Jamie 26

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Che cazzo stava succedendo? Perché si comportava in quel modo?Perché cazzo avevo accennato di quella colica? Lei mi aveva appena detto di amarmi e poi mi aveva baciato con un amore, che ogni volta mi toccava l'anima. Sapevo che mi amava, ancora prima di sentirglielo pronunciare, ma sentirlo con il dolce suono della sua voce calda e melliflua... mi procurava dentro uno tsunami di emozioni. Non riuscivo a calmarmi. Piangevo in modo incontrollato come un povero idiota. Eravamo ancora entrambi a terra, in ginocchio, uno di fronte all'altro. Dakota mi teneva stretto tra le sue braccia, continuando ad accarezzarmi con amore i capelli. Un gesto che stava diventando indispensabile, come respirare. Ogni volta che lei lo faceva, mi faceva sentire amato, suo. -《Ssh... James, ti prego...》 Mi confortava malinconicamente. Non volevo farle compassione o altro, ma l'idea di perderla mi uccideva. Io non potevo perderla, lei era diventata tutta la mia vita. Non ci avrei rinunciato per niente al mondo. Avrei fatto di tutto. Mi sarei anche umiliato ai suoi piedi, avrei persino baciato la terra dove lei avrebbe camminato. Mi sarei fatto fustigare, avrei perfino preferito la morte al sopravvivere ad un vita senza di lei. Lo avevo capito subito che il mio amore per lei sarebbe stato pericoloso per la mia salute mentale, ma stavolta io avevo bisogno del mio lieto fine. La vita non poteva essere così bastarda con me. Non mi sarei arreso davanti a niente e nessuno. Solo lei aveva il potere di mettere fine a tutto, uccidendomi definitivamente. Aveva il coltello dalla parte del manico e se mi avesse pugnalato, sarei morto. Ma non mi sarei arreso senza prima lottare con le unghie e con i denti, con tutta l'energia che avevo in corpo. Forse, lei ancora non aveva capito quanto essenziale era per me e quanto ero disposto a lottare per tenermela stretta. Io dovevo farglielo capire. Singhiozzavo senza controllo e ora sentii l'asma prendere il sopravvento. Iniziai a boccheggiare forte, come un pazzo e subito mi distaccai da lei, frugando nei miei jeans, tirando fuori la bomboletta e iniziando ad inalare profondamente. Se una di queste sere non mi veniva un infarto, allora significava che la fortuna mi stava cominciando a sorridere almeno un pò. Lei mi guardava a bocca aperta e molto terrorizzata in viso, per una frazione di secondi mi accorsi che era comossa. -《James... ti prego, calmati. - La sua voce uscì tremante e angosciata. - Non ti lascio, ma ti prego calmati. Non voglio vederti stare male a causa mia.》Dopo che ebbi messo via la bomboletta, inalai ancora aria e cercai di tranquillizarmi. Tremavo, ero sudato, il mio cuore era come impazzito e sentivo la sensazione di vertigine. Ai suoi occhi dovevo sembrare un pazzo malato e ne fui terrorizzato, non volevo che avesse paura di queste mie reazioni esagerate. Dakota si alzò un momento, lasciandomi ancora un pò terrorizzato dalle sue eventuali reazioni, ma tornò subito con in mano dei kleenex e inginocchiandosi nuovamente di fronte a me, prese ad asciugarmi tutto il viso sudato e pieno di lacrime, era troppo dolce e amorevole. Un gesto, che solo mia madre faceva e mai più nessuno aveva fatto. -《Soffia.》Esclamò teneramente, con il fazzoletto premuto sul mio naso. Mi rincuorò vedere che lei stava facendo ciò che io quella mattina le avevo fatto. Si stava prendendo cura di me. Io soffiai piano, facendola sorridere e arricciare un pò il naso. Era davvero una ragazza stupenda. Quel gesto così intimo e pieno d'amore, che io le avevo fatto, perché avevo capito quanto lei avesse bisogno di sentirsi protetta, amata e che ora era stato ricambiato con lo stesso amore, mi fece capire di quanto eravamo perfetti l'uno per l'altro. Eravamo fatti della stessa pasta,eravamo le tessere mancanti di un unico puzzle e che ora era perfetto, completo. Avevamo bisogno l'uno dall'altro. Chi ero prima o cosa stessi facendo, non lo so. So solo che ora mi sentivo vivo, che ero James Dornan, l'uomo di Dakota Johnson, e che non avrei mai e poi mai permesso a NESSUNO, in questa vita, neanche ad un componente della mia famiglia, di poterla ferire o anche solamente portarmela via. Io e lei eravamo una cosa sola! Niente e nessuno avrebbe potuto cambiare questa verità! -《Piccolina... voglio che tu sappia, che niente e nessuno è più importante di te...》Sentii la mia voce venire fuori rauca e nasale per via del pianto, intanto lei mi fissava attenta ad un passo dal mio viso. -《James... ti prego, non dire più niente, okay? Tanto non cambierà i sentimenti che provo per te.》Perché cazzo la sentivo più distaccata?? Cosa cazzo era successo in quelle due ore di distacco?? Era come sei lei avesse già deciso che in un modo e nell'altro, nonostante i nostri sentimenti, mi avrebbe mollato. Questo mi mandava al manicomio. Cominciai di nuovo a respirare forte, sul punto di piangere ancora. Ma che cazzo dovevo fare per farle capire che mi era vitale?! Mi sarei dovuto far mettere sotto da un tram?? -《Piccolina...》-《James, calmati. Sei troppo agitato, potrebbe venirti un attacco.》Alzò un pò il tono di voce, in modo preoccupato. Le presi le mani e le strinsi forte tra le mie, mentre tremavo e singhiozzavo come un pazzo. Scena pietosa per un uomo, lo so. Avrei potuto recitare bene la parte dell'uomo che non deve chiedere mai, ma il lavoro era una cosa, la vita un'altra. I sentimenti non possono essere manipolati a comando, come in una recita e poi io ero innamorato, completamente vulnerabile, pazzo di lei e non avrei mai rischiato di perderla per tattica. Io ero sempre stato molto sensibile con le persone che amavo veramente e il mio amore per lei era superiore a quello mai provato in vita mia per chiunque altro, l'unico che si avvicinava era quello di mia madre, ma era sempre un amore diverso. Io non ero niente senza lei. -《No! Devi lasciarmi finire! - Alzai anch'io la voce, per quanto possibile, dal mio pianto isterico. - Se sarà un infarto a farti capire quanto ti amo e quanto tu conti nella mia vita... allora preferisco avere un infarto!》 -《James, no.》Sussurò disperata. -《No. Tu devi capire che io non ho scelto... di avere questa figlia. Lei è venuta!! Io non ho POTUTO fare niente. Tu non sai... Non puoi neanche minimamente immaginare, come mi fa stare questa cosa... È un inferno! - Le lacrime le rigavano il volto perfetto e io continuai singhiozzando e tenendole ancora strette le mani. - Ma c'è un'altra cosa che non ho scelto... ma che è nata dentro di me, fino a fondersi con il mio sangue e la mia anima... E questo è il mio amore per te! E l'unica cosa che VOGLIO sei tu! Io non POSSO e non VOGLIO, fare a meno di te! Farei qualunque cosa per te! Anche far finta di non essere padre.

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