71. In the wrong place at the wrong time

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Marzo, che era volato fin troppo frettolosamente, lasciò presto posto ad Aprile.
L'imminente inizio della primavera aveva sparso per tutto il castello un clima di serenità e freschezza.
Dopotutto, quale momento migliore dell'anno se non quello nel quale, da sotto ai freddi residui del gelo lasciato dagli ultimi strascichi dell'inverno, la natura rinasce in tutto il suo calore e bellezza?
Chiaramente nessuno, apparte forse proprio per la Regina di Ghiaccio.
L'avvicinarsi della primavera sembrava infatti essere riuscito a sciogliere tutto e tutti, tranne lei.
Quella mattina, Hermione Granger era senza ombra di dubbio scesa dal letto col piede sbagliato.
Il motivo?
Beh, era più di uno.
In primo luogo, la serpeverde aveva preso non una, ma ben due T, le prime T della sua vita a dirla tutta, e solo nel giro di una settimana...di certo la sua media impeccabile ne aveva risentito drasticamente, incidendo sul futuro di successo che pianificava, e che era motivo del suo continuo impegno e bisogno di eccellenza nello studio.
La seconda ragione che aveva contribuito alla scontentezza della riccia, riguardava il fatto che, a seguito delle comunicazioni dei pessimi ed improvvisi voti, i suoi genitori, per tutto il mese, le avevano azzerato il rifornimento di galeoni.
Il solo pensiero le faceva montare dentro una rabbia sproporzionata...i suoi non potevano toglierle i soldi!
Come se non bastasse, poi, a peggiorare l'umore già nero di Hermione, vi era il fatto che quando aveva chiesto a Malfoy di passare il pomeriggio con lei, lui si era visto costretto a rifiutare, avendo appuntamento per la punizione con la stupida Greengrass Piccola.

- Granger...- sentì la voce di Draco chiamarla in un sussurro.

- Granger, dovresti rispondere.- ripetè quest'ultimo posandole una mano sulla gamba per tentare di scuoterla dai suoi pensieri.

Solo in quel momento Hermione tornò nel mondo reale (che nell'ultimo periodo stava lasciando un po' troppo spesso) e alzando lo sguardo notò la McGranitt osservarla con il solito cipiglio severo, in attesa di una risposta.
Ma quale risposta?
A quale domanda?
Hermione si prese a schiaffi mentalmente, mentre si diceva che un'altra T non ci voleva di certo, tantomeno in trasfigurazione!

- Signorina Granger?- insistette l'anziana professoressa.

- Mi scusi professoressa, ma non ricordo.- disse sotto gli sguardi stupiti di tutti i compagni che, non appena ricevettero un'occhiata di ghiaccio dalla Slytherin, si voltarono immediatamente spaventati.

- Non ricordo?- ripetè Draco sghignazzando sottovoce per non farsi sentire dalla McGranitt, dal fianco di Hermione al loro banco in ultima fila.

- Sta zitto.- l'ammonì Hermione.

- Tutto bene, Granger? Hai davvero appena sprecato un'occasione di fare la sapientona?- continuò il biondo con un ghigno.

- Si, Malfoy, si va tutto bene.- rispose sicura lei -Ero solo distratta.-

Il ghigno di Draco si allargò, e mostrò una sfumatura maliziosa.

- E a cosa pensavi esattamente?- chiese con un sussurro più suadente di quelli che stava usando prima.

Hermione trattenne il respiro per un istante, ma sul suo viso, da esperta celatrice di emozioni, non vi era nessun segno di scompiglio.

- Di certo non fantasticavo su quello che pensi tu, Malfoy, spegni il tuo ego maschile.-

Draco si passò la lingua sul labbro inferiore, e alzò rapidamente lo sguardo verificando che nessuno li stesse guardando...ormai la conversazione era intrapresa e lui non aveva più alcuna intenzione o voglia di seguire la lezione.
La mano che era poggiata da prima sulla gamba di Hermione, prese a salire lentamente.
Quest'ultima, percependo quel movimento poco fraintendibile, s'irrigidì all'istante, ma di nuovo la cosa non fu percepibile ad occhi esterni.

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