33. Who knows

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- Siete degli idioti...entrambi! -

- Già, Pansy, vuoi ripeterlo? - domandò sarcastico Draco, riferito al fatto che fosse circa la terza volta che la corvina ripeteva la stessa frase.

I due, insieme ad Hermione, erano appena entrati nella camera dove dormivano le due ragazze, con l'intento di sistemare il viso grondante di sangue del biondo.
Nel frattempo, nella stanza di Daphne e Theo, questi ultimi si stavano occupando di Zabini.

- Puoi scommetterci, fino alla fine dei tuoi giorni.- rispose la padrona di casa.

Draco roteò gli occhi divertito, ed andò a sedersi sul letto.
Aveva la maglia schizzata da qualche goccia di sangue, il labbro spaccato, un occhio gonfio (che da un iniziale colore violaceo si stava avvicinando sempre di più al nero), e il naso intriso di sangue.
Sembrava che Blaise fosse parecchio accanito, nonostante il motivo fosse ignoto a tutti.
E a giudicare dal naso rotto del moro, lo zigomo sinistro spaccato, e un sopracciglio distrutto, sembrava che anche Draco ci fosse andato giù pesante.

Durante la discussione fra Draco e Pansy, da parte di Hermione sembrava arrivare solo un religioso silenzio.
Dopotutto...che cosa avrebbe dovuto dire?
Come si sarebbe dovuta comportare dopo aver baciato il suo nemico giurato la sera precedente?
Che cosa aveva significato quel bacio per lei?
E per lui?
Mentre una miriade di emozioni implodevano in un vortice incontrollato dentro di lei, la riccia all'apparenza era tranquillamente intenta a trasfigurare la sua camicia da notte in un paio di jeans bianchi e un maglione nero con scollo a V; stampata in faccia la solita espressione fiera e intoccabile.

- Bene, da che cosa dovremmo partire per...aggiustarlo?- domandò Pansy all'amica, cercando di individuare tutte le ferite di Draco.

- Se vuoi un consiglio, sento un fastidio particolarmente intenso al labbro. - suggerì sarcastico Malfoy, riferito al sangue che sembrava non voler cessare di uscire.

Si guadagnò un'occhiataccia da Pansy, che si voltò per prendere la sua bacchetta nell'intento di sistemare il labbro del ragazzo con un incantesimo, ma non la trovò.

- Ho lasciato la bacchetta di sotto. Vado a recuperarla...nel frattempo inizia te, Hermione. - con queste parole, prima che la riccia potesse obbiettare in alcun modo, Pansy era già scomparsa chiudendosi la porta alle spalle.

- Non sono un granché con gli incantesimi medici, se fossi in te aspetterei Pansy. - disse impassibile Hermione, conscia che quelle erano le prime parole che si scambiavano da quando si erano bac...insomma dalla sera precedente ecco.

- Penso che sarà proprio quello che farò.- rispose il biondo squadrandola apertamente. -Mica che va a finire che rovini ancora di più il mio bel faccino.-

- Sia mai. - commentò ironica la riccia tra se e se.

- Si può sapere perché vi siete picchiati?- domandò poi la ragazza, senza alcuna emozione nella voce.

A quella domanda Draco, spense il sorriso beffardo che gli illuminava il viso fino a quel momento, e si fece serio.

- Non ti riguarda. - disse.

- Be, d'accordo, tieniti pure i tuoi segreti.-

- Non insisti neanche un po', eh?- Draco sembrava avere riacquisito un lampo divertito negli occhi, nonostante la sua voce uscì dura e ironica.

- Non è così importante per me, Malfoy.- rispose la riccia sminuendolo.

- Per Merlino, questa roba brucia! Sicura di non essere in grado di fare qualcosa? Pansy sembra essersi persa nella sua stessa casa.- commentò parecchio seccato il biondo, dopo qualche attimo di silenzio.

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