Capitolo 26

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Il legàme tra Laura e Manuel non fece impazzire nostro padre, il quale si augurò per tutta l'estate che lei lo lasciasse e che valutasse la possibilità di mettersi con Italo.
Ovviamente sbagliava, perché la lontananza non fece che rafforzare, invece, l'unione tra mia sorella e il giovane Baschetti.
Poi arrivò settembre, che in quel 1996 rappresentò il mese dei cambiamenti: Sara e Giovanni si lasciarono, Anna cominciò Ragioneria e si mise insieme a Francesco, io andai al ginnasio e Laura e Antonio se lo lasciarono alle spalle per iniziare il liceo.
Si chiudeva un'epoca e se ne apriva un'altra, che ci avrebbe irrimediabilmente segnati nelle nostre scelte future.

                                  ***

Fu durante il primo giorno della quarta ginnasio che la mia passione per Enrico Baschetti vacillò: si trattò di quando conobbi Flavio Delpino.
Ero in fila alle macchinette con alcuni ragazzi che avevo ritrovato dai tempi dell'open day, quando urtai per sbaglio la persona dietro di me, rovesciandogli addosso il caffè.
《Scusa, non volevo, veramente...》cercai di rimediare, non volendo fare figure di merda e ritrovarmi dei nemici già dal primo giorno.
《Non ti preoccupare, è colpa mia...》mi rispose il ragazzo più bello che avessi mai visto prima di allora: capelli un po' lunghi, occhi azzurri, un metro e ottantacinque circa di altezza.
Arrossii violentemente e non seppi che rispondere.
《Comunque scusa ancora, ti sarai bruciato...》feci.
《Non è successo niente, tranquilla. Ah, mi chiamo Flavio Delpino, sono in I B》si presentò.
《Valeria Martini, IV C!》risposi.
《Sei la sorella di Laura Martini?》domandò.
《Sì, sono io... Lei è in I C!》esclamai.
《Lo so, è nella classe di fronte alla mia. Dicono che sia una delle migliori studentesse della scuola》raccontò.
《Già, Laura è sempre stata la prima della classe》replicai.
All'improvviso la campanella di fine ricreazione suonò e io non seppi se accoglierla bene o male.
《Io ora devo rientrare... Ci vediamo!》si congedò.
《Ci... Ci vediamo!》ribattei.
Mi sentivo a tre metri da terra, e con un sorriso a trentadue denti tornai dai miei compagni.

                                  ***

Nel frattempo, Laura, Antonio e il resto della loro classe avevano conosciuto una nuova professoressa di Latino e Greco: si chiamava Emma Cristaldi e aveva saputo dalla collega Grandi il fatto che nella I C avrebbe trovato due piccole leggende.
Molto raramente la scuola si era trovata a gestire delle menti così eccelse, dopotutto i geni sono rari e vanno seguiti in maniera particolare, stimolati e guidati per maneggiare al meglio la loro intelligenza superiore.
《Ragazzi, io sono Emma Cristaldi, la vostra nuova professoressa di Latino e Greco, di cui da quest'anno non studierete solo la grammatica, ma anche la letteratura e i classici. Lo so, il carico di lavoro triplicherà, ma io sono qui per guidarvi e consigliarvi, perché è fondamentale avere una guida, nella vita. Solo con l'aiuto di qualcuno che ne sa più di voi potrete raggiungere i vostri obiettivi》si presentò.
Antonio l'aveva ascoltata rapito, molto più di mia sorella: vissuto per tredici anni all'ombra di quest'ultima, aveva proprio bisogno di qualcuno che lo aiutasse a trovare una propria individualità; Laura invece non aveva prestato molta attenzione a quel discorso, convinta che fosse completamente inutile: era sicura che non le servisse l'aiuto di nessuno.

La bambina cattiva [Saga del Quartiere Anceschi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora