27. Party malaise

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Ormai la festa era inoltrata e la musica assordante era contrastata dalle urla divertite dei giovani studenti di Hogwarts, in preda agli effetti esaltatori dell'alcol.

Daphne e Theodore erano a centro pista a ballare scatenati; Blaise si stava scolando una bottiglia di rum, incitato da un gruppetto di amici radunati intorno a lui; Draco, invece, non aveva ancora avuto la possibilità di toccare alcol, dal momento che aveva appena finito di dare una botta veloce alla biondina che lo fissava qualche ora prima, si era perciò appoggiato un attimo su un divanetto, a riallacciarsi la camicia e sistemarsi, nell'intento di non dare l'impressione di essere appena uscito da un'orgia.
Anche Hermione Granger quella sera non era ancora riuscita a bere nemmeno un sorso, ma per ragioni parecchio diverse.
Dopo aver ballato per un po' con Blaise, a inizio serata, aveva iniziato a sentire un forte mal di testa, così si era allontanata dal moro per andare a sedersi da sola.
Per il resto della serata non si era ancora scollata da lì, o meglio, ci aveva provato, ma con scarsi risultati dal momento che non appena provava a mettere un piede davanti dall'altro per camminare, la assaliva uno spiccato senso di nausea, e la testa le girava fino ad impedirle di capire la posizione delle cose e delle persone attorno a lei.

- Hermione, va meglio? - Daphne si era avvicinata all'amica per quella che era forse la quarta volta nell'arco della serata, ed era impressionante, secondo la Granger,  come ogni volta che la vedeva fosse messa sempre peggio.

La riccia tentò di rispondere, ma come aprí bocca sentí come se fosse sul punto di vomitare l'anima, così si premette una mano davanti alla bocca e chiuse gli occhi tentando di respirare.

- Mio Dio, Theo, sta malissimo! Devo aiutarla! - urlò Daphne con voce acuta, tentando di divincolarsi dalla salda presa del fidanzato, che la teneva da un fianco per impedirle di finire per terra a causa della poca stabilità che i drink bevuti le avevano lasciato.

- Non penso che tu ne sia in grado in queste condizioni.- rispose Nott, per poi voltare lo sguardo leggermente arrossato, per via del caldo nel quale era avvolta quella stanza, verso Hermione.

- Vieni, Hermione, andiamo a chiamare Blaise.-

La riccia si limitò ad annuire, per evitare di essere colta da un altro conato, sensazione al quanto spiacevole.

Si alzò a fatica, e Theodore capí che anche lei aveva bisogno di una mano, così la sorresse.
Grazie a Dio i numerosi anni di Quidditch gli avevano regalato una bella quantità di muscoli, perché se così non fosse stato, in quel momento sarebbe stato un problema sostenere una Daphne sbronza e una Hermione moribonda.

Ci misero minuti a raggiungere l'altro lato della pista da ballo (naturalmente circondandola) per arrivare da Balise, e a quanto pare gli sforzi furono vani.

- Cazzo, Balise, quanto hai bevuto? - stava domandando Draco all'amico, sdraiato su un divanetto che cantava a squarcia gola.

- Merda. - imprecò Theodore constatando che nemmeno Balise era nelle condizioni di aiutare la riccia.

- Non so, se vuoi posso provare ad accompagnarti io nella tua stanza, però non posso lasciare qui Daphne, perciò con lei dietro il viaggio sarebbe più lungo del previsto... - rifletteva, ed Hermione si esonerò dal rispondere, dal momento che il suo stomaco le suggeriva che se avesse aperto bocca, avrebbe fatto una brutta fine.

- Stasera ha proprio esagerato, un altro sorso e ce lo saremmo trovato in coma etilico. - ironizzò Draco rivolto a Balise, avvicinandosi ai tre.

- E a quanto pare anche tu stai facendo da babysitter a due ubriache. - aggiunse poi notando che nè Hermione nè Daphne sembravano reggersi in piedi.

- A dire il vero una sola. - rispose, e parve avere l'illuminazione solo a quel punto.

- Hermione sta male, penso parecchio...non è che riesci a portarla in camera sua? -

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