Jamie 58

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-《Lo sai che mi piace quando marchi il tuo territorio. E poi mi sembrava che avessi capito il mio piacere quando lo fai. Mi fai sentire tuo. Ne sono felice Dakota.》Lei subito chiuse gli occhi e inspirò a fondo e con desiderio, lasciandomi un po' confuso. -《Adoro quando lo fai.》Aggrottai la fronte non capendo cosa avessi fatto, la tenevo stretta a me ma non mi ero mosso. Non avevo neanche ansimato forte, come tanto piaceva a lei. Poi lei riaprì lentamente gli occhi, le sue pupille erano già dilatate. -《Adoro il modo in cui pronunci il mio nome. - Mi sentii fremere dentro al suono della sua voce calda e smaniosa e gioii di quell'altra scoperta. Si stava aprendo a me. - Il tuo accento Irlandese mi fa impazzire. Sei l'unico che lo pronuncia con dolcezza, come se lo accarezzassi lentamente con la lingua. - Oh, Cristo Santo! Sentii il mio uccello scalpitare. - Ma davvero mi piace molto il tuo accento, rimarrei per delle ore solo a sentirti parlare.》Sorrisi emozionato. -《C'è qualcos'altro che ti piace di me?》Lei sorrise furbetta e con una mano mi toccò la guancia inspida. Era da quando mi aveva lasciato che non mi ero più rasato. Anche se era una di quelle cose che non amavo fare, avevo la pelle troppo sensibile, mi tagliavo e mi arrossavo tutto. Per lei, avrei fatto anche questo. -《Se non ti piace domani vado a comprarmi tutto il necessario e la faccio scomparire.》Dissi serio, volevo che capisse che non stavo scherzando. -《No. Mi fa impazzire. Questo sei tu James. Capelli in disordine, barba, vestiti casual... Io non voglio Christian Grey. Voglio te. Amo te.》Inspirai profondamente, tenendola più stretta a me, l'amavo da morire. Mi faceva sentire: Speciale, unico, amato, capito. Mi leggeva dentro come nessuno. Era il mio tutto! -《Questa è mia! - Mormorò riferendosi alla barba, lisciandola ancora e facendomi impazzire maggiormente di desiderio. - L'hai fatta crescere non preoccupandotene, perché eri troppo disperato a cercare me. - Non smetteva di accarezzarmi con dolcezza, facendomi provare delle sensazioni così forti e intense, in punti del mio corpo che credevo non esistessero neanche. - E quindi mi appartiene. Voglio che marchi il mio corpo con essa, voglio sentirla rude sulla mia pelle, insieme al tuo respiro forte, mentre mi possiedi tutta. Anima e corpo.》Ero così eccitato ed euforico che le presi le labbra come se stessi per morderderla, baciandola, leccandola a fondo e mordendole le labbra, intanto con le mani le toglievo lentamente la culottes e infine la canottierina. Poi trascinandola verso il letto con un gesto veloce spostai le coperte e la feci stendere piano sul letto King-size, mentre la scrutavo dall'alto. -《Non ti muovere.》Le sussurrai. Mi avviai alla porta e la chiusi a chiave, non eravamo soli e se non l'avessi fatto non sarei riuscito a lasciarmi andare del tutto. Dakota poggiata sui gomiti si issò un po' per guardarmi in faccia, con un sopracciglio alzato e l'aria stupita. -《Davvero? Credevi che per caso qualcuno potesse entrare a disturbarci? Che ne so: magari mia nonna?》Mi tolsi i boxer e le salii addosso con aria maliziosa. -《No, tua nonna non credo. È così desiderosa di lasciarci soli. Più tosto mi preoccupo se possono entrare Brandy e Shana.》Dissi ironico, facendola ridere. -《Ma che dici, scemo.》Risi anch'io, adoravo il nostro rapporto: fatto di risate, di affetto, fiducia, rispetto e amore. -《No, davvero. Tua nonna le ha ammaestrate così bene, che non mi