13. Amica gelosa?

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Dei colpi spazientiti minacciano di buttar giù la porta. Scendo controvoglia dal letto abbandonando il calore confortante delle coperte per imbattermi nel fausto freddo del pavimento.
«Che c'è?» Chiedo sbadigliando e aprendo la porta a Betany che ha, negli occhi, la stessa espressione di un toro quando vede un mantello rosso. 
«Hai dormito con lei!» Nick apre gli occhi come se fosse la cosa più faticosa al mondo, ma cerca di mettere a fuoco la situazione facendo apparire e scomparire con le palpebre il suo mare ghiacciato.
«Betty mi dispiace, avevamo discusso. Dovevamo chiarire, lei non aveva dormito e nemmeno io... Più o meno». Betany sospira, curva leggermente le spalle e se ne va. Io la seguo, però non prima essermi accertata di come l'avesse presa Nick. Di sicuro non bene in quanto si sfrega la faccia e ciò significa che è frustrato, confuso e arrabbiato allo stesso tempo.
«Ma cosa ti è preso?» Sussurro perplessa e un po' infreddolita da un fiocco di neve poggiatosi sulla schiena,
«E perché non entriamo dentro che si gela?» Continuo vedendo che lei non mi calcola, dà più peso agli ingranaggi che si muovono in modo convulsivo e scricchiolante nella sua mente. Finalmente esordisce, anche se a denti stretti, «Mi è preso che voi sembrate molto più che due amici! E poi lui dovrebbe avere occhi solo per me, invece no! Come hai un problema corre, senza esitazioni! E resto fuori perché sento caldo!»
«Beh, mi dispiace che tu la veda così. Mi spiace perderti e se gli chiedessi di scegliere tra me e te sceglierà te, quindi io perderò anche lui... Ma non credo che dovresti metterlo davanti a questa scelta e non perché forse lo perderò, penso che però non sarebbe corretto né per me né per lui. Betany ti voglio bene, ma nessuno potrà risultare agli occhi del mio cuore come Nick, non solo per gli anni di conoscenza, ma le situazioni che abbiamo superato e tu di una ne sei testimone. Penso sia normale che io e lui abbiamo un certo rapporto, che molti potranno confondere con qualche altro sentimento, mi spiace che però anche tu sia dello stesso parere. Voglio provare a mettermi nei tuoi panni, infatti ti consiglio di: provare a imporre dei limiti, un esempio sarebbe quello di non dormire più in camera mia...» lei sembra rifletterci su.
Appena Nicolas entra dalla porta a vetri sorride e lo abbraccia e lui ricambia con passione, con tanto amore. Già, amore, sentimento che vorrei qualcuno nutrisse per me.
«Scusate, per prima. Sasha, mi ha dato un ottima idea...» Lui sorride malizioso e chiede con una voce talmente roca da farmi quasi sciogliere «Quale?» Betany con un sorriso di scherno esordisce «Imporre dei limiti!» Lui annuisce e la bacia mordendole il labbro inferiore tirandolo un po' facendola gemere,
«Okay, io vado» annuncio sorpassandoli «Mh mh» sibilano mentre continuano a baciarsi e la cosa sembra farsi più seria quando Nick le tocca il sedere. Ora devo andare davvero!
«Ah Michael, proprio te cercavo. E' possibile, scientificamente parlando, che baciandosi uno si strozzi con la lingua dell'altro?» Lui scoppia in una fragorosa risata e poi si fa pensieroso «No, non lo so, non credo». Poso le mani sui fianchi e interpreto un accento snob «Non sai proprio nulla!» Mi sorride e insieme osserviamo Carmen andare di matto,
«Non mi guardare in quel modo, sai che sono una frana!» Mi ammonisce. perplessa chiedo «In cosa?» Lei sospira e ammette «Non so sciare!» Poi inizia nuovamente ad impazzire, «Beh se è per questo nemmeno io so scivolare sinuosamente sulla neve. So solo rotolarci come una palla... Ma questo che c'entra?» Sul volto di Michael si dipinge un sorriso bianchissimo e fiero «Oggi si va a sciare!» Sgrano gli occhi e concordo con Carmen di restare a guardare loro, dalla veranda del bar, in cima. 

Da qui su c'è un panorama mozzafiato, la cioccolata calda è essenziale quasi quanto gli occhiali da sole.
«Guarda, Betty è caduta» esclama ridendo. Mi sporgo giusto un po' dalla ringhiera, giusto quel poco per vedere meglio, lei ride, Nick si avvicina, le porge una mano per aiutarla ad alzarsi e poi si baciano. Jacob arriva per primo, non riesco a non trattenere un sorriso. Però non dovrei essere arrabbiata con lui per quello che mi ha esclamato brutalmente in faccia? E invece per qualche misterioso motivo non lo sono. E' come se solo la mia mente avesse dell'astio nei suoi confronti, il mio corpo no. Sono molto strana lo riconosco.


Non scrivere mai la parola fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora