Hermione Granger si svegliò sobbalzando.
Non fece fatica a capire il motivo del suo brusco risveglio.
Appena aprí gli occhi, infatti, comprese che ad interrompere il suo sonno era stato il fastidioso rumore di un tuono.
Voltò lo sguardo verso la finestra.
Bam. Un altro tuono.
Osservando attentamente, notò le gocce di pioggia sbattere freneticamente sulla superficie del Lago Nero, le cui acqua si innalzavano dietro al vetro.
Poi una luce accecante, un lampo veloce e penetrante.
Qualche secondo e...
Bam. Un altro tuono.
La riccia si risistemò sotto le coperte.
Chiuse gli occhi, e tentò di prendere sonno di nuovo, seppur infastidita da quei suoni che l'avevano terrorizzata fin da piccola.
Bam. Un altro tuono.
Si girò su un fianco, sperando di trovare una posizione più comoda che riuscisse a riportarla indietro nel mondo dei sogni.
Le si chiusero gli occhi.
Il suo respiro si fece pesante, stava per riaddormentarsi.
Bam. Un altro tuono.- Salazar! - imprecò a bassa voce, mettendosi di nuovo a sedere.
Diede un rapido sguardo a entrambe le sue amiche, per accertarsi che stessero dormendo.
Sí.
Entrambe dormivano come sassi.
Come se fuori non stesse infuriando un temporale da finimondo...magari anche Hermione avesse avuto un sonno pesante come il loro!In fine la riccia decise di alzarsi.
Il sonno sembrava averla abbandonata completamente.
Si infilò l'amata vestaglia invernale Chanel, rigorosamente bianco perla, candida e pulita ossessivamente, e uscì dalla stanza.Arrivata in Sala Comune, la trovò vuota proprio come pensava.
A quanto pare, all'interno del covo delle Serpi, lei era l'unica a farsi rovinare il sonno da uno stupido temporale.
Si sedette sul divano di fronte al fuoco.
Mentre si godeva il calore rilasciato dal caminetto a contatto con la sua pelle infreddolita, si perse ad osservare la fiamma, come ipnotizzata.
Il modo in cui ondeggiava e si dimenava...la brace ardente sotto di essa che scoppiettava.
Aveva un ché di affascinante.
Improvvisamente un rumore alle sue spalle la risvegliò dai suoi pensieri.
Quando si voltò, notò la porta esterna della Sala Comune aprirsi.
Prima che facesse in tempo a temere il peggio, come la ronda notturna dei Caposcuola o un controllo improvvisato di qualche professore, Draco Malfoy fece capolino.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo, constatando che a quanto pare non era nessun tipo di controllo.- Che c'è, Granger? Avevi paura che fosse Piton in mutandoni?- ghignò Draco notando l'espressione rassicurata della ragazza.
- Divertente.- commentò quest'ultima, mentre il biondo prendeva a posto accanto a lei.
- Non dovresti dormire a quest'ora?- le chiese lui, stringendola a se.
- E tu?- ribattè l'altra accoccolandosi sul fidanzato.
- Touché.- commentò quest'ultimo.
- Mi ha svegliata il temporale.- disse solo Hermione, per poi aspettare la spiegazione del ragazzo.
- Uguale. Però avevo voglia di una passeggiata un po' più lunga che i due minuti da camera mia alla Sala Comune.- disse quest'ultimo.
- E ovviamente non ti importava che questo andasse completamente contro le regole.- commentò la riccia sarcastica.
- Hey.- si giustificò lui, vanitoso -Sono Draco Malfoy. Le regole le faccio, non le seguo.-
In tutta risposta Hermione gli lanciò un'occhiata rassegnata, per poi riprendere a bearsi del caldo che emanava il fuoco accanto a lei e, ora, anche la sensazione di benessere e sicurezza che sentiva fra le braccia di Malfoy.
***
Depressione.
Questa era la parola che sarebbe venuta in mente a chiunque osservando Blaise Zabini.
Era sdraiato sul suo letto, in posizione neutra, e fissava il soffitto con sguardo perso.
Quando Draco e Theodore erano entrati, di ritorno dagli allenamenti (che peraltro il moro aveva saltato, cosa affatto da lui) e l'avevano trovato così, per un attimo avevano pensato che fosse morto qualcuno.
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Slytherin
FanfictionHermione Granger. 16 anni di astuzia, cinismo, sarcasmo, insensibilità e naturalmente fascino da vendere. Quale strada più adatta a lei se non la patria della furbizia e dell'ambizione? Se quel famoso primo settembre 1991 il cappello parlante avess...