Sasha:
Sto infilando il mio giubbotto di pelle quando Nick entra dalla porta,
«Sono pronta» affermo. Lui m'informa «Si, lo vedo. Sasha io non vengo solo per accompagnarti, mi ha incaricato di allenarti, quindi, qualora tu dovessi perdere verrei punito anche io». Sbraito furiosa «Perché lo hai fatto?!» Lui fa spallucce e ammette «Non ho deciso nulla come te, mi è venuto a cercare e non gli si può dire di no». Afferro il borsone e avverto minacciosamente il mio amico «Va bene, ma non nascondermi più nulla. Ok, scusa, sono un po' nervosa e me la sto prendendo con te. Anche io devo essere più sincera, prometto che domattina ti racconterò tutto, ma ora dobbiamo andare».
«Questa è una discoteca!» Esclamo appena Nick enuncia l'arrivo. Il mio amico fa spallucce e ricontrolla l'indirizzo confermando che il locale è giusto.
Un buttafuori appena ci scorge tra la folla ci conduce nei sotterranei.
«Ah, ecco la mia pugile!» Mi volto verso quella voce e riconosco il capo, alla sua destra c'è qualcun altro, «Ti presento Thomas mio figlio!» Continua facendo le presentazioni. Scorgo un ragazzo completamente tatuato, neanche le palpebre sono rosa, ma ricoperte da tatuaggi rosso sangue e neri. Una bottiglia di whisky è sorretta dalla sua mano scura, punta i suoi occhi nei miei e noto delle lenti a contatto verde chiaro, quasi giallo, come gli occhi di un felino nella penombra. La pelle sulla schiena si accappona, Nick vedendo la mia espressione chiede «Dove possiamo riscaldarci?» Il capo dichiara «Sasha l'accompagnerà Thomas, io e te beviamo qualcosa».
Perfetto! Il mio accompagnatore fa un ghigno malizioso, in questo modo posso constatare che ha denti in oro che luccicano al minimo barlume di luce.
Mi conduce in una stanza con una poltrona in pelle e una luce fioca, di sicuro non è lo spogliatoio. Con voce ferma dichiaro «Non è qui dove mi dovevi condurre» lui sorride; stranamente mi incute meno timore con la bocca inespressiva,
«Lo so, ma è dove volevo portarti io». In modo schietto gli chiedo «Cosa vuoi?» Anche se ho capito, cerco di sembrare naturale e non far prendere il sopravvento al panico. Mi dà uno schiaffo sul volto e apostrofa «Nessuno si può rivolgere così a me! Chiaro?» Mi afferra i polsi e mi sbatte contro la poltrona facendomi cadere e automaticamente sedere. Mi osserva e mi rassicura «Oggi non ti farò nulla, alzati e seguimi! Ah, se dici qualcosa al tuo amichetto, sta pur certa che la sua testa si separerà dal suo corpo e tu sarai per sempre mia!»
«Finalmente sei arrivata, mi ero iniziato a preoccupare!» Sospira di sollievo Nicolas quando mi vede. Infilo il completino che uso solitamente. Dopo essermi riscaldata mi siedo sul una panchina e guardo il mio allenatore «Nick, mi sento debole». Lui si inginocchia davanti a me e sorride rassicurante,
«Non ti preoccupare, fai quello che puoi sul ring, non pensare a niente se non al tuo avversario», annuisco. Il mio amico mi solleva dalla panchina e mi abbraccia, mi stringe forte a se ed io faccio lo stesso,
«Sono talmente bassa che non tocco a terra!» Ammetto sorridendo contro l'incavo del suo collo,
«Ti voglio bene Black Queen!» Confessa, lo stringo forte «Anche tu mi sei mancato!» Mi posa un bacio sulla guancia e incalza «Ora vai e stendi tutti!» Annuisco, sto per uscire dalla porta e lui mi blocca,
«Perché mi hai fermato?»
«Per questo» annuncia Nick, mi guarda negli occhi e mi bacia sulla fronte, «Ora vai».
Oh cavolo! Ma hanno chiamato un circo? Perché davanti a me c'è un uomo facilmente confondibile con un gorilla?!
Sto avendo la peggio, il sangue che esce dal naso e dal labbro, un sopracciglio non me lo sento più e sono stremata, mi colpisce in volto e cado a terra. Non ce la faccio ad alzarmi, vorrei rimanere stesa sul cemento freddo, ma poi penso alle conseguenze e mi rialzo zoppicando. Mi guardo intorno e vedo Thomas, non posso perdere dinanzi a lui, penserà che non sono capace di difendermi ed in questo modo non mi lascerà più stare. Fisso negli occhi l'uomo-gorilla e le immagini compaiono nitide nel mio cervello, scatto anche se sono stremata. Dopo poco finalmente cade a terra privo di sensi.
Scendo dal ring e mi dirigo verso lo spogliatoio, vomito a causa dei colpi ricevuti allo stomaco, nonostante non abbia mangiato nulla. Nicolas entra e bagna uno strofinaccio che mi posa in fronte, mi conduce in auto senza nemmeno togliermi i guantoni. Poggio la testa sul sedile morbido, chiudo gli occhi, però Nick mi scuote la gamba,
«Ti prego non ti addormentare, siamo quasi arrivati a casa, resisti».La portiera dopo non so quanto, si apre e qualcuno mi prende in braccio.
«Sasha, svegliati! Mi senti?» Chiede Michael, apro gli occhi a fatica, lui sorride un po' e il suo volto teso per la preoccupazione si rilassa, ma non del tutto. Mi accorgo che sono ancora in braccio a qualcuno che poi scopro essere Jake. Mi fanno stendere sul divano situato nello studio di Mike, non c'è nessun altro, sono tutti a dormire. Nicolas arriva con garze e disinfettante, Jacob mi sposta i capelli dalla fronte e ogni tanto mi accarezza la guancia. Mi alzo dal divano e mi trascino in corridoio,
«Ma dove vai?!» Chiede Michael, spalanco la porta del bagno e vomito nuovamente. Poi poggio la schiena vicino alle piastrelle gelide che mi donano un po' di refrigerio.
«La dobbiamo portare in ospedale, non sappiamo se sta vomitando per i colpi o per qualche altra cosa che solo la Tac ci può mostrare» annuncia Mike, ma obbietto flebilmente «Non potete, come risponderete se vi dovessero chiedere come mi sia ridotta così?» Non ricevo alcuna risposta e so che non mi porteranno in quel luogo sterile. Sento qualcuno accovacciarsi vicino a me e dalla voce capisco che è Michael,
«Sasha ora ti disinfetto, però se il dolore alla testa aumenta dimmelo e non chiudere gli occhi, va bene?» Apro le palpebre e lo rassicuro «Okay, comunque sto bene» ho la bocca impastata di un sapore rugginoso. Strizzo un po' gli occhi quando il cotone idrofilo imbevuto nel disinfettante mi tocca una ferita.
Sono le tre del mattino e in bagno ci siamo solo io e Nicolas, Michael ha detto di chiamarlo per qualsiasi cosa e Jake è andato a riposarsi poiché tra qualche ora deve svegliarsi per andare a scuola.
Per spezzare il silenzio racconto al mio amico tutto quel che non gli ho detto, eccezione fatta per Thomas, quello non glielo posso dire, altrimenti ucciderebbe il figlio del capo e lui di conseguenza verrebbe fatto fuori.
L'ultima cosa che ricordo è il cellulare che segna le sei e mezza, Nick che mi solleva e mi adagia delicatamente sul letto e Michael che gli chiede come è proseguita la notte.
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Non scrivere mai la parola fine
RomanceSasha è una ragazza che dell'adolescenza ha vissuto poco e niente, eccetto per le birre e i pacchetti di sigarette vuote che la circondano a tarda notte dopo che, piena di lividi, ha terminato gli incontri di boxe. Una notte, che sarà decisamente d...