sorprenderebbe se riuscissero pure ad entrare dalla porta.》Ridemmo come pazzi. Poi si fece con aria furbetta. -《Oppure potrebbe entrare Karola.》Ecco! Se ne era accorta. Era troppo attenta. Così ti sei accorta che non ha fatto altro che perdere il suo tempo a guardare e desiderare ciò che non è e non sarà mai suo. Lo stesso vale per il resto del mondo e dell'universo. Solo un cieco non si accorgerebbe di come sono perso di te. - Lei sorrise con gioia, facendomi battere più fortemente il cuore. - Appartengo solo a te. Ti amo... Dakota.》Avevo messo maggiore enfasi quando pronunciai il suo nome e la sentì strusciarsi piano sulla mia erezione, mentre si mordeva il labbro inferiore. -《Ti diverte un mondo fare o dire tutto ciò che mi eccita, vero?》Chiese con aria vogliosa, facendomi venire voglia di prenderla a morsi, succhiarla e tante altre cose sporche da farla tremare di piacere sotto di me. -《Non è un divertimento... È un mio desiderio volerti costantemente eccitata. - Le sussuravo con il volto in direzione dei suoi seni esposti, facendola rabbrividire. - E lo stesso potere che tu hai su di me. Non sono mai stato in continua erezione come se avessi fatto uso di viagra. Mi fai diventare matto. - Presi a strofinare la barba tra i due seni, scendendo lentamente fino al ventre piatto, per poi risalire ancora, Dakota rabbrividì e le vidi affiorare la pelle d'oca, mentre le mormoravo roco: - Non riesco più a gestirlo, ed è merito tuo. Quindi voglio farti sentire quello che si prova a vivere con questo costante prurito.》La stuzzicavo ancora con la barba su quella bellissima pelle di porcellana, facendola arrossare, ma me lo aveva chiesto lei e io le avrei dato ogni cosa. Si contorceva sul mio corpo, smaniosa e io continuavo a strusciare con la barba, fino a spostarmi sul seno.
Dakota iniziò a gemere piano, facendo scalpitare il mio uccello. -《Ti piace la mia barba eh...》Dakota sorrise in modo lascivo, mentre ora le soffiavo sui capezzoli che ora diventarono due punte rosa scuro, che bramavano la mia bocca. -《Da morire! Ti dà l'aria così sexy... e poi mi piace quando mi punge... Anch'io sono sempre bagnata con te. - Teneva gli occhi chiusi e parlava ansimando, inarcando la schiena in modo da avvicinarmi il seno, stava smaniando dalla voglia che le succhiassi i capezzoli e sentii ancora il mio uccello tirare. - La tua voce... l'espressione del tuo viso... il tuo respiro... non sono cose che puoi evitare, come sai... quindi sappi che anch'io... sono costantemente eccitata.》Mi eccitava un mondo vederla fremere del desiderio che aveva di me. Riaprii gli occhi, continuando a respirare con affanno e mi guardò aggrottando la fronte, come per dirmi: "Allora? Quando ti decidi a succhiarmeli?" Non volevo farla smaniare amcora, avevo capito che aveva bisogno di me. Le passai due dita sulla fessura già tutta zuppa e ne gioii in modo quasi doloroso. Non potevo neanche esprimere a parole la felicità e la gioia infinita che provavo nel sentirla completamente pronta e fradicia per me. Questo era l'effetto che io le facevo. Mi sentii un Dio. Il suo Dio. Mi portai le due dita in bocca, assaporandole con lentezza, socchiudendo gli occhi e ansimando forte, facendola tremare di desiderio. Adoravo il suo sapore salato. Non avevo mai fatto una cosa del genere ad una donna perché era molto intimo, ma con lei io avrei voluto toccare l'apice dell'intimità assoluta e completa. Le avrei fatto di tutto, con il suo permesso.

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