2. Decisions

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- Svegliaaaaa! - una voce acuta riportò Hermione nel mondo reale, strappandola bruscamente da quella prima notte di sonno ad Hogwarts.

- Daphne! - la ragazza sgridò l'amica che le aveva appena urlato nell'orecchio.

- Dovevo pur svegliarti in qualche modo. - fece spallucce la bionda.

- Non in questo. - fu la risposta di una Hermione assonata, che si alzava dal letto pronta a prepararsi.

- L'altra vipera dov'è? - domandò poi la riccia notando l'assenza di Pansy.

- Già scesa. Doveva prendere un paio di libri in biblioteca. -

Le due slytherin si prepararono con cura come sempre, e quando Hermione incontrò per l'ultima volta il suo riflesso nello specchio sorrise appagata.
Era perfetta come suo solito.

Quando fecero il loro ingresso in Sala Grande, la Granger notò con piacere molti paia di occhi puntati su di se...per quanto ormai ci avesse fatto l'abitudine.
Sorrise appena, soddisfatta del fatto che il suo ascendente sull'intera scuola sembrava non essere ancora svanito.

- Giorno belle ragazze. - le salutò un Theodore Nott fin troppo raggiante per il primo giorno di scuola, non appena le due giunsero al tavolo.

- Giorno Theo. - ricambiò educatamente Hermione, prendendo posto al banchetto con la consueta calma.

- Già ricevuto qualche invito? - domandò curioso Blaise, intromettendosi nella conversazione.

- Non ancora. - rispose la Granger senza scomporsi troppo.

- Nemmeno io. - la seguì Daphne.

- E voi? Vi è già saltata addosso qualche donzella in preda all'effetto degli ormoni adolescenziali?- domandò perciò la riccia distrattamente, servendosi una scarsa porzione di crostata.

- Granger, Granger... credevo sapessi che non c'è bisogno di un ballo perché questo accada. - rispose Draco, come se Hermione si fosse dimenticata qualcosa di troppo importante.

- Scusa tanto Malfoy, ma voi e le vostre "relazioni" non siete esattamente il mio primo pensiero, perciò questo irrilevante particolare deve essermi sfuggito.- disse di rimando la ragazza, guadagnandosi un sorrisino sarcastico e velenoso da parte del biondo.

- Comunque un paio si, ma ovviamente le ho respinte. - rispose poi quest'ultimo.

- Ovviamente, Malfoy. Quale occasione migliore di un ballo per spezzare il cuore di qualche ingenua ragazza? - ironizzò quest'ultima, mescolando con cura la sua cioccolata calda.

- Vedo che col tempo hai imparato a conoscermi bene. - annuí lui, ma la riccia non fece in tempo a rispondere.

- Hei, scusa. - un ragazzo richiamò infatti l'attenzione di Hermione, che si girò squadrandolo con superiorità.

- ...si? - rispose questa impassibile, una volta concluso il suo esame.

Non ci mise molto a capire che tipo di persona aveva davanti.
Dallo stemma sulla divisa lo riconobbe come un tassorosso.
Era magro e impacciato, i vestiti talmente spiegazzati che la serpe si chiese se conoscesse l'esistenza degli incantesimi casalinghi, e i capelli scompigliati.
Sembrava che per formulare una domanda ci avrebbe messo secoli, e beh...non si sbagliava.

- Volevo...insomma, i,io vole chiederti se...ehm...- tentò di parlare il ragazzo.

- Volevi... - lo incoraggiò la ragazza, imperterrita come sempre, che non aveva voglia di perdere tempo.

-Volevo chiederti se ti andrebbe di venire al ballo con me.- disse il ragazzo tutto d'un fiato prendendosi di coraggio.

- Mhh - sospirò la ragazza dai boccoli d'oro e l'anima di ghiaccio, guardando il suo interlocutore -No grazie. - concluse in fine con educata scortesia per poi rigirarsi e continuare la sua colazione.

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