21. Disco

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Stavano camminando da appena quindici minuti ma ad Hermione, poco stabile sulle sue décolleté dodici centimetri, sembrava fosse un'eternità.

- Manca molto? - domandò schivando un tombino.

- Non dovresti portare i tacchi se non sai camminarci. - commentò antipatico Draco, guadagnandosi un'occhiataccia.

- È dietro quell'angolo - rispose invece Blaise indicando di fronte a se.

- Piuttosto imboscato per essere "un locale all'ultimo grido" come l'hai definito, non ti pare Blaise? - questo era Theodore.

- Tutte le discoteche più ricercate e famose sono nascoste negli angoli delle città. E adesso sta zitto e aspetta di vedere l'interno. -

- Spero ne valga la pena, o dovrai vedertela con le mie ire. - disse Daphne, anche lei in crisi a camminare sui vertiginosi tacchi a spillo in vernice nera.

- Che paura! - fece Zabini ironico, prima di scambiare un paio di parole con i buttafuori, che dopo aver annotato qualcosa su un fascicolo di fogli, gli aprirono le porte di vetro del locale.

Un forte odore di alcol, e una musica assordante invasero subito i sei ragazzi, che dopo aver sistemato le giacche nel guardaroba, si fecero strada fino all'ingresso vero e proprio.
A quanto pare Blaise avrebbe scampato le "ire di Daphne", perché il locale era veramente stupendo.
Per apparire così grande nonostante l'immensità di gente che vi era dentro, doveva avere dimensioni davvero consistenti, ed era anche molto ricercato.
Attorno alla pista si potevano individuare il bar, a sua volta circondato da sgabelli e poltroncine; la zona coi divanetti, di pelle bianca e dall'aspetto piuttosto comodo; e i privè, situati su un soppalco in cima ad una scalinata di vetro, sopra il bar.

- Ottima scelta, Zabini. - osservò Hermione ad alta voce per farsi sentire sopra la musica , dando di gomito all'amico mentre le spuntava un sorrisino compiaciuto.

Qualche ora dopo, precisamente alle 2:30 del mattino, Hermione e Pansy erano a scatenarsi in pista, più che brille...ubriache fradicie.
Daphne era con Theodore chissà dove.
Draco stava finendo di intrattenere due ragazze in un ménage a troís che gli avevano proposto e...beh, come rifiutare.
Blaise invece, ecco lui aveva ben in mente cosa fare.

- Non mi sono mai divertita così tanto! - urlò, nell'orecchio di Pansy, Hermione, alla quale l'alcol aveva ampliato ogni sensazione, e adesso sembrava tanto una bambina in un negozio di caramelle.

- Nemmeno io! - rispose l'altra. - Che dici andiamo a farci un altro drink? -

La Granger fece segno di no, e così la corvina, dopo averla salutata, sparí tra la folla.
Hermione invece continuò a ballare scatenata da sola in mezzo alla gente, se solo la Hermione sobria avesse potuto vedere quello che stava facendo, il modo in cui ballava spensierata sembrando una scimmia impazzita...probabilmente non se lo sarebbe mai perdonato.
All'improvviso sentí due mani cingerle la vita da dietro, e sobbalzò, ma poi si lasciò andare e continuò a ballare allegramente ancheggiando a ritmo di musica, che motivo aveva di non farlo?
Certo, c'era McLaggen, ma non stavano insieme; erano solo usciti un paio di volte, non avevano firmato un contratto prematrimoniale.
La sorpresa arrivò, però, quando egli la girò, e lei incontrò gli occhi di Balise Zabini.

- Blaise. - disse lei a mo' di saluto, ma l'alcol che aveva in corpo le fece uscire una voce stridula e acuta. Era completamente andata.

- Ma guarda chi si vede. - l'apostrofò Zabini, anche lui ubriaco, ma con maggiore esperienza e capacità di autocontrollo.

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