Capitolo 16

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Al liceo, Laura e Antonio trovarono la loro dimensione.
Lì tutto li entusiasmava: dalle nuove amicizie ai professori dalla mentalità più aperta degli insegnanti del Quartiere, fino alle materie: il greco in particolare fu una vera e propria scoperta.
Alcuni giorni dopo l'open day mia sorella si era messa a studiarne l'alfabeto, e l'aveva insegnato anche ad Antonio.
Quest'ultimo aveva trovato un po' di difficoltà con la prima declinazione, all'inizio dell'anno.
《Dai, ripeti un po' la declinazione di "talassa", che vuol dire "mare"》lo incoraggiò Laura mentre studiavano a casa nostra, nella camera di lei.
《Talassa, talassos... Non mi entra proprio in testa!》si lamentò lui.
《Avanti, è una cazzata, rispetto a tutto quello che faremo in seguito... Intanto ti ripeto il singolare, tu cerca di memorizzarlo: talassa, talassas, talassa, talassan, talassa》spiegò mia sorella.
《Talassa, talasses, talasse, talassan, talassa》ripeté Antonio.
《Ecco, bravo. Adesso il plurale: talassai, talasson, talassais, talassas, talassai》continuò l'una.
《Talassai, talasson, talassais, talassas, talassai》la imitò l'altro.
《Bene, concludiamo col duale!》esclamò la prima.
《Pure?》sbuffò il secondo.
《In greco c'è anche quello》replicò mia sorella.
《Diventerò matto...》si lamentò il giovane Leonardi.
《No che non lo diventerai... Adesso non rompere i coglioni e ripeti》comandò Laura.
Aveva preso gli studi come una missione, in cui coinvolgere ovviamente anche Antonio: l'obiettivo era utilizzare l'istruzione per uscire dal Quartiere.

                                 ***

Trovò invece parecchio noiose le assemblee d'istituto: lei e Antonio parteciparono alla prima dell'anno per curiosità, ma non ne ricavarono niente di utile; passarono tutto il tempo a bighellonare per il cortile con gli altri: parlavano solo gli studenti di seconda e terza liceo.
A tenere banco era Guglielmo Fontana, diciassettenne forte e carismatico, con le idee sul futuro già chiare: voleva diventare un poliziotto, e sosteneva che i criminali, lui, li avrebbe messi tutti dentro.
A Laura, nata e cresciuta nel Quartiere, le parole del compagno di scuola sembravano vane e senza fondamento, ma era affascinata da come le diceva. Sapeva farci con la gente, veniva ascoltato e appoggiato.
《Fontana s'è svegliato carico stamattina》ironizzò Fulvia.
《Dice un sacco di cazzate, però le dice bene. Per forza s'è svegliato a mille, e ne avrà fino alle due》commentò mia sorella.
Avrebbe fatto sicuramente tanta strada, quel ragazzo.

                                 ***

Erano quasi vicine le vacanze di Natale, quando la Grandi regalò agli studenti più meritevoli delle sue classi dei biglietti per diversi spettacoli teatrali.
A Laura e Antonio capitarono due posti in prima balconata al Teatro dell'Opera per la tragedia di Giuseppe Verdi "La Traviata", tratta dal romanzo di Alexandre Dumas "La signora delle camelie".
Ci andarono di sabato pomeriggio e rimasero estasiati dalla bellezza del teatro: le tende del sipario, l'orchestra con i musicisti, il gigantesco lampadario, tutto lì dentro era lusso, eleganza, arte.
I due presero posto e quando le luci si spensero e il sipario si alzò, si presero per mano.
S'innamorarono di ogni singola frase di tutte le canzoni che componevano la famosa opera: la loro preferita fu "Amami Alfredo".
Alla fine dello spettacolo, quando le luci si riaccesero, Antonio si accorse che Laura piangeva.
《Ehi, non sapevo che l'opera ti facesse questo effetto!》commentò divertito.
《Che coglione che sei, guarda che è una cosa seria... Lei sacrifica il suo amore per Alfredo così che lui possa continuare la sua vita... Può esistere un amore così grande?》rispose mia sorella tra le lacrime.
"Certo che può esistere... È il mio per te!" avrebbe voluto rispondere lui.
《Non lo so, almeno per ciò che mi viene in mente...》affermò invece.
《È solo una storia. Adesso andiamo a casa》scattò lei asciugandosi gli occhi. Non voleva mostrare le sue debolezze davanti a nessuno, nemmeno - e soprattutto - davanti ad Antonio.

La bambina cattiva [Saga del Quartiere Anceschi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora