Jamie 15

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Erano le nove quando arrivai sul set e c'erano già tutti. Dakota mi fece un sorriso che mi colpì dritto al cuore. Era stupenda. Indossava già i vestiti di scena: un vestitino sfondo blu a fantasia, era molto corto e metteva in risalto le sue bellissime e lunghe gambe. Oggi aveva sul viso una luce nuova e sapevo che era dovuta perché avevamo fatto l'amore, ormai ci appartenevamo. Mentre giravamo, non riuscivo a non notare le occhiate maliziose degli altri uomini intorno a noi, soprattutto quando le si sollevava il vestitino dopo che la buttavo sul sofà. Mi sentii subito infuocare dalla gelosia. Quella era la mia donna porca troia. Il punto era che per loro, io ero per lei solo un collega. Ma il mio possesso nei suoi confronti ebbe la meglio, così li guardai in cagnesco. Inizialmente non capirono i miei sguardi di traverso, poi ebbero un illuminazione e iniziarono a comportarsi con più timore nei miei confronti. Dakota non se ne accorse, oppure era troppo brava a nasconderlo. Durante la pausa andò a prendersi da bere, mentre io controllavo a distanza la situazione. -《Hai finito?》Mi voltai e mi ritrovai Sam di fronte a braccia conserte, con l'aria di chi la sapeva lunga. -《Di fare cosa?》Le chiesi non capendo. -《Di intimorire la crew.》Feci un attimo il finto tonto, con l'espressione di chi non capiva, ma non servì, Sam era davvero determinata. -《Jamie, hai marchiato il territorio tutto il giorno. È stato talmente evidente a tutti, che per un attimo ho davvero avuto paura che le pisciassi sopra. Quindi te lo chiedo di nuovo: Hai finito? Oppure dovrò assistere ad un altro tipo di scena porno, dove tu le pisci sopra e così sarai felice di aver chiarito il concetto.》Mi misi a ridere a quel pensiero, sicuramente Dakota mi avrebbe picchiato a sangue. Sam alzò le sopracciglia, stupita. -《Tranquilla, non le piscerò sopra. - Feci una pausa prima di aggiungere: - Anche perché Dakota potrebbe diventare molto violenta.》Risi di getto e Sam mi seguì scuotendo un pò il capo. -《Jamie, ma ti rendi conto in che situazione ti sei cacciato?》La voce preoccupata. -《Purtroppo si.》Le dissi sbuffando. -《Non puoi tenerlo nascosto a tua moglie ancora per molto.》-《È iniziato tutto ieri.》Mi fece un sorriso malizioso. -《Mi prendi in giro? Questa storia è iniziata sin dall'inizio. Avete flirtato continuamente. Da ieri si è concretizzata, vorrai dire.》Perfetto. Aveva capito tutto. -《Si. Ma io non devo giustificarmi con te, della mia vita privata.》Ero un pò seccato. -《Ci mancherebbe. Voglio solo dirti che dobbiamo ancora girarne altri due capitoli di questa serie e non voglio complicazioni. Voglio solo che tu ne sia perfettamente consapevole... E soprattutto... - si fece più vicina a me e mi sussurò: - Non voglio che tu faccia del male a Dakota. Non se lo merita. È ancora piccola e ha sofferto molto in passato.》Fu come ricevere un pugno allo stomaco, lasciandomi senza respiro e infatti iniziai ad ansimare. La mia piccola Dakota aveva sofferto! Lo avevo capito ieri sera da quell'attacco di panico. Da come lo gestiva, sembrava averni avuti parecchi e io conoscevo benissimo quella situazione. Avevo sofferto di attacchi di panico per anni, dopo la morte di mia madre; ancora oggi qualcuno tornava così, giusto per il gusto di torturarmi. -《Che cosa le è successo?》Chiesi ansimando appena. -《Visto che ora è la tua amante, sarebbe giusto che lo chiedessi a lei.》Mi innervosii. -《Non è la mia amante. Lei è più di questo.》Dissi a denti stretti. Sam fece una smorfia dispiaciuta. -《Mi dispiace Jamie, ma fin quando sarai unito in matrimonio con Amelia, lei sarà solo questo per te. E lo sa benissimo anche lei.》Mi diede una leggera pacca sulla spalla e si allontanò, lasciandomi nervoso ed angosciato. No! Dakota era più di quello, e io avrei dovuto sbrigarmi a renderlo noto a tutti. Specie a lei. -《Tutto bene?》Mi chiese Dakota quando si avvicinò con un bicchiere di aranciata. Mi sorrideva dolcemente. Era disarmante. Questa ragazza mi era entrata dentro come una seconda pelle, la sentivo in circolo nelle vene, nel sangue, possedendomi tutto, senza lasciarmi scampo. Se mi avesse lasciato, mi avrebbe ucciso e stavolta non sarebbero bastati tutti i soldi di questo mondo per pagare psicologi di altissimo livello, io non mi sarei mai più ripreso.
-《Sì.》Dissi tentando di moderare la mia respirazione affannosa. Lei corrugò leggermente la fronte. -《Non sembrerebbe. Stai ansimando.》Mi passò una mano tra i capelli, lentamente, con un certo timore sulla mia reazione. Cristo Santo! Ma come faceva a rendere quel semplice gesto, pieno d'amore, come solo mia madre sapeva fare? Perfetto! Ora mi sentivo ancora più innamorato di lei, se mai fosse stato possibile. -《Se è per le occhiatine dei tecnici, credo che ormai hanno perfettamente capito come stanno le cose tra noi. Anzi, credo che l'abbiano capito tutti. Non sei stato un bravo attore, facendo finta di niente.》Disse accennando un leggero sorrisetto compiaciuto. Le piaceva il fatto che io avevo voluto marchiare il territorio. -《Invece tu sei stata davvero molto brava a fingere di non capire.》Esclamai con finta irritazione. -《Anni e anni di esperienza a fingere che tutto nella mia vita andasse bene.》Lo disse con distacco, come se fosse una cosa del tutto normale. Ma a me premeva. Volevo sapere cosa l'aveva fatta soffrire e mi sarei preso cura di lei ancor prima di me stesso. -《Voglio che più tardi me ne parli.》Le dissi serio. Dakota fece un mezzo sorriso. -《Non mi va di angosciarti con il mio passato. Tu hai già troppi problemi, senza bisogno di aggiungerci anche i miei, che ora come ora non sono più così importanti.》La presi tra le braccia, tenendola ben stretta per la vita e facendomi più serio in viso. Lei si guardò intorno, un pò a disagio. Anch'io mi lanciai un'occhiata intorno, quando sentii un pò più silenzio e mormorii. Ci stavano fissando tutti e con le facce consapevoli, di chi già ovviamente aveva sospettato o addirittura scommesso, che tra noi era scattato qualcosa. Ma io amavo Dakota e sinceramente non mi importava un cazzo del resto del mondo, così li esclusi tornando a fissarla. -《Come hai detto tu stessa stamattina: Tu mi puoi angosciare tutte le volte che vuoi. Non desidero altro. Voglio prendermi cura di te.》Non la lasciai replicare, ero completamente pazzo di lei e la baciai. Con impeto, lasciandola spiazzata, con in mano ancora il bicchiere. Il mio bacio era esigente, possessivo, e lei contraccambiò con dolcezza, indebolita da quella situazione che la faceva sentire, sicuramente, come una sfascia famiglie. Ma a me poco importava. Quando si trattava di lei, diventavo egoista e possessivo. Fanculo di quello che pensavano gli altri. Lei era mia, e questo era il primo passo per dimostrarle che non avevo paura di urlarlo al mondo, doveva capire da subito che con lei facevo sul serio. Quando mi staccai, era tutta rossa in viso. Era imbarazzatissima, i mormorii si erano fatti ancora più indiscreti. -《Jamie.》Un filo di voce, appena spaventato. -《Ssh..》La strinsi fortemente al mio corpo e le baciai dolcemente la fronte. Tremava come una foglia. Allora lanciai uno sguardo di fuoco a tutta la crew, che ne rispose zittendosi all'istante e spostando lo sguardo. -《Quello che succede all'interno di un set, muore sul set. - Disse seria Sam, avvicinandosi a noi. - Conosciamo tutti le regole base di un contratto sulla lavorazione di un film. Quindi sappiamo tutti bene che quel che è appena successo, non uscirà fuori di qui, o ci saranno guai seri per chi farà la spia. Di questo potete stare tranquilli. Ma cerchiamo di non istigare, facendo altre mosse troppo azzardate.》Inalai pesantemente, mentre Sam si faceva dare il bicchiere da Dakota. -《Sam...》Dakota era come se non riuscisse a parlare, e allora Sam con un sorriso rassicurante esclamò: -《Rilassati Dak. È abbastanza chiaro che tu sei molto importante per il nostro Jamie. Se no, non sarebbe arrivato a tanto.》Ci scambiammo delle occhiate, poi io le sorrisi, così che non so come, sorridemmo tutti e tre. Vedendo finalmente la mia Dakota più rilassata. -《Ora per favore cerchiamo di lavorare un pò e poi vi lascio liberi.》-《Posso?》Si era avvicinata la truccatrice e guardava prima me e poi Dakota, per la primissima volta a disagio. Io la sciolsi dall'abbraccio. -《Certo. Ovvio.》Esclamai. Sorrise a Dakota in modo malizioso, iniziando a sistemarle le labbra gonfie, dovute al mio bacio possessivo.

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