Aspiro a pieni polmoni il fumo causato dalla sigaretta accesa e stretta tra le mie labbra. Non fa molto freddo poiché il vento è causato solamente dal passaggio limitato delle auto. Un suv nero tirato a lucido si ferma a pochi metri di distanza dalla mia attuale posizione. Gettato il mozzicone ormai spento sull'asfalto, raggiungo con calma l'auto in sosta. Appena apro la portiera, un uomo dal dente in oro si volta,
«Non mi sono fermato per darti un passaggio, stupida ragazzina!» Ignoro del tutto il ringhio dell'uomo e lo guardo imperterrita negli occhi aspettando che la predica continui,
«Scendi subito che sto aspettando una persona importante!» Sfuria picchiettando nervosamente i polpastrelli sul volante.
«Se stai cercando una pugile disposta a fare incontri in un palazzo decadente... Beh, mi hai trovata!» A quest'affermazione vedo le pupille dell'uomo dilatarsi, gli occhi sbarrarsi e la gola serrarsi fino a quando la bocca non emette un lieve sibilo indicando l'arrivo.
Il palazzo è molto più che decadente, mi sembra un miracolo che stia ancora in piedi e non si presenti come un mucchio di detriti stesi disordinatamente al suolo. Non indugio molto prima di entrare e percorrere delle scale invase da erbacce e le medesime radici.Mi ritrovo in una cantina colma di ragnatele e troppo stretta per improvvisare un ring, così guardo l'uomo dal dente in oro in cerca di spiegazioni e lui mi sorpassa mostrandomi la strada.
Dopo un bel po' giungiamo in un stanza che sembra assomigliare di più a una grotta. Nemmeno il tempo di guardarmi intorno che, dinanzi a me, si posiziona fermamente un uomo con: il doppio mento, appoggiato ad un bastone con il pomo d'oro e le dita coronate da anelli rappresentanti vari stemmi a me sconosciuti. Ammetto di non essere alta, quindi alzo gli occhi per osservare meglio quella figura con un sigaro in bocca.
«Fammi perdere la consistente somma che ho scommesso su te e mi riempirò le tasche con i tuoi soldi. Io non ci rimetto mai, ricordatelo!» Non so se considerarla un avvertimento o una minaccia; ma comunque non m'importa, ormai non ho più niente da perdere...Mi riscaldo un po' nello spogliatoio, se così si può chiamare, con il sacco di cuoio sorretto da una spessa catena. «Preparati stiamo per iniziare!» Sono già in uniforme, ossia: top nero, pantaloncini dello stesso colore e guantoni scuri come una triste notte d'inverno.
Non trascorre molto tempo che sono chiamata a salire sul "ring". Il mio avversario è già sudato, i suoi muscoli sono tesi e le vene sul collo ben visibili Di per se non è molto spaventoso... E' solo circa un metro e ottanta e un ammasso di muscoli.
La campanella che determina, in questo caso, l'inizio dell'incontro non tarda a suonare e ad essere sincera, non vedo l'ora di sfogare un po' di rancore represso per più di un anno. Ormai ne sono quasi due. Davanti ai miei occhi scorrono immagini e ricordi. Non so dopo quanto tempo ho messo al tappeto l'uomo, ma la mia rabbia non si è nemmeno dissolta un po'.«Stupida! Stai rovinando tutto! Non puoi metterlo al tappeto così velocemente, non c'è gusto! Vuoi che i soldi diminuiscano così come le scommesse!?» Esclama con voce roca l'uomo dalle dita coronate dagli stemmi.
«Non mi importa un bel niente delle scommesse!» Ma, alla mia affermazione, risponde con un sonoro schiaffo sulla guancia,
«Insolente, se tutto questo finisce, anche tu sarai finita!» Questa è l'ultima frase che la voce roca espone prima di chiudersi la porta alle spalle.Aspetto un bel po' prima del secondo e ultimo sfidante serale. Attendo giusto il tempo di cinque sigarette. Se vi state chiedendo se ho l'età sufficiente per fumare, la risposta è no! Ma ho il vizio e per fortuna ho chi me le fornisce.
Di fronte a me un ragazzo, più giovane del precedente avversario, pianta per bene i piedi tentando di farmi paura, ma l'unica emozione che mi suscita è una noia mortale, quasi rischio di addormentarmi. La mia noncuranza lo lascia per un secondo sbalordito, però poi riacquista il contegno e esprime uno sguardo indifferente. Tuttavia è bastato quel secondo di perdita di controllo per capire il suo punto debole.
Il via arriva poco dopo e il ragazzo non perde tempo: mi sferra un gancio abbastanza forte. In tutta risposta io gliene sferro due alle costole facendogli interrompere il respiro per qualche attimo. Dopo un altro pugno si inginocchia e io mi allontano per aspettare che si riprenda, altrimenti non c'è gusto finirlo subito e poi ancora ho rancore da far svanire. Ci impiega meno del previsto a rialzarsi e assestarmi qualche colpo sul volto: il naso inizia a sanguinare e io decido di metterlo al tappeto, ma non prima di averlo stuzzicato «Colpisci come una femminuccia!»In risposta lui sbraita «Non ti vorrei fare troppo male nanetta!» Oh no, questo proprio non doveva dirlo!
«Io sarò pure una nanetta, ma tu bevi ancora il latte della mamma!» Lo schernisco. Vedo i suoi occhi si tingono di rosso dalla rabbia e abbocca alla mia trappola.
Infatti, dopo una decina di minuti, sono al banco per riscuotere le due vincite. Spendo però, una piccola parte del guadagno, per sigarette e birra. L'alone di fumo che aleggia in questa stanza insieme alla confusone mi dà sui nervi, decido di andare fuori a gustarmi la bibita dorata.
Sono solo le due di notte quindi decido di farmi una passeggiata, non ho voglia di andare a casa, luogo in cui dormo solo. I lampioni diffondono una luce più fioca del solito, a causa di una nebbia molto densa. Ad un certo punto scorgo una figura grossa avanzare verso di me; nonostante ciò non mi sposto né cambio direzione. Qualcuno mi tocca la spalla. D'istinto mi volto e un destro mi colpisce facendomi indietreggiare e sbattere contro l'altro uomo. «Ma che cazzo fai, idiota!» Sbotto. Tuttavia quando mi accorgo che sono i due avversari, scuri in volto dalla rabbia, è troppo tardi, poiché sono stesa sul marciapiede mentre loro mi pestano per bene. Non sento molto dolore fisico o meglio, ho uno squarcio interiore che mi fa soffrire da molto tempo e che sovrasta ogni colpo che ricevo.
Ragazzi, benvenuti in questa storia! Come state? Per qualsiasi cosa non esitate a scrivermi in privato. Se volete lasciate un commento o una stellina!
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Non scrivere mai la parola fine
RomanceSasha è una ragazza che dell'adolescenza ha vissuto poco e niente, eccetto per le birre e i pacchetti di sigarette vuote che la circondano a tarda notte dopo che, piena di lividi, ha terminato gli incontri di boxe. Una notte, che sarà decisamente d...