Capitolo 63

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Evidentemente a quelle bestie del Villaggio non andò bene che li avessimo messi in mezzo, facendo riversare le indagini di Fortis su di loro. Ma il modo in cui si vendicarono fu davvero troppo.
Era un giorno come un altro, nel Quartiere, con i negozi aperti, i perdigiorno al bar o a zonzo per le vie, e le comari a parlare affacciate ai balconi; era metà maggio e faceva troppo caldo per stare dentro casa, ma era troppo presto per accedere i condizionatori.
In quei giorni l'atmosfera era tornata ad essere distesa a causa del futuro matrimonio tra Matteo Baschetti e Giada Santini: i due ragazzi erano fidanzati da molto tempo e finalmente avrebbero coronato il loro sogno d'amore, dando un po' di serenità alla signora Iolanda - devastata dalla latitanza del suo secondogenito Manuel - e di distrazione per mia sorella, la cui attenzione morbosa si stava riversando troppo sul vicino Marco Anselmi.
Quel giorno stavano andando al ferramenta: dovevano andare a parlare con Laura del catering, poi Giada sarebbe andata con la futura cognata Anna a farsi la manicure.
I due ragazzi erano così felici che non si accorsero di una moto con sopra due tizi, i cui volti erano celati da caschi neri, che li stava seguendo.
《Matteo Baschetti!》fece uno dei due.
《Sì?》rispose il ragazzo girandosi verso di loro. Quasi non sentì i colpi di pistola di cui lo riempirono, prima di scappare.
L'urlo di Giada squarciò l'aria del Quartiere.

                                  ***

Il resto della giornata fu pieno di avvenimenti che avvennero in sequenza, e tutti persero la nozione del tempo: Iolanda Baschetti pianse, urlò, chiese chi potesse mai volere del male a quel suo ultimo figlio così bello e gentile, privo di nemici: a stento gli altri due figli Enrico e Anna riuscirono a calmarla.
Casa Baschetti fu per giorni un viavai di gente come lo era stato alla morte del capofamiglia Aldo, nel 1994: si susseguirono i miei genitori, Laura e Giovanni coi ragazzi, i Bianchi, i Di Stefano, i Leonardi e i Santini; Giada veniva con più frequenza di tutti: lei e la signora Iolanda piangevano insieme, e insieme ricordavano Matteo per cercare di sostenersi nel dolore.
Anche Antonio e io tornammo nel Quartiere per il funerale del ragazzo: vederci lì destò stupore, ormai ci consideravano quasi estranei.
《È quello lì il tipo strano》ci disse Laura dopo la funzione, indicando Marco Anselmi vicino a Francesco Santini ed Enrico Baschetti.
《Sei ancora convinta che nasconda qualcosa?》le chiese Antonio.
《Ne sono assolutamente sicura》affermò lei.
Intanto, poco più in là, Giada si avvicinò ad Enrico.
《Non sono sicura al 100%, ma ho un'idea su chi può aver ucciso Matteo...》esordì.
《Chi?》chiese subito quest'ultimo.
《Angelo Santocastro, quello che cercano gli sbirri al Villaggio》rispose la Santini.

                                  ***

La ricerca di Santocastro da parte di Enrico e del fratello Manuel permise a Marco di respirare: senza il fiato sul collo di nessuno e momentaneamente dispensato dal lavoro presso Italo, poté finalmente fare una telefonata importante.
《Pronto?》rispose la voce del commissario Fortis.
《Sono io. Qui è successo un casino, con la sparatoria a Matteo Baschetti, ma almeno il fratello Manuel è uscito dalla tana. Vedrà che ci porterà dritti a Italo》gli comunicò l'agente sotto copertura Manlio Di Blasio.
《Pazienza, Di Blasio. Non è così facile. Italo non uscirà facilmente dalla sua tana per riparare alle cazzate di Manuel Baschetti. C'è altra gente lì con loro. Soprattutto, c'è sua figlia Elena. A proposito, l'ha già messa a lavorare nelle sue attività "pulite"?》fece allora Fortis.
《Comincia domani. Intanto il figlioccio del Conte Bianco ha cominciato a intortarsi la più giovane dei Di Maggio. Stanno andando parecchio d'accordo》spiegò il giovane.
《Si guarderà bene dal restare coinvolto. Il coinvolgimento emotivo è la fine di qualsiasi attività sotto copertura. Ricordatelo》lo ammonì il commissario prima di chiudere la conversazione.
Manlio ricordò l'avvertimento del suo capo: per essere un bravo agente sotto copertura non doveva trapelare alcuna emozione.
Ma c'era una cosa che Fortis non sapeva: ormai Elena Righi gli si era conficcata in testa, Elena Righi che non sapeva niente di tutta quella storia, Elena Righi di cui l'agente Di Blasio si stava innamorando.

La bambina cattiva [Saga del Quartiere Anceschi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora