25. Blonde suspects

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- Mi mancherà tantissimo. - Pansy se n'era andata da appena un'ora, e Daphne Greengrass era già nel pieno della disperazione.

- Mancherá a tutti, Daphne. Però è andata in vacanza coi suoi, non in trincea. - rispose Hermione, comodamente seduta su uno dei divanetti della sala comune serpeverde.

- E soprattutto ,piuttosto che deprimerci per l'assenza di Pansy, abbiamo cose migliori a cui pensare. Sono iniziate le vacanze e domani sera abbiamo una festa da urlo. - sorrise Blaise, seduto accanto ad Hermione, la mano sinistra appoggiata sulla gamba della ragazza.

- Sperando che sia realmente da urlo... - borbottò Draco tra se e se.

- E perché non dovrebbe? - domandò Blaise leggermente infastidito da quella domanda.

- Avendo lasciato la maggior parte dei compiti a te, non so quanto questa festa possa essere "da urlo" Blaise, o ti sei forse dimenticato della tua festa di compleanno al quarto anno? - domandò Draco con disappunto.

- Ehi, se avessi saputo che quello era distillato soporifero non l'avrei mai aggiunto al ponch. - si giustificò il moro, procurando una risata generale.

- E poi avevo 14 anni, ne avevo ancora molte di cose da imparare. - continuò.

- Esatto, quindi ora basta Draco, sono sicuro che quella di Blaise sarà una gran festa e ci divertiremo tutti tantissimo. - concluse Theodore cercando di riportare pace tra i due amici.

- Mio Dio Theo, parli come un grifondoro. - osservò Hermione.

- La solita acida - disse di rimando il bel Nott con un sorriso -Chissà, magari Blaise prima o poi riuscirà a sciogliere il tuo cuore di ghiaccio.-

A queste parole Draco serrò impercettibilmente la mascella, ma qualcuno parve notarlo.

- Ragazzi ora dovremmo proprio andare a pranzo- disse Daphne. -Il mio stomaco non reggerà ancora per molto. - e con queste parole si alzò, subito seguita dagli amici.


***

Draco Malfoy non si sarebbe mai e poi mai recato in biblioteca durante le vacanze di Natale, specialmente i primi giorni dovevano essere dedicati esclusivamente al riposo a parer suo.
Quel pomeriggio, però, aveva bisogno di stare da solo.
E la biblioteca era un posto piuttosto tranquillo il 23 di dicembre.
In dormitorio avrebbe avuto la rottura dei suoi compagni di stanza, in sala comune c'erano riuniti praticamente tutti i serpeverde, e stare all'aperto era davvero improponibile per via del pungente freddo invernale.
Così aveva semplicemente deciso di sedersi su uno dei tavoli più marginali della biblioteca, senza nemmeno disturbarsi di mettersi un libro davanti, dove sarebbe potuto stare in pace e tranquillità.
O almeno credeva.

- Ehi Draco. - esordì allegra una nuvola di capelli biondi sedendosi davanti a lui.

- Daphne. - salutò il ragazzo poco entusiasta, senza tuttavia privare la ragazza di un sorriso, seppure un po' forzato.

Quando si trattava della piccola Daphne Greengrass, anche il grande Draco Lucius Malfoy presentava un lato dolce.

- Come va? - chiese l'amica, che aveva passato gli ultimi cinque minuti a girare l'enorme biblioteca di Hogwarts in cerca di Malfoy, per poi trovarlo nel tavolo più imboscato di tutti.

- Bene. -

A questa risposta, Daphne, tutt'altro che convinta, ridusse gli occhi in due fessure, e prese ad osservare Draco con un sopracciglio alzato.
Aveva notato dei comportamenti strani in lui, e non se ne sarebbe andata prima di capire cosa lo turbasse.
L'espressione dell'amica fece comparire un sorriso al biondo.

- Davvero Daphne, sto bene. -

- No, non è così - disse la ragazza convinta.

- Ti sbagli. - rispose allora Draco sostenendo lo sguardo della bionda.

I due presero a fissarsi con sfida, come a vedere chi avrebbe ceduto prima.

- D'accordo, va bene. - ammise poi Draco, non riuscendo a sostenere gli occhi indagatori dell'amica, che si mise ad osservarlo come fosse una psicologa.

- Diciamo che - Malfoy fece una pausa, Dio quanto era difficile ammetterlo. -C'è questa ragazza.-

Bastò quella frase a lasciare Daphne perplessa.
Da quando in qua a Draco interessava davvero una ragazza?
Non era mai stato tipo da cotte, anzi.
Si era sempre accontentato di brevi avventure da una notte, massimo due.
E il fatto che pensasse ad una ragazza in particolare non era certo roba da poco.

- Lei, lei diciamo che è diversa dalle altre ragazze. - continuò il biondo.
- L'ho sempre saputo, che fosse diversa, sotto moltissimi punti di vista, ma soprattutto per il fatto che, insomma, sembra che sia l'unica ragazza che non vuole saperne niente di me. Sotto nessun aspetto, cioè nemmeno come amico, figurarsi qualcosa di più. -

- Come puoi esserne certo se non ci parli? - domandò Daphne.

- Parlarci? No, no. Parlare con lei di qualcosa del genere è improponibile. - rispose il ragazzo, divertito alla sola idea.

- E poi... - continuò pensoso, cambiando espressione.
- In realtà non so nemmeno io se voglio parlarle. Non so neanche se voglio qualcosa con lei perché a dire il vero non la sopporto, basta una sua parola per rovinarmi un'intera giornata, il suo atteggiamento mi da estremamente fastidio, e certe volte preferirei che non ci fosse affatto. -

- Bè, fratello, sei parecchio confuso. - commentò Daphne, a sua volta parecchio confusa, che nonostante avesse seriamente provato a comprendere i pensieri dell'amico, non ci era riuscita minimamente.

- È questo il problema. Non ci sto capendo più un cazzo. -

- Non c'è bisogno di capire, lascia che le cose succedano. Non sai come comportarti solo perché non ti è mai interessata veramente è una ragazza.-

- Grazie Daph. - sorrise Draco.

Nonostante il discorso con la biondina non avesse chiarito granché le sue idee, l'aveva apprezzato.
Daphne per lui era come una sorella, era probabilmente l'unica con cui si sarebbe aperto in questo modo, ed effettivamente ne aveva bisogno.

- Di nulla. - sorrise lei alzandosi.

- Ah e Daphne - la fermò Draco, mentre la ragazza si dirigeva all'uscita della biblioteca.

- Sì? -

- Potresti evitare di parla... -

- Non una parola con nessuno. - lo anticipò lei, nonostante la risposta che avrebbe voluto dare realmente fosse "tranquillo, non dirò nulla ad Hermione".

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