Dakota 94

469 39 24
                                    

Dietro la porta non sentivo alcun suono, stavo seriamente preoccupandomi. Mi aveva detto di lasciarlo da solo cinque minuti, invece era già passata una bella mezzora. Ero spaventata. Non sapevo cosa gli passasse per la testa in questo momento. Ma che cavolo! Io non avevo fatto niente per indurlo a pensare che fossi incinta. Come poteva credere che lo fossi stata veramente se non glielo avevo detto?Dio! Era una situazione davvero strana. Aveva sempre espresso il suo desiderio di volere un figlio da me, ma non avevo capito fino a che punto per lui fosse così importante. Se prima avevo avuto un minimo dubbio che lui potesse non volere figli da me, ora era dissipato del tutto. Ero troppo preoccupata di quanto per lui era diventato un chiodo fisso il volere un figlio nostro. Di sicuro lo volevo anch'io, volevo tanto renderlo felice, ma sinceramente non sapevo quanto mettere al mondo un figlio nostro sarebbe convenuto. Non dimenticavo i test di gravidanza che avevo fatto, sperando con tutto il mio essere... e la delusione nello scoprire che rimaneva soltanto un desiderio. Anch'io c'ero rimasta male, lui che ne sapeva? Ma di certo non fino a questo punto. La sua reazione era stata troppo forte, ed ero sicura che appena sarebbe uscito dal bagno, non mi avrebbe dato vita facile. Mi stavo preparando mentalmente che ancora una volta lui mi avrebbe persuasa a fare a modo suo, come quella volta in albergo. Lui aveva già deciso che io dovevo essere sua, imponendosi al mio rifiuto. Stargli dietro poteva essere snervante. Delle volte sembrava proprio un bambino capriccioso. Ma capivo che molti dei suoi atteggiamenti erano dovuti alla perdita troppo prematura di sua madre. Però come diceva Chase, questo non doveva diventare un modo per accontentare ogni suo capriccio. Scossi la testa sbuffando, mi sentivo davvero spossata. L'amavo troppo da sapere che l'avrei accontentato in tutto, specie perché aveva subito quella grossa perdita. Purtroppo per me, sapevo anche di avere poca pazienza e stavo iniziando un po' per volta a perderla. Decisi di allontanarmi dalla porta, tanto era inutile. Se avrebbe voluto dormire in bagno, io non potevo farci nulla, eccetto se avessi avuto bisogno del bagno. Sarei dovuta andare in strada insieme a Zeppelin? Andai a sdraiarmi in camera da letto, ormai la fame era passata a tutti e due. Mi posai le mani sul viso, non sapendo più cosa inventarmi per farlo uscire. Avrei potuto urlare, facendo finta di essermi rotta qualcosa, oppure avrei potuto simulare un finto attacco cardiaco, o forse avrei potuto fingere che mi sarei buttata dal terrazzo se non fosse uscito immediatamente. Sorrisi come un idiota, pensando a quelle assurdità. Già me lo vedevo uscire come un fulmine dal bagno, per venire in mio soccorso. Ormai non era più un segreto quanto fosse pazzo di me. Era così dolce il suo mettere a nudo ciò che provava per me, non era il classico ragazzo troppo orgoglioso da non voler dare soddisfazione. Ma James non era un ragazzo, era un uomo. Io non sapevo cosa significasse avere a che fare con un uomo, delle volte mi spaventava e questo era uno di quei momenti. Per James il nostro rapporto non era un gioco, lui aveva investito tutto se stesso per noi. Mi amava in un modo che non avrei creduto potesse essere possibile. Ero davvero molto fortunata. Ma l'angoscia mi riportò alla triste alla triste verità: James era ancora un uomo sposato. Sposato con una donna che lo faceva vivere in un inferno. Povero amore mio. Non aveva un attimo di pace. Perché Dio continuava a farlo soffrire? Lui era una persona così piena d'amore... Proprio non si meritava tutto questo. Se mai sarei riuscita a sposarlo, mi sarei sempre presa cura di lui, l'avrei coccolato e viziato ancora meglio di un pascià. Al momento dovevo accontentarmi di farlo solo nei pochi giorni che saremmo stati insieme. Mentre i pensieri s'imperversavano nella mia mente, sentii la sua presenza ancora prima di vederlo. Tra noi correva sempre quella forte corrente magnetica, impossibile non percepirla. Mi voltai alla mia sinistra guardandolo. Era fermo, sul ciglio della porta, che mi fissava con il volto smarrito e addolorato. Aveva gli occhi arrossati e gonfi e i capelli tutti arruffati. Era sempre un bello spettacolo. -《James...》Cominciai con voce tremante, mettendomi seduta sul letto. In realtà non sapevo cosa dirgli, ero così confusa, ma lui finalmente parlò con voce rotta. -《Così non sei incinta.》Non accennava a muoversi e io ero così nervosa... mi misi in ginocchio per allentare la tensione che mi sentivo addosso. -《No. Non sono incinta. Ma vorrei sapere cosa ti ha portato a crederlo.》Mi fissò con la fonte aggrottata e sospirò un attimo. -《Tu. Mentre dormivi. Ti sei accarezzata il ventre, mentre parlavi nel sonno con me della nostra bambina. E poi hai detto di essere incinta.》Oh Dio mio! Avevo parlato nel sonno! Chissà quante altre sciocchezze aveva sentito. -《Era solo un sogno, James.》Dissi con delicatezza. -《Ora lo so.》Rispose quasi duramente. Delle volte era davvero difficile capirlo. Avevo di nuovo sognato la nostra futura figlia, ma non pensavo che avrei parlato. Era stato per poco e della signora misteriosa, nemmeno l'ombra. -《Per non parlare di tutte quelle riviste nel bagno.》Sorrisi un po' imbarazzata. -《Voglio solo essere pronta, cercando di documentarmi. Tutto qui.》Mi mossi un po' facendogli un sorriso e allungando la mano verso di lui, sperando che la prendesse, in modo da poterlo strapazzare un po' di coccole e baci. Ma James era come impassibile, non accennava a muoversi. Il sorriso mi morì sulle labbra e il braccio mi ricadde lungo il fianco. Perché d'improvviso era diventato così glaciale? -《Che succede James?》Il mio sussurro flebile, tremò, ero terrorizzata. -《Voglio metterti incinta. Portarti via con me in Irlanda e sposarti. Ecco cosa succede.》Cazzo! Era molto serio e determinato. Era un buon piano. Davvero eccellente. Peccato però che faceva acqua da tutte le parti. E per di più, io avevo ripreso la pillola. -《James, non credo che sia una buona idea. Dovresti prima divorziare.》Esclamai con più tatto possibile, ma lui si accigliò. -《Non hai sentito quello che ti ho appena detto?》Sbuffai spazientita, chiudendo per un attimo gli occhi. Oddio! Quando faceva il bambino capriccioso... diventava davvero difficile fare un discorso serio con lui. -《Ho sentito perfettamente, ma tu hai sentito quello che ti ho detto io?》James fece di no con la testa, in modo nervoso, fissando il vuoto verso destra e si morse il labbro inferiore. Non era un buon segno. -《Cazzo! Lo capisci quanto voglio un figlio nostro?》Aveva alzato un po' la voce facendomi sobbalzare appena.

La Forza dell'amore 💖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora