il discorso di prima...》 -《Non m'importa, davvero. Ti prego non voglio sapere più nulla.》Ma io ero determinato. -《Invece devi starmi a sentire. Quello che ho fatto non è stato fatto con amore. Di conseguenza non lo ritengo un gesto intimo. L'ho fatto perché sono umano e non era una bella situazione. Tutto qui. Niente a che vedere con sentimentalismi o altro. Quindi non voglio che ti fai stupidi e inutili pensieri. Okay? Lei annuì. -《Okay.》 -《Poi vorrei anche che smettessi di fumare. Lo sai che detesto quando lo fai. Ti prego. Fallo per me.》-《James, non è facile. Non si può smettere da un momento all'altro, ci vuole il giusto tempo.》-《E anche il giusto impegno.》Esclamai serio. Cristo! Perché non lo capiva? Perché non capiva quanto mi premeva quella cosa. Io volevo invecchiare con lei. Vivere con lei più a lungo possibile. Non volevo che ancora una volta quel fottuto cancro si ripresentasse e mi togliesse l'unica mia ragione di vita. Dakota sbuffò appena. -《Ti prego... Per favore... - mormorai con una certa ansia - Promettimi che smetterai.》 -《Ok. Ci proverò... ma ci vorrà comunque del tempo. - Era già qualcosa... ma sapevo che durante la mia assenza ne avrebbe approfittato. - Ora, ho una cosa per te nella borsetta.》Disse con voce ancora rauca per il pianto. L'aiutai a sfilarsi la piccola tracolla Louis Vuitton e ne uscì una scatoletta di una gioielleria. La fissai con un sorrisino e lei mi sorrise addolcita. Aprii l'astuccio e ne trovai un anello in platino a fasciona, con tre rubini in verticale. Era molto maschile e virile. Mi piacque subito. -《È stupendo amore. Grazie.》Dissi emozionato. Nessuno mi aveva mai regalato dei gioielli, anche perché come avevo detto a lei non mi piaceva indossarne. Ma quello era il simbolo della sua appartenenza. Ero pazzo di gioia. Riuscivo a mala pena a deglutire e respirare, tanto mi aveva colpito. -《Se non ti piace... puoi non metterlo. Mi avevi già detto che non ami i gioielli e anche se me ne sono un po' fregata... adesso non voglio proprio obbligarti a mettere qualcosa che non ti piace.》La fissai accigliato, ma forse aveva fatto quel cattivo pensiero perché ancora non indossavo l'anello. -《Non essere sciocca. Lo amo. È il simbolo della tua appartenenza e non lo toglierò finché non ci sarà la fede. Aspetto solo che me lo metti tu al dito.》Dakota sorrise come una bambina. Prese l'anello e quando vide che le porsi la mano sinistra, al posto della destra, restò un attimo a fissarmi a bocca aperta. -《Sicuro?》Mormorò stupita. -《Come non lo sono mai stato in tutta la mia vita.》Mi fece scivolare lentamente l'anello nel mio anulare sinistro, dove una volta c'era un fede di poca importanza. Questo invece aveva un valore inestimabile era vincolante e ne ero orgoglioso. -《Ovviamente non c'è stato tempo per farlo incidere, ma se vuoi me lo lasci e lo faccio incidere uguale.》Aggiunse dolcemente. -《Non fa niente. Ma non lo toglierò fin quando non mi metterai la fede. E sarà molto presto piccolina. Fidati.》Mi sorrise. -《Se vuoi in pubblico puoi anche girarlo, in modo che non si vedano i brillanti, in caso lo trovi troppo effeminato.》 -《Stai scherzando? Se per questo lo metterò bene in mostra, per far capire che sono impegnato e orgoglioso di portarlo. Immagino che hai scelto i rubini per lo stesso motivo per cui li ho scelti io.》-《Assolutamente sì.》Confermò in tono sexy e baciandomi subito in modo dolce e lento, ma tirandomi un po' i capelli e facendomelo venire duro di colpo. Colsi al volo il suo segnale, stendendola sul letto, sotto di me, cominciando a strusciarmi contro di lei. Dakota ansimò e scalciò via le infradito con dei leggeri colpetti dei piedi. -《Facciamo un figlio.》Lo dissi così. Di punto in bianco. Lo volevo. E adesso sapevo che lo voleva anche lei. Dakota mi fissò ancora una volta a bocca aperta, con aria sconvolta. -《James... è troppo presto.》Mi prendeva per il culo? Neanche cinque minuti fa piangeva sulle scale che ne voleva subito uno. Ma le donne erano fatte così. Valle a capire. Per loro tutto aveva il significato opposto: no, voleva dire sì. Ti stai sbagliando: è proprio così. Mi fai male: ancora più forte. È troppo presto: lo voglio subito. Completamente contorte. Ma quel comportamento non era da lei. Dakota era sempre stata una ragazza sincera, perché ora mi nascondeva i suoi desideri? Forse voleva fare la preziosa? Glielo concessi. Era giusto, visto il mio stato attuale. -《Non è mai troppo presto, quando lo si desisera fortemente con la persona della tua vita. E io lo voglio Dakota. Voglio un figlio da te. Adesso. Fa l'amore con me. Smetti la pillola.》Ero serissimo e lei me lo lesse in volto, restando allibita. -《Non è così semplice. Ci vogliono un paio di giorni, se non settimane addirittura, prima che l'effetto della pillola scompaia. E a noi ne restano due, di giorni.》 -《Okay, inizia a smettere di prenderla, così quando ci rivediamo ci proviamo. Non sei d'accordo?》Ero così entusiasta, come un bambino. Il fatto che lei non avesse fatto storie e che si fosse solo limitata a commentare le difficoltà che avremmo avuto prima di riuscire a concepire, mi rese pazzo di gioia. Mi aveva confermato di volere un figlio da me. Mi sorrise come una bambina. -《Ma non sarà un problema? Il tuo matrimonio... Dulcie è ancora una neonata... e poi abbiamo dei contratti. Non sarà un po' difficile girare dei film con il pancione? Per non parlare dello scandalo. L'Universal ci farebbe il culo.》 -《Non me ne fotte un cazzo. Né di quell'inutile e falso matrimonio, nè dei contratti, nè di Dulcie, nè dell'Universal, nè di dare scandalo. - Mormoravo serio sfiorandole le labbra con le mie e toccandole il seno. - Voglio te. Te soltanto. E un figlio nostro.》Lei respirò forte, come indecisa sul da farsi. -《Non voglio che mi sposi con il pancione, come hai fatto con Amelia e come mia madre. Tutti direbbero che lo faresti solo per quello e io non lo sopporterei.》Mi rattristò quello che disse. -《Come puoi dire una cosa simile? Innanzitutto, tu non sei paragonabile con Amelia e poi sai benissimo che morirei per te. E non è soltanto un modo di dire. Ti sposo perché sei la mia vita e ti amo. E non perché aspetteresti un figlio nostro. Quello sarebbe il frutto del nostro amore. E poi da quando t'importa di ciò che pensa la gente? Sei sempre stata libera.》-《M'importa se un domani nostro figlio o figlia verrebbe ingiuriata. - Mi disse con occhi terrorizzati. - Quand'ero piccola me ne dicevano di ogni. La più brutta era doversi sentir dire che tua madre è una puttana. - Rimasi a fissarla sconvolto. - Cosa direbbero a nostro figlio invece? Ci hai pensato? Non voglio fargli subire ciò che ho dovuto ingoiare per anni.》 -《Piccolina. - Mormorai accarezzandole il viso delicatamente. - Mi dispiace. Ma se qualcuno mai dovesse dire qualcosa di brutto su di te... ha smesso di vivere. Perché lo ammazzo!》L'abbracciai tenendola stretta, coccolandola. Odio immenso e profondo per tutte quelle teste di cazzo che l'avevano ferita e fatto del male. Il momento era andato. Mi dedicai a lei coccolandola tutto il giorno.

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