Premessa: so che nel 97 il London Eye non era ancora stato costruito, ma per questa scena mi serviva perciò ho fatto finta di niente hahahah.
Buona lettura.Pansy Parkinson era comodamente seduta in seconda fila nell'aula di algebra: quell'ora avrebbe avuto lezione senza nessuna delle sue amiche, ma per quanto la loro presenza le mancasse, la ragazza non provava alcun tipo di disagio a stare da sola...aveva sufficiente fiducia in se stessa per sentirsi benissimo anche in solitudine.
Era intenta ad aggiustarsi le sbavature del mascara, osservandosi attentamente nel suo solito specchietto tascabile che non dimenticava mai, quando la sua quiete venne interrotta.- È libero qui, principessa? - chiese una voce maschile, e Pansy alzò gli occhi, senza compiere nessun'altro movimento o spostare lo specchietto che teneva fermo di fronte a se.
Non appena notò che a porle quella domanda era stato Dean White, riportò gli occhi sul suo specchietto ricominciando a fare ciò che era intenta a fare, come se nessuno le avesse mai chiesto niente.
Quel Dean White non le piaceva affatto, e aveva dei motivi ben validi per pensarla così.
Innanzitutto, ogni cosa che Pansy diceva o faceva, veniva sempre commentata e derisa da quel ragazzo fastidioso...nemmeno sparasse solo battute dalla mattina alla sera!
E poi, come se non bastasse, aveva anche iniziato a chiamarla con quel fastidioso soprannome, principessa.
Idiota, pensava Pansy, sono consapevole di essere regale ma questo non vuol dire che tu sia autorizzato a chiamarmi come ti pare e piace.- Lo prendo come un sí. - disse Dean, sedendosi accanto alla corvina.
- Ti fai bella per il professor Fletcher?- domandò ancora, riferendosi al grosso e rugoso insegnante di matematica, notando che la ragazza non accennava a dargli la minima attenzione.
- Mi faccio bella per me stessa, l'unica persona degna della mia completa attenzione.- rispose impassibile lei, senza degnarlo di uno sguardo, ma continuando a specchiarsi.
Seppure Pansy fosse la più tranquilla fra le tre slytherin, sapeva tirare fuori (proprio come le sue amiche) tutto il suo veleno da serpe quando lo voleva, e quel Dean White sembrava avere un talento nel farla irritare.
- Scusa principessa, hai ragione.-
Okay basta, stava esagerando, e tutto aveva un limite, persino la pazienza della Slytherin.
- Si può sapere perché diamine mi chiami così?- sbottò Pansy chiudendo bruscamente il suo specchietto.
- Perché se non sei una principessa tu non lo è nessuno, principessa.- rispose sorridendo divertito (ma anche piuttosto fiero di essere riuscito ad attirare la sua attenzione) Dean, che chiamava la Parkinson principessa proprio per via dell'atteggiamento della ragazza come se fosse tale.
- Be, qualcosa di intelligente l'hai detto finalmente.- rispose Pansy altezzosa -Ma per te sono Parkinson, non Pansy ne tantomeno "principessa".- con queste parole prese a sistemare i suoi libri sul banco, smettendo definitivamente di dargli attenzione.
- D'accordo, principessa.- sorrise sghembo l'altro.
Pansy si disse che di certo questo Dean White adorava essere picchiato.
E si chiese, se amava così tanto prenderle, cosa ne avrebbe pensato delle maledizioni senza perdono.
Beh, pensò la corvina, credo proprio che lo scopriremo presto se non la pianta.
Un istante dopo, l'insegnante di algebra fece il suo ingresso, e calò il silenzio.***
Pansy non era la sola ad essere disturbata da una presenza non gradita, perché qualche aula più in là, Draco Malfoy stava seduto in ultima fila con la mascella serrata e ogni muscolo del corpo contratto, tentando di ignorare il suo pugno che pregava di venire a contatto con la faccia di Bret Walker.
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Slytherin
Hayran KurguHermione Granger. 16 anni di astuzia, cinismo, sarcasmo, insensibilità e naturalmente fascino da vendere. Quale strada più adatta a lei se non la patria della furbizia e dell'ambizione? Se quel famoso primo settembre 1991 il cappello parlante avess...