Dakota 119

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I giorni passarono da quell'episodio emozionante. Le nostre PR ci presero una serie di appuntamenti per interviste su talk show e servizi fotografici. I mesi passarono veloci, all'insegna di paparazzi ad ogni angolo, fans, interviste, serate, servizi fotografici e così via. Eravamo sempre insieme. Ci vedevamo spesso. Non potevamo più stare l'uno senza l'altro, e visto che dovevamo fare le stesse cose, con l'aiuto delle nostre manager, alloggiavamo sempre nello stesso albergo e finivamo sempre in una sola stanza. Ci avevano pure consigliato, sotto pressione della Universal, di farmi vedere in giro con un altro ragazzo, in modo da mettere a tacere voci che via via erano diventate troppo insistenti e facendo imbestialire la produzione, quindi creare una copertura alla nostra relazione segreta. Nonostante le varie sfuriate da parte di James alla fine eravamo arrivati ad un compromesso. Così avevo pensato a Matt, l'amico di Blake, era molto più gay che non bisex, quindi non si creava il problema, visto che fare finta con un ragazzo etero era fuori questione per James. Tanto ormai Matt era stato messo ben in guardia e quindi non si sarebbe azzardato a fare passi falsi, anche se James era teso come le corde di un violino. Ci misimo d'accordo che avremmo solo dovuto fare finta davanti ai paparazzi, come c'era stato imposto. Ma la possessività di James non considerava neanche i gay. E quindi ogni volta che io e Matt fingevamo, lui dava di matto. Lo stesso valeva per me quando lui veniva immortalato con quella vipera e la figlia. Ovviamente io e Matt eravamo molto più bravi a recitare, sembravamo molto più noi una coppia di sposini, che non loro che lo erano veramente. E di certo questo non calmava gli animi di James. Continuavamo a provare a fare un figlio, avevamo fatto già due test ed erano risultati negativi, così ci ripromisimo che al primo segnale di ritardo o un altro chiaro sentore, ne avremmo riprovato a farne un altro, per il momento avremmo lasciato perdere. Ad ottobre passò il compleanno con me e fu meraviglioso, anche se eravamo rinchiusi a casa mia, visto che insieme non potevamo farci vedere. Per me fu fantastico per il semplice fatto che era con me. Al mio fianco. Mi regalò un bellissimo anello con una grossa perla bianca, circondata da tanti piccoli brillanti. Avrei voluto dirgli che non avrebbe dovuto spenderli per questo, ma metterli da parte per la sua cauzione, in modo da farmi il più bel regalo in assoluto: sposarmi. Ma non volevo umiliarlo, così lo indossai subito sul dito medio, vedendo come mi stava e ringraziandolo calorosamente. Era molto vistoso e importante, non avevo mai portato un accessorio così da signora. Ma James era un uomo all'antica. -《Lo indosserò nelle occasioni speciali.》Gli dissi calorosamente. Sempre ad ottobre fummo richiamati di nuovo sul set a rigirare le scene hot. Niente di più naturale. Ormai ci conoscevamo troppo bene. Eravamo diventati veramente un tutt'uno. C'erano quelle settimane che lui viveva a Londra con sua figlia e quella maledetta arpia che continuava a ricattarlo, e quelle in cui stava con me. Era diventata una routine, a volte non troppo piacevole, ma ci facevamo forza. Ormai eravamo diventati più forti. Così che venne dicembre e insieme a lui, il mio stress. Mi ero accorta da qualche giorno di aver avuto qualche perdita di sangue. Diedi la colpa a tutto quel maledetto stress, non dormivo quasi neanche più per tutti quegli impegni, e anche quando ero con James, non perdevamo tempo a dormire ma a fare l'amore, recuperando il tempo che non eravamo stati insieme. Purtroppo anche questo Natale lo passai senza di lui. Ci sentimmo su Skype. Ma mi sentii comunque molto triste. Fortuna c'era la mia famiglia e i miei fratelli.
A Gennaio, dopo le festività di Natale, ci aspettava un grosso evento: i Golden Globe Awards. Avremmo dovuto parteciparci insieme. Saremmo stati sul palco insieme e avremmo premiato. Ero emozionatissima all'idea. Il nostro primo Red Carpet insieme. Mi sembrava un sogno. Ero così felice, che suggerii a James di vestirci come Anastasia e Christian nella loro prima uscita ufficiale, (un po' come noi). -《Amore, è un idea stupenda.》Esclamò raggiante. -《Ti prego non raderti la barba però.》Lo volevo come lo avevo visto nel mio sogno. In smoking, con i capelli indietro divisi dalla riga laterale e la folta barba. Ormai lo amavo così e lui sapeva quanto mi piaceva, soprattutto quando me la leccava. Mi piaceva sentire quel pizzicore sulla mia parte più sensibile. -《Ma certo. Lo so che ti piace. E non c'è niente che non farei per te. Per renderti felice.》Mi parlava con infinita dolcezza, attraverso Skype e io non potei fare altro che sentirmi sciogliere come cioccolato fuso. -《Quindi sarai vestita d'argento, giusto?》Mi chiese con un certo interesse. -《Sì. Argento. E tu di nero.》Rise dolcemente. Sapevo di non avergli fatto una domanda, ma ormai eravamo diventati proprio come marito e moglie, nonostante le apparenze. Ancora non mi spiegavo perché quella matta si ostinasse così tanto, visto che sapeva di noi due. -《Certamente, mia cara.》Adoravo quando mi diceva cose come quelle. Era come se continuasse ad avvolgermi tra le sue forti braccia.
Scelsi Chanel come stilista, tra l'altro uno dei miei preferiti, ed esposi il mio desiderio. Volevo l'abito di Anastasia Steele in 50 sfumature di nero.
Due giorni prima dell'evento il mio James fu di nuovo a casa mia, ma ormai la sentivo più come nostra, ero così felice... gli saltai subito al collo e lui mi strinse tra le sue braccia facendomi volteggiare con un mugolio di gioia. -《Dio! Finalmente sono ritornato a casa.》Mi sentii rinascere a quell'esclamazione detta con calore e sollievo. Il mio amore, che purtroppo era costretto a vivere in una galera e che rinasceva tutte le volte che mi riabbracciava. Non smetteva di annusarmi forte il collo, baciarmi con foga... come se gli dovessi sfuggire dalle braccia da un momento all'altro. Mi mise giù guardandomi attentamente. -《Mi manchi troppo Dak. Ogni giorno senza te è diventata una punizione senza fine.》Dak. Era da un po' che mi chiamava così, e mi piaceva molto. Gli accarezzai dolcemente il viso e i capelli ricci tutti stravolti. -《Ssh... Vieni. - Lo presi per mano, mentre con l'altra tiravo il trolley. - Hai proprio bisogno di un bel bagno caldo e di una bella cenetta.》Mi strinse ancora più forte a sé, mentre ci incamminavamo verso la camera da letto. Intanto che lui si spogliava io aprivo il trolley, uscendo la custodia che proteggeva lo smoking che si trovava all'interno. E lo appesi nell'armadio per non sgualcirlo. D'improvviso mi prese da dietro stringenomi forte. Avevo i capelli raccolti a chignon e James mi annusò ancora il collo, dandogli poi una leggera sfilza di piccoli baci, facendomi rabbrividire. -《Sei proprio una mogliettina premurosa.》Sussurrò roco. Sentii la voglia crescermi nelle parti basse, forte e impetuosa, facendomi ansimare forte. Era la prima volta che mi chiamava mogliettina, ed era una bellissima sensazione. -《Questo è perché tu, sei un maritino molto protettivo e passionale.》Ansimai, inarcando la testa all'indietro, sulle sue spalle. -《Non potrei essere altrimenti con la mia piccolina.》Mi baciava mordicchiandomi il collo, procurandomi pelle d'oca e brividi a profusione. -《Oh James...》Gemetti.

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