16. Fake news

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- Hermione, muoviti! - gridò esasperata Daphne forse per la quinta volta.

La riccia, che già di suo era solita prendersi tempi piuttosto ampi per la sua preparazione mattutina, quel giorno ci stava mettendo ancora di più.
Tutto il pomeriggio precedente era stata in infermeria, sotto controllo dopo aver preso una pozione per eliminare l'effetto di quella che aveva assunto con Draco.
Purtroppo, però, questo siero sembrava aver anche rimosso parte dei ricordi delle ultime ore di Hermione, che ricordava solo di essersi recata nei sotterranei per riscontrare la punizione con Malfoy.

- Arrivo. - rispose specchiandosi un'ultima volta.

- Senti Hermione, non che io non appoggi la tua mania per l'aspetto fisico e la perfezione, ma cerca di stringere un po' i tempi, perché sai quanto abbia fame la mattina. - spiegò la bionda aprendo la porta.

- Certo Daphne. - fu la noncurante risposta della riccia, che non aveva ascoltato una sola parola del borbottio della amica.

Mentre saliva in sala grande, Hermione si accorse di essere indicata e osservata da molte persone.
Sembrava che non appena la vedessere si mettessero a bisbigliare cose e fare commenti tra loro.
Altre ragazze invece, la guardavano storta.
Sguardi palesemente carichi d'invidia.

- È una mia impressione o la gente mi squadra? - domandò la riccia all'amica.

- Ma la gente ti ha sempr... - rispose lei, ma non fece in tempo a finire la frase.

- Intendo più del solito. - specificò l'altra.

A quel punto Daphne si guardò intorno, e vide immediatamente due ragazzine di tassorosso bisbigliarsi qualcosa guardando Hermione.
Distolse lo sguardo, e si ritrovò davanti una ragazza di serpeverde fissare l'amica con occhi di ghiaccio.

- Okay, può darsi che tu abbia ragione. -

Ad ogni modo la regina di Slyrherin non vacillò sotto a nemmeno uno di quegli sguardi puntati su di lei, anzi fece attenzione ad essere ancora più perfetta del solito agli occhi di chi la osservava.
Senza ricambiare nemmeno mezzo sguardo, senza segnare nessuno di nemmeno mezza occhiata.

- Buongiorno. - salutò Blaise allegro alla vista delle amiche, arrivate al tavolo di Serpeverde.

- Buongiorno Blaise. - rispose Daphne, mentre Hermione si limitò ad un sorriso.

- Ti sei ripresa dal pomeriggio impegnativo di ieri? - domandò Theodore alla riccia.

- Assolutamente. Certo, se qualcuno non mi avesse intossicata con una misteriosa pozione, non ci sarebbe stato nessun pomeriggio impegnativo, però ci accontentiamo. - fu la risposta della ragazza, che era anche un'evidente frecciatina a Malfoy.

- Beh adesso che ci pensa, quel qualcuno avrebbe potuto evitare di portarti in infermeria liberandosi di una pesantissima palla al piede che lo tormenta da quasi 6 anni. - ribattè velenoso il biondo che non poteva certo non controbattere.

- Ad ogni modo non l'ha fatto. Perciò può darsi che questa "palla al piede" non sia così pesante alla fine.- sorrise saccente la riccia, e prima che l'altro potesse rispondere, qualcun'altro si intromise nella conversazione.

- Almeno poi si è capito quale fosse la pozione? - chiese curiosa Pansy.

Tutti spostarono lo sguardo verso Draco.

- Sì c,certo. - Si schiarì la voce il biondo. - Cioè, era, era veritaserum. - buttò lí, cercando di essere convincente.

- Veritaserum? - aggrottò la fronte Daphne.

- Veritaserum. - confermò Malfoy, minimamente seccato.

- Insomma mi stai dicendo che sono stata quasi una giornata intera in infermetmria per del semplice veritaserum?- domandò stranita la Granger.

- Devo davvero ripeterlo un'altra volta? - fu la domandaccia di Malfoy, alla quale la ragazza si limitò a rispondere alzando gli occhi al cielo.

Dall'altra parte della stanza, dal tavolo di Grifondoro, un paio di occhi color miele la squadravano tanto gelidi e feriti quanto Hermione non li aveva mai visti.

***

- Ora calmati! - Hermione tentò di rassicurare Daphne, esasperata dallo studio di storia della magia.

- Come posso calmarmi?! È da tre ore che siamo in biblioteca a studiare e non mi è ancora rimasto in testa nulla! - rispose lei infastidita.

- Hai ancora tempo per studiare, la verifica è settimana prossima. - tentò di consolarla la riccia.

- Esattamente! E ho tantissime altre cose da studiare, mi domando dove troverò il tempo! - disse tutto d'un fiato la ragazza, gesticolando frustrata.

- D'accordo, ora tu rileggi, e io vado a cercare un altro libro. - concluse la Granger, alzandosi...sia per aiutare Daphne, che per allontanarsi da lei: si sapeva che quando la bionda era così nervosa non conveniva proprio starle tra i piedi.

Girò buona parte della biblioteca, cercando ogni tipo di libro, in ogni scaffale immaginabile.
Sperava di trovarne uno che Daphne avrebbe capito, perché a dirla tutta quella ragazza diventava davvero spaventosa quando si arrabbiava, e avrebbe preferito evitare di arrivare allo scoppio della bomba bionda.

- Vediamo, vediamo... - borbottò tra se Hermione, passando la mano su dei libri impolverati, poi ne prese uno.

- "La Magia nei Secoli" - lesse a bassa voce.

Alzò dubbiosa un sopracciglio perfetto, e sospirò.
Le sembrava perfetto, se a Daphne non fosse andato bene se ne sarebbe dovuta fare una ragione.
Si voltò e fece per andarsene diretta dall'amica, quando l'udire del suo nome attirò la sua attenzione.

Si riavvicinò allo scaffale, e tentò di ascoltare quello di cui stavano parlando le due ragazze dal lato opposto.

- Si! Hermione Granger! - bisbigliò una.

- Lo sapevo! Quella stronza non poteva certo resistere alla tentazione di mettersi con lui...figurati!- rispose l'altra.

All'udire di quelle parole Hermione rimase piuttosto lusingata per l'appellativo stronza, ma allo stesso tempo confusa.
Mettersi con lui?
Da quando esattamente aveva un fidanzato?

- Vuoi che io sia sincera? Me lo aspettavo. Ho sempre pensato che tra quei due ci fosse qualcosa.- continuarono le due dall' altra parte dello scaffale.

Ogni parola che dicevano, aumentava la confusione di Hermione.
Di chi stavano parlando?
Che cosa si aspettava quella pettegola dall'altro lato dello scaffale esattamente?

- Ad ogni modo non durerà molto. Si sa che a Draco Malfoy piace cambiare spesso. - rispose l'altra.

Bastò sentire quel nome, che alla regina di Slytherin per poco non venne un colpo.
DRACO MALFOY?
Insomma, QUEL Draco Malfoy?

Senza più bisogno di sentire altro, si allontanò a passo spedito.
Ecco perché da quella mattina tutti gli occhi erano stati perennemente puntati su di lei.
Da chi diamine era partita quella notizia a dir poco ridicola?
Lei con Malfoy?
Mai. Nè in questa vita, nè in un'altra.

Arrivò al tavolo di Daphne, le sbattè il libro davanti, e senza nemmeno salutare, si allontanò, diretta al dormitorio maschile di serpeverde, dove quel dannato biondino ossigenato l'avrebbe sentita, eccome se l'avrebbe sentita.

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