La sveglia suona e non perdo tempo a vestirmi. Nick è appoggiato alla porta e mi osserva, «Mi devo cambiare te ne puoi andare?» Lui sembra non muovere un muscolo e dato che, Carmen sta urlando con enfasi di sbrigarci, non ho altra scelta se non quella di spogliarmi davanti a lui. Quando sono completamente vestita, scendo le scale e Nick mi precede. Troviamo tutti, tranne Michael e Carmen,mezzi addormentati. «Buongiorno dormiglioni!» Esclama Mike con le ultime valige da caricare in auto. Tutti lo seguiamo strusciando i piedi per terra come degli zombi. Belle mi segue abbaiando, ma ho deciso di lasciarla qui con la dog-sitter.
In macchina c'è un silenzio tombale. La maggior parte di noi dorme fra le braccia del fidanzato. All'improvviso mi sento stretta da due braccia possenti, mi volto e incontro gli occhi di ghiaccio di Nicolas. Corrugo le sopracciglia «Ma che fai? E' Betany che devi abbracciare!» Bisbiglio. Lui, però, non cambia posizione, anzi, mi fa voltare delicatamente e le sue labbra si posano sulle mie. Non mi trattengo, lo bacio, non provo nessun rimosso, nessuna vergogna, non penso neanche lontanamente alle conseguenze o alle reazioni delle persone che abbiamo intorno.
Perdo la cognizione del tempo, ma non perdo solo quella, mi perdo completamente in lui, nel nostro bacio. Quando ci stacchiamo per prendere fiato, guardo di sottecchi Betany e lei mi sorride con fare rassicurante, come se volesse incoraggiare qualunque cosa sia scoppiata tra me e Nick. Oggi tutti sono strani, ma che succede? Non faccio in tempo a chiedermelo che ci fermiamo in un autostop per prenderci un caffè. Apro la portiera e l'aria gelida del mattino mi travolge. Provo un gran sollievo appena Nick mi poggia, con aria premurosa, la sua giacca sulle mie spalle. Ho sempre sognato un fidanzato così, in verità come fidanzato ho sempre sognato Nicolas. Non so come ho fatto a reprimere i mie sentimenti per lui così a lungo. Ora l'unico pensiero che mi assilla sono le sue labbra. Inevitabilmente gliele guardo e lui sembra accorgersene poiché mi dà un pizzicotto sul fianco e mi stringe a sé.
Sapevo che Nicolas fosse lunatico, ma non credevo fino a questo punto: la sera prima bacia Betany e mi fa intendere che vuole lei al suo fianco ed oggi sono io ad essergli vicino.
«Ehi finalmente, sono felice per voi due!» Esulta una voce alle mie spalle, uno stridolino che conosco fin troppo bene.
«Ciao Betty» un sibilo incerto esce dalla mia gola, non so perché, ma all'improvviso sono in apnea.
«Non sei arrabbiata?» Chiedo titubante. In tutta risposta lei fa spallucce e bisbiglia «Perché dovrei?»
Penso: perché dovresti essere arrabbiata?! Non vi siete mica baciati appassionatamente sulla terrazza, non ti è mai importato di lui.
«No, non dovresti» affermo. Credo che nessuno è capace di dire bugie con tanta disinvoltura come me.
Una volta giunti alla macchina, mi accoccolo fra le braccia di Nicolas e mi addormento con lui che mi assicura «Voglio solo te, amore...»
«Svegliati! Ma quanto dormi?!» Mi sento scuotere, tuttavia sono troppo pigra per aprire gli occhi.
«Finalmente! Ho sudato sette camice per farti aprire gli occhi!» Esclama Betany appena Morfeo mi fa cadere precipitosamente dalle sue braccia.
«Betty, ma non eravamo in macchina? Che ci faccio in camera mia a CASA?» Chiedo con il timore che tutto quello che ho vissuto con Nick sia stato solo un sogno.
Lei mi guarda sospettosa, si siede sul letto e mi dice posandomi la mano sulla spalla per confortarmi «Sasha, temo che fosse un sogno. Ora, se non ci muoviamo, faremo tardi. Ci aspettano tutti di sotto». Io però mi sono bloccata alle parole "era un sogno". Mi fa male il petto, si sta creando una voragine, mi sento pesante, stanca nonostante mi sia appena svegliata. Mi sembra così irreale. Una cosa sola può confermarmi che quello era un sogno magnifico, ma adesso molto doloroso.
«Betany, ieri ho visto che tu e Nick vi stavate baciando sulla terrazza». Mi interrompo perché un sorriso sognante le spunta sulla faccia,
«Si, spero che non ti dispiaccia...» Trattengo le lacrime, la guardo negli occhi e cerco di essere più sincera possibile. Scuoto la testa perché non riesco a parlare, un nodo in gola mi blocca la voce.
«Ora vestiti e sbrigati!» Dice con entusiasmo, non si è accorta delle mie lacrime. Ma appena la porta si chiude quest'ultime sgorgano.
«Hai una cera orrenda, non hai dormito bene?» Chiede Nicolas abbracciandomi. Mi scanso e gli rispondo «Ti prego lasciami stare per un po', hai scelto Betany, stai con lei». La mia voce è ferma e tagliente al punto che anche io resto stupita. Però capitemi, vederlo con la mia amica mi fa star male e penso che se mi distraggo per un bel po' potrei anche abituarmici. So che non voleva ferirmi ma, inevitabilmente e inconsapevolmente, lo ha fatto.Mi accomodo in una delle due auto, purtroppo capito in quella guidata da Nicolas, per cui è presente anche la sua ragazza. In macchina, il mio sguardo è rivolto al paesaggio che sfreccia velocemente di lato al finestrino, sento Betty ridere e la cosa mi irrita non poco. Chissà come non avevo fatto gli incubi quella notte, anzi il sogno che però poi si è rivelato molto più doloroso che un incubo. Finalmente ci fermiamo per sgranchire un po' le gambe. Senza volerlo lo sguardo mi cade sulla neo-coppia e vedo il mio migliore amico che poggia la giacca sulle spalle della sua fidanzata. Scena avvenuta in maniera identica nel mio sogno. Prima trovavo quel gesto molto carino, ora lo vedo come un gesto troppo sdolcinato. Quindi decido di non entrare nel autogrill. Scorgo Jacob che impreca a causa del vento che gli spegne la fiamma dell'accendino.
«Ciao, non sapevo che tu fumassi». Dico avvicinandomi,
«Si, che ti importa?» Farfuglia bruscamente. Mi porge il pacchetto di sigarette come invito ad estrarne una ed io accetto.
«Perché sei così brusco e fai l'antipatico?» La sua risposta è un sospiro seguito da «Se vuoi fumare vicino a me stai un po' zitta... Altrimenti il parcheggio è ampio, circola da qualche altra parte!» Tra me e me esclamo «Come non detto!» Un pesante giubbotto di pelle arriva d'improvviso a coprirmi dal freddo. Quando mi volto per ringraziarlo ha la stessa aria disinteressata di sempre, tuttavia mi esce un lieve sibilo dalla bocca «Grazie». Gli altri ancora non sono usciti e la mia sigaretta è quasi terminata,
«Sei cambiata, non fisicamente, ma caratterialmente...» Sussurra la voce profonda del ragazzo alle mie spalle. Un brivido mi percorre la schiena, non so perché, avevo iniziato ad odiare Jake dopo che si era comportato con astio nei miei confronti anche una volta chiariti. Ma ora, quel brivido cosa vuole significare? Sarà per il freddo, giusto?
«Si, ho cercato di ritornare come ero due anni fa, prima che accadesse tutto». Si avvicina al mio collo al tal punto che il naso mi sfiora l'orecchio e sento «Perché sei cambiata, a me piacevi come eri!» Detto ciò con un gesto veloce e indolore toglie il giubbotto in cui mi sono avvolta comodamente lasciandomi esposta al vento. Lui si dirige verso la vettura mentre la porta del locale si apre facendo comparire la mia nuova famiglia e anche due individui che ora non so sé invidio oppure odio. Il comportamento di Jacob mi lascia sconvolta più che mai: se vuole interpretare il ragazzo cattivo che si fidanza con una ragazza con una tragedia alle spalle, si sbaglia. La vita reale purtroppo non è e non sarà mai un romanzo, almeno non la mia. Non ho intenzione di seguirlo come se fossi un cagnolino, sono stata bene andando per la mia strada e nelle ultime settimane non mi ricordavo nemmeno che lui gironzolasse per casa. Penso che l'opzione di stare insieme con lui, sia da scartare. Non dimenticherò le parole di accusa nei miei confronti, mi ha chiesto scusa, ma comunque mi hanno segnato.
"Casualmente" Jacob finisce di posto vicino a me, ribadisco CASUALMENTE!
«Se vuoi appoggiarti per riposare, giuro che non ti sveglierai con un secchio di acqua ghiacciata in faccia». Rido impercettibilmente e poi scuoto la testa, non mi fido molto di lui... Le palpebre però, dopo un po', si fanno pesanti come se ci avessi messo due chili di trucco. Il finestrino è freddo e scomodo, il pensiero della spalla calda di Jake è allettante, ma sono troppo orgogliosa per accettare, quindi mi rassegno e poggio la guancia vicino al vetro di ghiaccio.
STAI LEGGENDO
Non scrivere mai la parola fine
RomanceSasha è una ragazza che dell'adolescenza ha vissuto poco e niente, eccetto per le birre e i pacchetti di sigarette vuote che la circondano a tarda notte dopo che, piena di lividi, ha terminato gli incontri di boxe. Una notte, che sarà decisamente d...