68. Stupid Fear

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Quando Hermione era arrivata in biblioteca, Cormac McLaggen era già lì seduto ad aspettarla.
Quando lei l'aveva salutato con poco entusiasmo, lui si era alzato e le aveva spostato la sedia con galanteria, come se lei si fosse recata lì per scelta sua e non perché era obbligata dal compito di pozioni.
Quando lei gli aveva chiesto se, essendo arrivato per primo, avesse già iniziato a cercare informazioni sull'Amortentia, la sua risposta era stata "non avrei mai cominciato senza di te".
Quando lei, all'udire di quelle parole, aveva levato gli occhi al cielo e si era alzata a cercare un libro adatto, lui l'aveva seguita annunciando "ti accompagno".
E per concludere, dopo nemmeno un'ora che avevano iniziato finalmente a studiare, lui se ne era uscito con qualche domanda sulla vita privata di Hermione.
La Slytherin si era dunque domandata se Cormac McLaggen fosse conscio che quello fosse un incontro di studio e non un appuntamento.

- McLaggen non vorrei risultare scortese, ma inizio ad avere piuttosto sonno quindi ti pregherei di concentrarti sul compito.- lo liquidò la Slytherin seccata, volutamente acida, dopo l'ennesima domanda inappropriata e affatto consona al motivo per cui erano lì.

- Certo...si be se hai sonno possiamo anche concludere qui per oggi.- acconsentí il Grifondoro...dopotutto avevano ancora tempo.

Hermione lanciò un rapido sguardo al libro di fronte a se, per poi sospirare e chiuderlo.

- D'accordo.-

La riccia sistemò le sue cose con tutta la  calma del mondo, per poi afferrare la borsa e rivolgere un cenno a Cormac.

- Ci vediamo settimana prossima McLag...-

- Aspetta ti accompagno.-

Hermione non si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo.

- Sia mai che mi succeda qualcosa sul tragitto dalla biblioteca ai dormitori.- commentò lapidaria.

- Una guardia del corpo non fa mai male..- ammiccò il Grifondoro, affiancandola.

- Quindi...fra te e Malfoy...- osò poi, dopo qualche istante che camminavano in silenzio, senza essere totalmente sicuro di dove stesse andando a parare, nella speranza che fosse Hermione a cogliere il suo dubbio e concludere la frase al posto suo.

Le speranze del giovane, però, non si avverarono, e si ritrovò lo sguardo penetrante e impassibile di Hermione puntato addosso, in attesa di una conclusione.

- Voglio dire...- sorrise perciò Cormac, passandosi una mano sulla nuca imbarazzato.

- Ti spiacerebbe parlare chiaro?- chiese Hermione con indifferenza, ed un briciolo di volutamente malcelata accidia.

- Ecco state ancora insieme?-

A quella domanda Hermione sollevò un sopracciglio, continuando a camminare spedita e guardare dinnanzi a se.
Certo, il fatto che McLaggen avesse avuto una spropositata cotta per lei mesi prima era palese, ma che quella cotta non gli fosse ancora passata, be era preoccupante...
La Granger inarcò un angolo delle labbra in un rapido sorrisino divertito prima di tornare seria e replicare, altera.

- Ma che domande sono, McLaggen.- lo prese in giro, senza tuttavia rispondere alla sua domanda.

- Non ho molti peli sulla lingua chiedo scusa.- sghignazzò il castano.

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