Capitolo 37

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Non fu un caso se Laura e Antonio cominciarono l'università nell'ottobre del 1999, a due mesi dall'entrata del Terzo Millennio.
Il 2000 fu un anno di grandi cambiamenti, in cui si verificarono molti eventi: l'inizio del XXI secolo, gli accordi di Schengen per l'entrata di nuovi Paesi dell'Unione Europea, la vittoria degli scudetti della Roma e della Lazio, il Giubileo.
Tutto sapeva di novità, e ogni mattina ci svegliavamo credendo di ritrovarci nel futuro, con gli Ufo, le astronavi, i robot e gli ologrammi.
Quando oggi mi rivengono in mente quelle nostre aspettative di allora, mi scappa da ridere, fanno quasi tenerezza. Eravamo tutti terribilmente ingenui, ci bastavano quattro cifre per sentirci proiettati in un mondo completamente nuovo.

                                 ***

Fu a pochi giorni dall'inizio della sua avventura universitaria che mia sorella s'innamorò.
Lui si chiamava Davide Cohen, aveva origini ebraiche ed era l'erede di un'importante catena di industrie di Telecomunicazioni: capelli castani corti, occhi azzurri e un conto in banca stratosferico, era il classico esempio di buon partito, ma non di quelli che ti fanno sentire a disagio; al contrario, era umile, gentile e premuroso.
Laura si stupì quando lui le disse che non conosceva nessuno che fosse mai stato in carcere; conosceva invece tutti gli esponenti della Roma bene.
Era stato conquistato dall'intelligenza di lei, come molti, del resto, e non vedeva l'ora di presentarla alla sua famiglia.
Mia sorella invece non faceva i salti di gioia all'idea di doverlo portare, un giorno, nel Quartiere: se ne vergognava, considerava il nostro luogo natìo una provenienza scomoda e temeva che, dopo una sola visita, sarebbe scappato a gambe levate. 
Antonio le diceva che quel ragazzo sarebbe stato per lei una svolta: aveva abbastanza denaro per portarla via dal Quartiere e per permetterle di realizzare tutti i suoi sogni; il giovane Leonardi divenne amico anche di quest'ultimo, il quale gli chiedeva consigli su come conquistare Laura.
Antonio esaudiva queste sue richieste, per quanto ogni consiglio elargito gli sembrasse una coltellata inferta nel petto.

                                  ***

Il 31 dicembre del 1999 Davide li invitò entrambi nella villa della sua famiglia, situata in Prati, a due passi dal centro della città.
Era il loro primo Capodanno fuori dal Quartiere, ed erano molto emozionati; per qualche allineamento favorevole di pianeti le nostre famiglie furono d'accordo a mandarli a villa Cohen, dopotutto si trattava di gente ricca: nostro padre si augurava come al solito che mia sorella si accasasse con qualche buon partito, che tra le righe voleva dire un santo che la sopportasse.
Antonio si sarebbe presentato alle otto a casa nostra e sarebbero andati con l'auto di lui fino a casa di Davide, che li aspettava per le nove.
Mia sorella si mise letteralmente in tiro: indossava un abito rosso bordeaux, décolleté nere, orecchini pendenti e un ciondolo che le avevano regalato per i suoi diciotto anni. Si era truccata e acconciata i capelli con una pettinatura alta. Stava benissimo.
《Allora? Come sto?》mi chiese, agitata.
《Sei bellissima!》ammisi.
Era da quando aveva quattordici anni che sarebbe stata bene anche con un saio addosso.
L'ammiravo e la invidiavo.
A un certo punto suonarono al citofono: era Antonio.
Gli andai ad aprire io e rimasi senza parole: con lo smoking e il cravattino era veramente bello.
Avrei sinceramente voluto essere al posto di mia sorella.
《C...ciao!》balbettai.
《Ehi, Vale... Laura dov'è?》mi chiese.
《Laura... È pronta, sta arrivando!》risposi. Come se l'avessi evocata, comparve all'improvviso alle mie spalle e l'attenzione di Antonio si catalizzò tutta su di lei.
《Sei veramente...》cominciò.
《... in ritardo, lo so...》replicò lei, rovinando l'incanto.
《No, non intendevo dire questo...》fece lui.
《Ah no?》domandò mia sorella.
《Ma lo saremo, visto che stasera c'è traffico... Dai, andiamo!》si riprese il giovane Leonardi.
《Allora ci vediamo, sorellina. Tanti auguri di buon anno, e divertiti da Sara e Livia!》mi salutò Laura, dopodiché uscirono.

                                  ***

Alla villa vennero annunciati dal maggiordomo, e fece loro molto effetto: per fortuna l'imbarazzo finì non appena Davide comparve loro davanti. Era contentissimo di vedere mia sorella. Tutti i maschi parevano sempre contenti di vederla.
Ovviamente prese subito il centro della scena, stendendo tutti i presenti con la sua personalità e la sua cultura.
Alla televisione facevano uno show di Capodanno molto particolare, si chiamava "Ciao 2000" in onore del Terzo Millennio che stava per iniziare e tra gli ospiti c'era Jovanotti con la trascinante canzone "L'ombelico del mondo", che diede il via alle danze.
Laura ballò per la maggior parte del tempo con Davide; Antonio li guardava e immaginava come sarebbe andata a finire: probabilmente col fascino che spandeva fin dall'infanzia, la sua migliore amica avrebbe stregato il padrone di casa.
A mezzanotte uscirono sul terrazzo, stapparono lo spumante, brindarono al nuovo anno e spararono qualche fuoco d'artificio, ma non nella maniera sguaiata e animalesca con cui li sparavano nel Quartiere.
Era un universo a parte, quello di Davide e dei suoi amici, Laura e Antonio se ne resero conto quella sera e decisero che un giorno avrebbero avuto accesso anche loro a quell'universo.

                                 

La bambina cattiva [Saga del Quartiere Anceschi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora