Dakota 55

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-《Davvero?》Gli chiesi stupita, facendogli corrugare la fronte. -《Cosa?》-《Davvero non avevi mai detto a nessuna di amarla?》Lui mi sorrise con amore infinito. -《Solo a te. La mia vita. Il mio mondo. Il mio tutto.》Mi sentii soprafatta da quelle stupende parole e lo baciai con amore, mordicchiandogli le labbra sensuali. Presi ad accarezzargli il viso ricoperto di barba. -《Sei bellissimo con questa barba e i capelli tutti in disordine. Mi viene voglia di farti cose sconce.》James rise divertito. -《Anche io, vorrei tanto farti cose sconce. Mi è mancata troppo la mia piccolina, vogliosa e insaziabile.》Risi di gola per come mi aveva appena descritta. Mi strusciai ancora un po' su di lui e poi glielo toccai sopra i jeans, sentendolo durissimo. Lui a quella presa chiuse gli occhi e ansimò. -《Ti piace?》Chiesi maliziosa, mi piaceva molto stuzzicarlo. -《Si... Ma mi piacerebbe di più senza tutti questi vestiti addosso. Che ne dici, andiamo ad imboscarci da qualche parte in questa giungla?》Lo fissai incredula, con la bocca spalancata. -《James! Sei proprio un maiale!》Lui rise di gusto e io lo imitai, sentendomi il cuore finalmente più leggero. -《Lo so che ti piace quando faccio il maiale.》-《Hai ragione.》-《A proposito, mentre la cameriera mi accompagnava in giardino, ho incontrato due bestie feroci. Mi sono cagato addosso. Ma è legale?》Scoppiai di nuovo a ridere, immaginandomi la sua faccia terrorizzata. -《Non è divertente, mi ringhiavano e io mi sono veramente cagato sulle mutande. Se non era perché ero spinto dal forte amore che provo per te... avrei fatto marcia indietro e sarei scappato a gambe all'aria.》Ridevo senza sosta, con le lacrime agli occhi. -《Tua nonna sta ancora bene con la testa o... Oddio mi è sembrata una persona lucida, poco prima.》Rideva anche lui, tenendomi sempre stretta. Sì, sì. Mia nonna sta bene. Una volta, pensa che teneva pure un leone. - James mi fissò a bocca spalancata. - Lei sa ammaestrarli. Brandy e Shana sono mansuete, come Zeppelin. Ti avranno ringhiato un po' solo perché non ti conoscono, ma non fanno del male.》-《Quelle bestie hanno un nome? - Esclamò ironico, facendomi morire dal ridere. - Tipo animali domestici?》-《Non chiamarle così, sono carine. Mi leccano e si strusciano come i cani e i gatti. Poi ti ci farò prendere confidenza, come con Zeppelin.》Iniziò a scuotere la testa terrorizzato, continuando a farmi ridere. Ormai mi faceva male tutto lo stomaco per le troppe risate. -《Tu ti fai leccare da loro? No, no. Scordati che io mi avvicini a loro. A Zeppelin invece voglio bene.》Ridemmo ancora un po' come due bambini, poi rimasimo a fissarci in silenzio, parlandoci solo con gli occhi, di quanto fossimo diventati indispensabili l'uno dell'altro. Infine ci baciammo lentamente e con amore. -《Adesso ho proprio bisogno di fare una cosa.》Gli dissi con un sorrisetto che lui contracambiò in modo malizioso. -《Sono completamente d'accordo con te.》Esclamò sempre con aria maliziosa, mentre io mi alzavo e prendendolo per mano, lo trascinai verso un sentiero che portava alle scuderie. -《Cos'hai capito? - Gli chiesi ridendo. - Voglio condividere con te una mia passione. E non è quella cosa lì, maniaco sessuomame.》Lui scoppiò nuovamente a ridere, inarcando la testa all'indietro e io lo trovai molto sexy. -《Disse la ninfomane.》Ridemmo di cuore. -《Vuol dire che siamo fatti l'uno per l'altro.》Risposi sorridente e lui mi avvinghiò in un abbraccio passionale, sfiorandomi una guancia e facendosi serio in volto. -《Siamo fatti della stessa sostanza. Abbiamo un unico pensiero. Siamo una cosa sola. Ti amo, vita mia.》
A quell'ultimo appellativo sentii le gambe tremanti, erano parole forti, intense, così piene di significato. Rimasi a fissarlo come in trans e lui mi guardava con adorazione e sfiorandomi con dolcezza le labbra in un casto bacio che mi procurò le vertigini. Infine mi circondò la vita e anch'io feci lo stesso, continuando a camminare abbracciati come due fidanzatini innamorati. Ad un tratto ruppi il silenzio mormorando: -《Anche tu sei la mia vita James.》Lo sentì espirare con sollievo, non mi ero resa conto che stesse trattenendo il respiro. Il suo bisogno di essere amato e di volere continue rassicurazioni da me, non smetteva mai di stupirmi. Era come un bambino che era dovuto crescere troppo in fretta, diventando l'uomo meraviglioso che era. Ma c'erano quelle volte in cui lui era così fragile, così vulnerabile, da sembrare così piccolo e bisognoso, che mi faceva provare per lui un amore così intenso e infinito da essere spaventoso. Volevo proteggerlo e tenerlo forte a me. Ma sapevo che stavo per fare qualcosa che lo avrebbe messo a dura prova. Ricordavo ancora quel sogno fatto a Vancouver, dove quella bellissima bambina dagli occhi grigi mi aveva detto che suo padre aveva paura dei cavalli. Stava davvero parlando del mio James? James aveva davvero paura dei cavalli? E se non era così? Allora chi sarebbe stato il padre di mia figlia? Voleva anche dire che la donna che avevo sognato, non era sua madre. -《Quello è un elefante??》Esclamò scioccato, vedendo l'elefante nel suo recinto e fuori dalla sua tana. -《Si.》Risposi sorridendo, intanto che continuavamo ad avvicinarci alla scuderia. -《Non mi avevi detto che tua nonna avesse uno zoo.》Ridemmo ancora, poi lui si bloccò subito alla vista della scuderia e io ebbi la conferma che stavo cercando, con una fortissima fitta al cuore. -《Che succede? Perché ti sei fermato?》Aveva il volto teso e lo sentii irrigidirsi tutto, era terrorizzato. -《Dove mi stai portando?》Mi chiese turbato. -《Volevo portarti a conoscere Asso. Lo stallone che cavalco tutte le volte che vengo a trovare mia nonna. C'è anche: Ermes, Dreams, Furia...》
-《Non è necessario che me li elenchi tutti. - M'interruppe con ansia. - Non entrerò mai lì dentro in mezzo alle bestie di satana.》Che cosa?? -《Come li hai chiamati?》Gli chiesi tra lo stupore e la voglia di ridere, per quella sua reazione eccessiva. -《Bestie di satana. Non mi piacciono e non voglio avvicinarmi a loro, punto.》Risi un po' divertita, mentre lui con la fronte aggrottata e la mascella contratta si staccò dal mio abbraccio e si voltò verso la via del ritorno. Io mi sentii subito una stronza e lo rincorsi fermandolo, prendendolo per un braccio. -《Scusa, non volevo essere offensiva. Solo che davvero non riesco a capire. Potresti essere più chiaro?》Parlai con molta delicatezza, mentre lui era ancora accigliato. -《Ho detto che non mi piacciono. Ma questo non significa che tu non puoi farti una cavalcata. Io vado a darmi una rinfrescata, mentre tu cavalchi.》Alzai le sopracciglia, fissandolo incredula. -《Scherzi. Io voglio stare con te. E poi cos'è questa storia del: "Non mi piacciono e vado a darmi una rinfrescata". Non posso farteli vedere anche se non ti piacciono?》-《No!》Mi rispose imbronciato. Sembrava proprio un bambino capriccioso e visto che era troppo orgoglioso per dirmelo, lo feci io. -《Non è che per caso ti spaventano?》Glielo chiesi con un leggero sorriso, ma lui era sempre accigliato e imbronciato. -《Che dici. No.》Rispose brusco. Io gli sorrisi. -《James... Avevi detto che avremmo dovuto essere sinceri.》Lui alzò gli occhi al cielo, sbuffando. -《Okay, okay. Hai ragione. Ho paura. Quindi ora possiamo andare?》Gli presi il viso imbronciato tra le mani e lo guardai con tenerezza. -《Lo sai che quando metti il broncio mi viene voglia di strapazzarti di coccole? - Lui sorrise con una felicità che mi fece palpitare forte il cuore. Poi con un dito indice gli toccai la fronte e nel mezzo tra le sopracciglia, svelandogli il mio piccolo segreto. Era arrivato il mometo. - Invece quando aggrotti la fronte, ti si formano delle rughe tutte qui. Ma lo trovo molto eccitante. Amo da morire questa tua espressione. Che del resto è la tua abituale.》Lui corrugò la fronte apposta e io mi sentii improvvisamente bagnare e d'impulso lo baciai selvaggiamente, facendolo ansimare forte, stavo perdendo l'ultimo briciolo di autocontrollo, intanto che le sue mani mi toccavano il seno, i fianchi, il sedere. Anch'io detti una strizzata al suo sedere, duro come il marmo e come il suo membro. Mi staccai ansimante e sentendomi le labbra gonfie e pulsanti. Stavo per chiedergli un sacrificio.

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