9. Vacanza? Non direi

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Le ore notturne scorrono, ma io non chiudo occhio, penso e ripenso.
Sono le sei e vado a prendere un bicchiere d'acqua, come sospetto non c'è nessuno. Belle sta dormendo ed io non so che fare. Di solito leggevo quando ero mattiniera, però mi affiora un altro pensiero: il garage, da qualche parte ci deve stare un sacco da boxe con cui Chris si allena...

NICK:
Belle inizia ad abbaiare e a leccarmi l'orecchio,
«Sasha, fai smettere la palla di pelo!» Non ricevo risposta quindi mi alzo con ancora gli occhi appannati, mi volto e vedo le coperte stropicciate ma lei non vi è avvolta dentro. Il sangue si ghiaccia, vedo su quel dannato comodino se mai ci fosse un brandello di carta, ma no! Niente! Senza svegliare nessuno controllo in tutta la casa, in cucina vedo un bicchiere mezzo vuoto sul marmo, sento delle catene che scricchiolano. Potrei riconoscere quel suono ovunque.
La sorprendo in garage mentre colpisce con furia quel sacco, le mani sono lacerate un po' a causa del freddo e un po' perché sta colpendo senza guantoni.
«Ma che fai? Stavolta ho controllato sul comodino e non mi hai lasciato alcun bigliettino!» Dico prendendole le mani per constatare la gravità delle ferite.
«Nicolas, non so che fare! Mi dispiace averti fatto preoccupare» Le lascio le mani, dato che i graffi sono solo superficiali. La abbraccio, di solito la fa calmare. Ma oggi no, ha troppa paura e di certo io non voglio costringerla. So quanto è stata male, però so anche quanto mi manca la vecchia lei.
Sulla soglia del garage appaiono degli occhi verdi, all'improvviso una folata di vento li copre con dei magnifici capelli castani, sono pazzo di lei...

SASHA:
«Betty!» Affermo staccandomi dall'abbraccio,
«Venite a fare colazione?» Nick esce dal garage quasi di corsa. Betany mi tira per un braccio «Sasha, io credo che mi piaccia Nicolas». Capisco quello che mi vuole dire e dichiaro «Ehi, l'abbraccio di prima era fra amici, lui dorme a terra e io sul letto... Qualche volta lo calpesto, ma dettagli». Scoppiamo a ridere entrambe. Betty mi dice grazie mentre esce. Ora però è il mio turno di fermarla «Lui prima era uno stronzo... Mia sorella provava attrazione nei suoi confronti. Non si sono mai fidanzati, però dopo che lei... Nick è cambiato. Io e lui siamo cambiati, ci siamo invertiti i ruoli, lui legge con te sul divano, io faccio boxe nel garage...» Betty rimane leggermente scossa da quelle parole, effettivamente inadatte, però dovevo dirgliele.
A colazione Michael chiede cosa ho deciso di fare, tuttavia fingo di non averlo sentito, non mi va di pensarci ora.
Dopo colazione vado a farmi una doccia calda perché so che è arrivato il momento di prendere una decisione.

MICHAEL:
Ha ancora le punte dei capelli bagnati,
«Ho deciso di, insomma voglio andare in Italia...» L'unica cosa che faccio è annuire, tuttavia non voglio lasciarla andare da sola.

SASHA:
Dopo aver detto della mia "vacanza" in Italia vado in camera da letto. Poggio la guancia sul cuscino, le lacrime iniziano a bagnare un po' la guancia poi il naso e poi la federa di flanella. Non so perché piango, forse per la paura? Voglio addormentarmi adesso, non voglio pensare, voglio bere, ma no, non posso. Una sigaretta però dovrei averla...

NICK:
La vedo seduta sul davanzale con la finestra aperta, la testa rivolta verso l'esterno, un odore familiare: sta fumando. Lentamente prendo fra le dita il mozzicone e lo getto fuori, lei mi guarda negli occhi, osservo le sue iridi che mi comunicano pura paura.

SASHA:
Mi abbraccia, io non voglio un abbraccio, non so cosa voglio. Mi sento incompleta, agitata, persa, non so cosa devo fare. Sono nel panico, mi manca il fiato. Nick mi osserva ed è visibilmente preoccupato, chiama Michael. Lui entra di corsa, mi posa le mani sulle ginocchia, mi guarda negli occhi e inizia a contare. Dopo una manciata di minuti mi calmo.
«Veniamo anche noi... In Italia intendo» detto ciò Michael esce dalla stanza. Non riesco a muovermi, i muscoli sono atrofizzati, la testa mi gira.
Mi addormento con Belle che emana un calore che mi tranquillizza. Mentre Nick, assorto nei suoi pensieri giace a terra.

Non scrivere mai la parola fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora