13. Headache

4.9K 208 127
                                    

Con l'arrivo di novembre, Hermione credette seriamente di rischiare di morire congelata, nel fresco sotterraneo ospitante il dormitorio di Slytherin.
Quella mattina, a causa del mal di testa lancinante dovuto all'alcool della sera prima, dopo essere passata da Madama Chips per una pozione che avrebbe dovuto alleviare, si era rinchiusa in camera sotto le sue calde coperte, in grado di darle un minimo di conforto.

- Tesoro, come stai? - domandò Pansy, entrata in camera in quel momento con Daphne.

- Insomma... - mugolò Hermione.

- Noi stiamo andando a pranzo, non vieni vero? - chiese la bionda.

- No, voi andate pure. -

- D'accordo, riposati. - con queste parole le due lasciarono nuovamente la ragazza sola coi suoi pensieri e l'emicrania post sbronza.

Non che Hermione non avesse mai bevuto, certo, semplicemente mai così tanto.
La cosa che ancora di più le faceva specie e la provava, era che non ricordava molto della sera prima.
Sí, aveva sentito dire che spesso l'alcol confonde i ricordi, ma non credeva così tanto.
Ricordava a malapena di aver accettato di giocare al gioco della bacchetta alcolica, e poi buio totale.
Un buio così fastidioso.
Era tremendamente insopportabile non aver memoria di ciò che si era fatto la sera prima, specialmente essendo consapevole che da ubriaca avrebbe potuto fare qualsiasi cosa.

Hermione sentì nuovamente la porta aprirsi, e non avendo sentito bussare, pensò che ad entrare fosse stata Daphne o Pansy, che condividevano la camera con lei e avevano tutto il diritto di sentirsi a casa.
Il ragazzo che aveva messo piede nella stanza, invece, non aveva bussato molto semplicemente per via della sua maleducazione.

- Pansy, sto bene. Non devi continuare a venire a controllarmi ogni secon... - le parole le morirono in gola quando davanti a lei, al posto della corvina, si ritrovò un biondo, nonché ultima persona che volesse vedere in quel momento.

- Carina la capigliatura, Granger. Cambiato parrucchiere? - scherzò malevolo lui, notando la sottospecie di nido che ricopriva il capo e parte del viso di Hermione.

- Cosa fai qui? Non so se lo sai, ma se ognuno potesse andarsene dove vuole senza bussare o chiedere il permesso, le porte nemmeno esisterebbero. - ribattè la strega, tentando di nascondersi un po' di più sotto le coperte, senza però farlo capire.

Certo, non che per lei fosse particolarmente importante il parere di Draco, ma hey, si trattava di Hermione Granger, l'aspetto prima di tutto.

- Sono venuto perché cercavo Daphne, ma a quanto pare non è qui. -

- A meno che tu non voglia controllare negli armadi, no, non è qui. Quindi grazie per la spiacevole visita, buona giornata. -

Il biondo si limitò a ghignare senza muovere un passo, cosa che irritò maggiormente Hermione.

- Be? Stai aspettando la venuta degli alieni o puoi andartene? - domandò velenosa lei.

- Cavoli Granger, hai un po' di mal di testa post sbronza e sei peggio del solito. Non oso immaginarti mestruata. - ironizzò altezzoso il ragazzo.

- Nessuno ti ha chiesto di farlo - iniziò acida, ma prima che potesse terminare la frase, un dolore lancinante le invase le tempie, facendole strizzare gli occhi per il dolore.

SlytherinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora