Jamie 47

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Mi destai ancora una volta da altre due voci, stavolta erano entrambe le mie sorelle. Ma io ancora non riuscivo nè a muovermi, nè ad aprire gli occhi. Stava diventando un incubo vivere in questa specie di limbo. -《Quindi ha una relazione con Dakota Johnson?》La voce agitata di Jessica mi rimbombò nella testa come un frisbee. Se avrebbe massacrato la mia Dakota, al risveglio l'avrei rimessa al suo posto. Gliele avevo sempre fatte passare tutte, visto la sua possessività nei miei confronti, (per lei nessuna era alla mia altezza) ma stavolta con Dakota, il film era ben diverso, perciò, se ci teneva ancora al nostro rapporto, avrebbe fatto bene ad accettarla sin da ora. -《Esatto.》Mormorò calma Liesa. -《Non posso crederci. Non è da Jamie comportarsi così. - Poi scoppiò a ridere come una pazza. Povera la mia testa... Jess era proprio un uragano. - Ma sono felice.》-《Così finalmente molla quella fattucchiera.》-《Jess!Sarà nostro fratello a decidere. Non tu.》La riprese Liesa. -《Ma dai. Si è tolto la fede. Ha tentato il suicidio per quella ragazza. Si fa chiamare James e ha mangiato i suoi scones. Ti serve qualche altro indizio, oltre al fatto che è completamente stracotto di Dakota.》-《No.》-《Allora, ha risposto o no alle chiamate?》Chiese Jessica con una curiosità del tutto infantile. In realtà mi aspettavo che da possessiva quale era sempre stata, si compprtasse con più irragionevolezza. Ma fui stupito dalla sua vivacità. -《Risponde sempre la segreteria. - Rispose triste Liesa, e poi sbuffò pesantemente. - Non so che fare. E se lo avesse lasciato definitivamente per la situazione in cui si trova? Infondo non è da biasimare. Jamie è sposato da poco e la bambina ha qualche settimana.》Oh Signore. Ti prego no! Non farmi questo! Misi ancora forza per potermi svegliare, o anche solo muovermi, ma anche stavolta non successe nulla. Dovevo andare a riprendermela. Niente contava più di lei! Niente e nessuno! -《No! Liesa. Non devi dire così. Lei lo ama, se no, non ci sarebbe stata a prescindere! Qualcosa o QUALCUNO deve averla intimorita. E non mi sorprenderebbe se questo qualcuno fosse proprio la nostra CARA Ameliuccia. - Ci fu un lungo silenzio. - Non capisci? Come sei andata tu a parlarle, è probabile che ci sia andata quella strega. E chissà cosa le avrà detto!》Oh Cristo Santo!Ha proprio ragione. Era come pensavo! Quella matta l'aveva minacciata mentre ero in bagno! Ma prima o poi mi sarei svegliato! E allora ne avrebbero visto tutti delle belle. Il nervosismo mi risucchiò ancora una volta, nonostante io lottassi per rimanere ancora cosciente. Niente da fare! L'oblio.

Stavo respirando dal naso, non sentivo più tutti quei tubi. Anzi sentivo un odore dolce e fresco. Iniziai ad annusare con più brama e subito lo riconobbi. Zucchero e Magnolie. Red Velvet. Il cuore prese a battermi forte, e fu lì che iniziai a muovermi. Mi stiracchiai piano e sentii i muscoli un pò indolenziti. Ma dovevo svegliarmi. Lei era lì, ad un passo da me. Sentivo il suo profumo. Non potevo sbagliarmi, l'avrei riconosciuto ovunque e non me ne sarei mai sentito sazio. Feci uno sforzo sovrumano per aprire le labbra ed emettere un suono rauco e faticoso, e poi pronunciare ad alta voce il suo dolce nome. -《Dakota... Dakota?》Non rispondeva nessuno. Eppure io sentivo il suo profumo e avvertivo una presenza al mio fianco. Feci un altro grande sforzo e finalmente aprii gli occhi. La luce forte del sole che abbagliava quella stanza asettica, me li fece chiudere per un attimo, strizzandoli forte e poi riaprendoli ancora una volta, cercando di mettere bene a fuoco l'ambiente e accertarmi di chi ci fosse al mio fianco. Mi voltai di scatto al mio lato sinistro e vidi solo mia sorella Liesa di fianco a me, con il vasetto della crema aperto, il viso stanco e preoccupato ora farsi pieno di gioia. La delusione fu immensa, quasi devastante. Mi sentii ingannato da mia sorella, per aver usato quella strategia, che aveva avuto un ottimo risultato. -《Oh grazie a Dio, Jamie! Ci hai fatto stare tutti in ansia!》Io sorrisi mestamente, lei richiuse il vasetto poggiandolo sul tavolino di fianco e buttandomi le braccia intorno al collo e io le circondai la vita stretta. Mi sentivo stanco, la testa mi doleva un pò, mi sentivo confuso e sentivo un forte bruciore sulla punta dell'uccello e un bisogno disperato di fare pipì. -《Liesa devo andare in bagno a fare pipì. Sto scoppiando.》Lei si staccò, guardandomi con le sopracciglia alzate. -《Tranquillo Jamie, hai il catetere, puoi farla.》Lo disse con una tale tranquillità da sconvolgermi. -《Che cazzo stai dicendo?》Ero davvero furioso ora. Non potevo credere di avere attaccato addosso quello schifo, come se il mio uccello fosse difettato. No, no, no! Quel coso doveva sparire dal mio uccello alla svelta. -《Jamie calmati! - Mi rimproverò con calma. - Sei stato in coma diciassette ore, era logico che ti mettessero il catatere. Ora devo avvertire l'infermiera che ti sei svegliato e lei si occuperà di tutto.》Ma di che?? Stiamo scherzando??Sollevai subito le coperte. Indossavo solo il camice dell'ospedale. Liesa subito alzò gli occhi al cielo sbuffando e dandomi le spalle. Io sollevai il camice e lo vidi. Orrore! -《Jamie non provare a staccartelo. Vado a chiamare l'infermiera, se ne occuperà lei.》Diceva con aria esasperata.
Come se avesse a che fare con un bambino. -《Dico sei impazzita o cosa?》Con la velocità della luce strappai quello schifo, sentendo delle fitte atroci e grugnendo forte. Mia sorella stava per voltarsi, ma subito si bloccò tornando indietro. -《Jamie! Ma cosa hai fatto?!》Era scioccata. Io invece avevo le palle molto girate. Mi coprii con il camice, alzandomi dal letto con un leggero capogiro e Liesa si voltò con il volto sconvolto. La bocca aperta in una O e gli occhi enormi. Non mi aveva mai visto così autoritario. Mi guardava come se mi vedesse per la prima volta in tutta la sua vita. Come se fossi quasi uno sconosciuto, ma per la prima volta, come un uomo e non come un ragazzino. -《Nessuno mette le mani sul mio membro, è chiaro?Figuriamoci una donna che non è la mia. - Dissi nervoso, anche se lei non aveva colpa. - Vado a fare pipì.》Mi avviai verso il bagno, mentre lei usciva fuori a chiamare qualcuno. L'uccello mi urlava di brutto e la vescica mi stava esplodendo. Quando mi sciacquai mani e viso tornai in camera con la gola in fiamme, avevo una sete pazzesca, per il resto mi sentivo un pò indebolito. Quindi tornai a sdraiarmi a letto e poi voltandomi verso il tavolinetto di fianco presi il vasetto, lo aprii e lo annusai come un drogato in astinenza. Oh Dio... quanto mi manchi. Oh Dakota, Dakota... mi hai reso tuo schiavo. Presi un pò di crema nel dito indice e me ne spalmai un pò nel palmo sinistro, in modo da poter sentire il suo profumo tutto il tempo. Stavo chiudendo il barattolo, che la porta si aprì ed entrarono mio padre e le mie sorelle. Mio padre mi strinse forte per il collo e io l'abbracciai per come potei, visto che mi trovavo disteso. -《Jamie, ci hai fatto prendere un brutto spavento, non farlo più!》Mi disse agitato. -《Tranquillo papà.》Quando mio padre mi lasciò, Jessica si buttò su di me a razzo, quasi soffocandomi, baciandomi la guancia e piangendo disperata. -《Oh Jamie, non farci più uno scherzo simile!》Io la strinsi un pò e poi lei si calmò alzandosi e guardandomi con il broncio, asciugandosi le lacrime con le mani. Ve l'avevo detto. Era ancora una bambina. -《L'infermiera sta arrivando con il dottore. - Disse Liesa. - Ma le ho detto che ti sei tolto il catatere da solo.》Mio padre scuoteva piano la testa, come faceva quando ero piccolo. -《È logico. Chi diavolo doveva togliermelo? Anzi... chi me lo ha messo?》Ero più tosto nervoso. -《L'infermiera.》Rispose quasi seccata Liesa.-《Perchè non me lo hai messo tu papà? Visto che sei un medico.》Mio padre rise divertito. -《Oh andiamo Jamie... abbiamo visto tutti un pene.》The winner is: Jessica. La guardai storto, ma lei non si scompose. -《Jess...》La richiamò Liesa. Aveva intuito che il mio umore era pessimo. Che la mia persona aveva subito un cambiamento radicale, rispetto a come ero sempre stato. Aveva intuito che dietro quel cambiamento, c'era la donna di cui ero perdutamente innamorato. Era sempre stata come una mamma, per forza aveva notato subito quel cambiamento.

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