3. Lessons

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- Di che parlavi di tanto interessante con Daphne?- domandò Malfoy con noncuranza dopo un'intera lezione passata ad ignorarsi.

- Non capisco perché dovrei venire a dirlo a te. - rispose Hermione disinteressata, senza nemmeno degnarsi di guardarlo in faccia.

- Perché tel'ho chiesto Granger, e generalmente gradisco avere una risposta alle mie domande.- ribatté a tono il biondo, con la risposta sempre pronta.

- Evidentemente questo è il tuo giorno sfortunato. - rispose la riccia, con elegante scortesia.

- Non è mai il mio giorno sfortunato. -

- Tutto questo interesse nei miei confronti da dove salta fuori, Malfoy? - domandò al quel punto Hermione voltandosi infastidita.

- Non è per te l'interesse, ma per Daphne, preferirei che tu evitassi di portarla sulla cattiva strada.- rispose Malfoy, sminuendola.

La famiglia Malfoy e quella dei Greengrass erano sempre state legate, e Daphne e Draco si conoscevano da quando erano piccoli.
Per questo, i due erano diventati come fratelli, e quando si trattava della piccola Daphne Greengrass, anche la tipica iperprotettività da fratellone in certi momenti veniva a galla nel giovane.
Nonostante ciò, in questo caso, Malfoy l'aveva usata come una semplice scusa.

Scusa anche al quanto patetica, dal momento che Daphne era tutt'altro che 'un angioletto da portare sulla cattiva strada'.

- Io sulla cattiva strada? Malfoy, così mi ferisci.- alzò gli occhi al cielo Hermione.

- Come no. Quindi? -

- Quindi cosa? - fece Hermione indifferente.

- Ció di cui parlavi con Daphne. Non sei tanto sveglia per essere una serpe... - l'apostrofò il ragazzo seccato.

- Potrei dire lo stesso di te, caro il mio Malfoy. - rispose stizzita la riccia. - Ad ogni modo... parlavamo dei vestiti per il ballo, non li abbiamo ancora trovati e discutevamo su dove prenderli. - concluse poi, decisasi a rispondere senza troppe prediche.

- Tanto, a che ti serve un vestito se non hai nemmeno l'accompagnatore? Quanti inviti avrai ricevuto? Uno? Due se sei fortunata. - la schernì Draco, al solo scopo di innervosire la riccia, dal momento che sapeva benissimo che la ragazza aveva sicuramente ricevuto diversi inviti.

- Ruotano più intorno alla ventina, ma c'eri quasi, dev'essere che i numeri non sono il tuo forte. -

- Addirittura una ventina? Respinti tutti scommetto... - commentò Malfoy senza aspettarsi nemmeno una risposta, ma questa sorprendentemente arrivò.

- In realtà ne sto considerando uno.- accennò Hermione senza mostrare particolare interesse alla conversazione.

Al sentire di quella frase Draco, che fino a quel momento parlava con la ragazza solo per far passare il tempo (d'altronde scambiarsi frecciatine con lei era di certo più interessante degli incantesimi su cui stava blaterando la McGrannit) si incuriosì appena.

- E chi sarebbe lo sfortunato ragazzo, di grazia?- domandò Malfoy mantenendosi distaccato e apparentemente disinteressato.

- Oh nessuno di importante. - accennò la ragazza, sapendo che l'interrogatorio di Draco era ancora ben lungo.

- Se non fosse importante l'avresti già rifiutato.- osservò il biondo in un chiaro invito a dirgli di più.

- Si chiama Cormac.-

- Ce ne sono diversi di Cormac, se scendessi un po' più nel particolare magari potrei arrivare a capire di chi si tratta. -

- Ostinato d'un Malfoy...perché dovresti arrivarci? Lo trovi davvero così fondamentale? - domandò Hermione sospirando nel suo solito tono tanto pacato quanto, in un qualche colossale modo, anche scontroso.

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