54. L'hai fatta grade

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Sasha:
Sono passati vari giorni e sto un po' giù di morale perché domani i ragazzi andranno a scuola e io resterò a casa da sola.
«Buongiorno» dico sbadigliando. Mike che sta preparando il caffè e aggiunge una tazza in più sul bancone. «Ciao, dormito bene?» Annuisco e chiedo «Michael non ci sarebbe la possibilità di frequentare la scuola online?»
«Si, perché? Jake vuole restare a casa?»
«No è per me, mi scoccio di stare a casa a non fare nulla, vorrei almeno finire il liceo».
«Va bene, vedrò quel che si può fare, ma credo che non ci siano problemi». Lo ringrazio e prendo un pacco di biscotti con le gocce di cioccolato.
Ne mangio uno, ma poi sono già sazia, riesco a stento a buttare giù il caffè caldo. Dato che nessuno è sveglio, come biasimarli, è l'ultimo giorno di vacanza prima della scuola, entro nella camera di Jake senza bussare, altrimenti con il sonno leggero che si ritrova si sarebbe svegliato. È adorabile con i capelli scompigliati e le labbra semichiuse. Scorgo qualcosa intorno al collo, un filo nero che non avevo mai visto prima. Mi avvicino di più e noto che vi sono appesi due ciondoli: il mio e un teschio. I suoi occhi fremono ed io mi scosto di colpo. Si gira, si scopre un po' e con mio stupore noto che dorme senza la maglietta. Mugugna qualcosa, poi vedo i suoi muscoli flettersi mentre si stiracchia, sbatte ripetutamente gli occhi, si alza a sedere, si sfrega la faccia, poi alza lo sguardo e quando mi vede sorride, «Abbiamo preso l'abitudine di fissare le persone mentre dormono?» Mi schernisce, «Ti volevo dire una cosa» il suo sorriso scompare lentamente dal suo volto e poi annuisce per incalzarmi a continuare, «Ho deciso di frequentare la scuola online». Lui alza lo sguardo e tira un sospiro di sollievo e poi chiede «Io faccio di tutto per non andare a scuola e tu ci vuoi andare di tua spontanea volontà? Certo che siamo diversi». Sorridiamo, Carmen ha organizzato una breve gita su un lago, ma la partenza è alle dieci poiché la meta è abbastanza vicina.

Ben presto ci ritroviamo tutti in garage, Sam e Paul stanno per arrivare, stiamo decidendo i posti in auto quando Betty ed io veniamo chiamate da Nick e Jake. «Abbiamo una sorpresa per voi» ci mostrano due tute da moto della nostra taglia. «Questo vuol dire che andiamo in moto con voi?» Chiede Betany, «Sì e non vi congelerete» conferma Nick. «E voi?» Indago, Jacob risponde «Le abbiamo anche noi». Ce le infiliamo e con mia grande approvazione sono davvero calde.
Appena ci siamo tutti partiamo, ormai abbiamo superato da un pezzo gli altri, è una gara tra Jake e Nicolas a chi arriva prima, ma rallentano sulle stradine di campagna. Smonto dalla moto e mi sfilo il casco, è stupendo intorno a me da un senso di pace. Dopo un po' arrivano le due auto, e Michael è leggermente accigliato, è molto strano vederlo così. «Un'altra volta che vi vedo correre in questo modo, le moto sono sequestrate e non scherzo». I due ragazzi annuiscono senza contraddire. Aiuto Carmen nel sistemare le tovaglie per sederci e successivamente fare il picnic. Sentiamo un urlo di Melany, Christian e Jacob la rincorrono con un serpente morto in mano. Paul cerca di fermare i due ragazzi, ma il tentativo è vano, Michael accorre in suo aiuto. Jake si avvicina a me e allarga le braccia, capisco che intenzioni ha e lo fermo subito «Lavati le mani, prima di toccarmi» e lui mi schernisce «Non ti piacciono i rettili?» Rispondo semplicemente «Se mi tocchi te lo faccio ingoiare un serpente e sono sicura che non ti piacerà». Lui alza le mani e annuncia «Ho capito», sorrido trionfante. Dopo il pranzo io e Jacob ci facciamo una passeggiata, do un calcio ad un ciottolo bagnato, alzo lo sguardo e il sole fa capolino da dietro gli alberi. Poi i miei occhi si posano sulla distesa di acqua dove a malapena si scorgono i confini. «Ti ricordi al fiume, quella sera e poi quando ci siamo ritornati?» Annuisco, non potrei mai dimenticare, lui si ferma ed io faccio lo stesso, mi punta gli occhi addosso, mi fa scorrere un dito sulla felpa verde, il vento soffia e lui mi alza il cappuccio, però delle ciocche di capelli si posano sulla mia fronte, lui me le infila dietro l'orecchio.

Jacob:
Senza tuta sembra più fragile, ultimamente indossa sempre abiti larghi, ed io so il perché. Le poso una mano all'altezza delle costole, le sento, ogni singolo osso è nitido al mio tatto. Scendo a toccare l'anca e sembra quasi che possa toccarla interamente. Lei chiude gli occhi, mi avvicino e con il naso le solletico la mandibola poi la guancia ed infine le sfioro il naso con le labbra. La bacio con intensità e lei ricambia. «Ho buttato un anno della mia vita nel cercare di combatterti, di contrastarti in ogni modo, e solo quando ho ceduto, ho capito cosa mi sono persa. Quanta è strana la vita, con certe persone devi aspettare che muoiono prima che tu comprenda quanto le vuoi bene, ma invece con te non è stato così, per fortuna» sorrido e l'abbraccio. Quando stavo con Claire nemmeno fare sesso mi soddisfava, sentivo sempre di volere di più, invece con Sasha, anche con un suo sguardo, sento di aver superato il limite, e poi lo supero nuovamente con un bacio o una carezza.
Lei forse è l'unica ragazza che ho amato veramente, le altre mi piacevano in base a come sapevano fare certi servizi, ma con lei è diverso e sempre lo sarà.

Non scrivere mai la parola fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora