22. Trip announcment

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- Silenzio per favore! - richiamò Albus Silente, alzandosi in piedi, mentre picchiettava il manico di un cucchiaino da dolce contro il suo bicchiere, inumidito da un residuo di succo di zucca sul fondo.
- Devo comunicarvi una cosa. Quest'anno, abbiamo deciso di intraprendere un progetto che interesserà gli studenti del sesto e del settimo anno. La professoressa di babbanologia, la signorina Burbage, ha proposto a me e i miei colleghi un'attività che è già stata intrapresa in altre scuole di magia, in America, Italia e Germania.
Si tratta di tre settimane di trasferta nella città babbana di Londra. Questo è stato deciso per poter far entrare in contatto col mondo dei Babbani anche i maghi meno abituati ad esso.
Sarete senza dubbio provvisti delle vostre bacchette, ma io e la signorina Burbage saremo a conoscenza di tutte le volte in cui la userete, e sarà meglio che si tratti solo di emergenze.
Questo era per informarvi di ciò, la gita si terrà dopo le vacanze di Natale, tutte le altre istruzioni più precise saranno esposte domani agli studenti del sesto e del settimo anno qui in sala grande, alle cinque in punto. Continuate pure colla vostra cena e buon appetito. - con queste parole l'anziano mago riprese posto al tavolo degli insegnanti, e il silenzio di tomba lasciò posto al brusio degli studenti di Hogwarts.

- Tre settimane da babbano? Ci mancava solo che Silente se ne inventasse un'altra delle sue... - commentò Draco lasciando cadere la forchetta sul piatto, infastidito.

- Non penso di poter resistere per un mese senza la magia. - disse Daphne addentando la sua fetta di crostata.

- Ha detto che avremo la bacchetta. - questa era Pansy.

- Ma che potremo usarla solo per le emergenze. - precisò Theodore.

- Che dramma! - commentò annoiata Hermione, credendo seriamente che i suoi amici, e specialmente Malfoy, ne stessero facendo una questione esagerata.

- Be, facile per te, vero Granger? - domandò maligno quest'ultimo.

- Cosa vorresti dire, di grazia? - rispose lentamente la riccia, i cui occhi si ridussero a due fessure, e il tono si fece puro ghiaccio.

- Lo sai benissimo. - rispose Draco.

- Se i miei genitori hanno sangue babbano non vuol dire che ce l'abbia anche io, Malfoy. - sputò velenosa Hermione, con una calma disarmante.

- Ma vuol dire che cel'hai sporco. -

- Ora basta Draco. - s'intromise Balise duro, prendendo le parti della riccia.

- Oh ma sta zitto tu, Zabini. - sbottò allora il biondo, lasciando di stucco l'amico, che non si era mai sentito appellare per cognome da lui.

- Hai ragione Malfoy, e penso che debba essere frustrante da parte tua avere un'abilità, nella magia, di gran lunga inferiore a quella di una mezzosangue.- continuò Hermione, rispondendo all'insulto di Draco, ignorando il siparietto di Blaise.

- La cosa frustrante è che tu non taci. -

- Tranquillo, ho finito. - rispose una Hermione se possibile ancora più fredda di quanto già non fosse di suo, e con queste parole lasciò il tavolo.

***

- Cosa fa qui tutta sola, signorina? -

Hermione era intenta a studiare in uno dei tanti tavolo della biblioteca di Hogwarts, quando le era stata posta la sfacciata domanda.
A chiederle ciò era stato Blaise Zabini, appena arrivato nella sala...dove per l'appunto era entrato al solo scopo di trovare la riccia, altrimenti mai e poi mai avrebbe messo piede lì dentro.
'Studio, non vedi? Perciò ora sloggia e lasciami concentrare' avrebbe voluto rispondere Hermione, ma fece uno sforzo per trattenersi e disse solamente:

- I compiti. -

- Cosa studi di bello? - insistette il moro, sorridendo smagliante, mentre si sedeva sulla sedia di fianco a quella della ragazza.

Ancora? Pensò lei, che nonostante non avesse nulla contro Blaise, se c'era una cosa che proprio non sopportava era essere distratta durante lo studio.

- Erbologia - ripose senza alzare gli occhi dal libro, ma poi ci ripensò e si girò verso il ragazzo
- E tu invece che ci fai qui? -

- Io...passavo. - sparò lui.

- Dalla biblioteca? - chiese confusa Hermione.

- Da qui, si... ma parliamo d'altro, pronta per la trasferta a Londra? - domandò sfoderando lo sguardo tentatore che aveva sedotto dozzine di ragazze.

- A dire il vero...non sono pazza di quest'idea ma...si. Non c'è male diciamo, in più Londra è famosa per lo shopping perciò... -

- Certo, immaginavo. Se Hermione Granger non fa shopping non è Hermione Granger. -

La ragazza rispose semplicemente con un sorrisino che Blaise trovò particolarmente enigmatico.

- Ora ti lascio a erbologia. - disse lui dopo aver osservato per qualche istante la ragazza che aveva davanti.

Sapeva che Hermione aveva bisogno dei suoi spazi, e se voleva darle sui nervi stare lì con lei sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Sfortunatamente, però, le sue intenzioni erano ben diverse, e così dovette a malincuore salutare la ragazza, nonostante sapeva che avrebbero avuto ben altre occasioni per parlare...o fare altro.

- Ci vediamo in giro. - disse alzandosi, e prima di allontanarsi lasciò alla ragazza un bacio pericolosamente vicino alle labbra.

Quest'ultima lo salutò con un semplice 'ciao' , troppo impegnata a pensare a quanto quel ragazzo stesse osando.
E a dirla tutta, non era sicura che le dispiacesse.

***

- Io non penso che sia così male come cosa, insomma, da quello che mi hanno detto Londra non è brutta. E poi si tratta di una ventina di giorni, non tutta la vita. - disse Theodore Nott, quella sera, nel dormitorio maschile di serpeverde, cercando di sollevare l'umore del suo amico.

- Andiamo, Theo, non puoi pensarlo davvero. Andremo lì e per tre settimane sarà come se fossimo babbani. "La bacchetta solo per le emergenze" dice lui... beh certo facile per te brutto vecchio deprev... - replicò Draco, ma fu interrotto.

- Hai reso l'idea. - rise Nott.

In quel momento, un Blaise fin troppo felice, con un sorriso monumentale stampato in faccia, entrò nella camera fischiettando un motivetto stonato.

- Beh almeno uno dei due è contento, - commentò Theodore. - Dove sei stato? -

- Ero con Hermione. - rispose il moro buttandosi sul letto.

A quelle parole anche Malfoy, fino a un secondo prima del tutto indifferente all'inspiegabile gioia dell'amico, aguzzò le orecchie.

- E voi due - iniziò tentando di sembrare meno interessato possibile. - da quand'è che sareste così intimi? -

- Intimi è dire molto, ma penso che in poco tempo riuscirò a sciogliere il suo cuore di ghiaccio, non so se mi spiego - rispose concludendo con una sonora risata.

- Stronzate. - borbottò Draco convinto che l'amico fosse fin troppo convinto.

- Era una battuta, se non ti è piaciuta bastava dirlo.- fu la risposta di un Blaise Zabini che vedeva la sua allegria sfumare in irritazione.

- Lascia stare Blaise, oggi qualcuno è di cattivo umore.. - commentò Theo.

A quelle parole Draco, dopo averlo fulminato con lo sguardo più inceneritorio che riuscisse ad ottenere, decise definitivamente di smettere di ascoltare i suoi amici.
Infilò la testa sotto il cuscino sperando di evitare di sentire i loro stupidi discorsi, e chiuse gli occhi cercando di rilassarsi.
Il suo unico desidero era quello di addormentarsi il prima possibile: tra la gita di babbanologia e Blaise che diventava sempre più irritante, il mondo dei sogni sarebbe sicuramente stato meno tremendo della sua realtà attuale.

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