55. Sapessi cosa mi fai

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Sasha:
Apro gli occhi e incontro dei bellissimi mari caraibici situati sul volto di un bellissimo ragazzo quasi paragonabile ad un dio greco.
«Buongiorno» mi saluta ed io mugugno «Ma non dovevi dormire un po' di più?» Lui sorride e si avvicina, sussurra sulle mie labbra «Come faccio a dormire se ho te accanto, tu sei il mio sogno ad occhi aperti, e non ho alcuna voglia di chiuderli». Poi mi dà il vero buongiorno: mi bacia.

Andiamo di sotto, io struscio i piedi sul pavimento freddo, ma nemmeno questo riesce a farmi aprire entrambi gli occhi contemporaneamente. Poso la testa sul bancone e qualcuno mi tocca la punta del naso, vedo dei ghiacciai sorridenti, «Nick se lo fai di nuovo ti stacco il dito a morsi». Lui solleva le sopracciglia e con un sorriso malizioso mi schernisce «Che c'è non hai dormito? Ma se avete fatto quello non dovresti essere appagata e gentile?» Socchiudo gli occhi e dichiaro «Posso staccarti anche qualche altra protuberanza che non siano gli arti». Tutti ridono, Nicolas compreso, poso la fronte sul marmo gelido, mi sento la faccia in fiamme, «Hai le guance un po' troppo rosse, non è che hai la febbre?» Mi chiede Nick. Mi prendo il viso tra le mani, effettivamente le gote sono infuocate.
«Il termometro è nell'armadietto sopra il lavandino nel bagno delle ragazze» mi informa Carmen. Mi alzo svogliatamente e subito mi arriva un consiglio di Michael «Se hai la febbre non ti fa bene camminare a piedi scalzi» sbuffo. Aspetto appoggiata alla vasca, finalmente posso togliere il termometro, quest'ultimo segna la temperatura di trentanove gradi. Infilo i calzettoni di lana a pois prima di annunciare la seccatura.
«È ufficiale ho la febbre, dov'è la tachipirina?» Carmen indica uno scatolo bianco sul bancone. La ringrazio e accompagno la medicina con un bicchiere d'acqua.
«Cavoli, ed io che volevo andare insieme al centro commerciale!» Esclama seccato Jake. Sua madre però si precipita ad obbiettare «No no, saresti comunque rimasto a casa a studiare, quest'anno non voglio nessuna insufficienza. Sasha ti darà una mano se se la sente, anche se mi auguro per il suo bene di no, perché hai fatto scappare ogni professore che ho chiamato». Mi volto verso il mio ragazzo e lo trovo con un sorriso furbetto e infantile di trionfo.
«Non credo che Sasha rifiuterà, ma comunque non so come possa aiutarmi, sono sicuro che anche lei era una schiappa a scuola!» Ma subito arriva l'obiezione di Nicolas «E no amico mio, qui ti sbagli di grosso» tutti sgranano gli occhi, io borbotto «Potevi anche tacere».

Tutti escono di casa, Carmen e Nick ritorneranno insieme, lei è uscita per delle commissioni e per prendere un caffè con le amiche, lui si va ad allenare in palestra.
Jacob accende la televisione e si fionda sul divano, io lo guardo con sufficienza e lui mima un: che c'è? Alzo gli occhi al cielo e mi siedo vicino a lui. Nel bel mezzo del film, lui posa la testa sulle mia ginocchia e mi guarda, prende una mia ciocca di capelli castana e se lo avvolge delicatamente attorno al dito, restiamo così, in assoluta serenità e spensieratezza. Quando i titoli di coda diventano i protagonisti del film ci alziamo e decidiamo di andare a studiare un po'. Anche perché io tra poco devo iniziare la scuola online. Il tempo passa tra Cime tempestose e Orgoglio e pregiudizio. Sentiamo la porta aprirsi delicatamente e la testolina castana di Carmen compare «Si mangia! Gli altri sono arrivati da un bel po' e vi avverto hanno fatto già fantasie strane e film mentali vari», ma congeda tutto con un sorriso di rassegnazione. Noi annuiamo e chiudiamo i libri. Il mal di testa arriva come conseguenza della febbre, non mangio quasi niente, misuro di nuovo la temperatura ed è trentotto. Vado in camera mia dato che anche la luce del televisore mi dà fastidio. Mi sistemo sotto le coperte, un brivido mi percorre la schiena, se ci fosse qualcuno accanto a me forse il letto non sarebbe così freddo e vuoto, ma non chiunque, lui. E come per magia, ma in realtà semplice e casuale coincidenza, sento bussare alla porta. Sorrido vedendo che, il soggetto dei miei pensieri, si materializza. «Hai freddo?» Domanda Jake, annuisco e lui dall'armadio prende un plaid e lo stende sopra le spesse coperte, i nostri occhi si incrociano e inevitabilmente si incollano e si fondono. Si infila sotto le lenzuola senza mai staccare lo sguardo dal mio, mi prende tra le braccia e afferma «Sembri così piccola, delicata e ingenua con questo pigiama e queste guance rosse. Se solo sapessi cosa mi fai...» Posa le sue labbra sulla punta del mio naso, poi sulle labbra, sulla mandibola e nuovamente sulle labbra. Mi addormento beata tra le sue braccia.


Non scrivere mai la parola fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora