22. Mi sei mancato!

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Nicolas:

«Muoviti Jacob!» Esclamo vedendolo arrivare a passo spensierato, una volta in auto mi accorgo di una catena che è sorretta dalla sua mano. «Che cos'è quella?» Chiedo, «E' una catena, è fatta di ferro...»

«Spiritoso, a che serve?» Puntualizzo, «Come ci vogliamo difendere?!» Espone ovvio lui, «Senti, solo Dio sa che persone circolano la dentro, non è un gioco, posa quella e sbrigati!» Ordino, lui sbuffa e fa quel che ho detto. «Entriamo, vediamo la situazione: se lei è sul ring, aspetto il momento in cui chiedono chi vuole sfidarla ed io mi offro. Tu non dare nell'occhio e non parlare con nessuno, soprattutto non bere né mangiare niente, intesi?!» Dichiaro, lui annuisce e protesta «Non sono mica un bambino!» Lascio cadere il discorso, non mi va di discutere con lui che nemmeno immagina cosa ha potuto passare Sasha. Può anche essere che alcune cose le abbia già sperimentate e questo pensiero mi strugge. Il locale non è molto affollato, cerco di farmi largo tra la folla.


Sasha:

Sono al terzo incontro della serata e di proposito li sto perdendo tutti. Non voglio che quel lurido con il bastone si arricchisca e non mi importa se, per fargli un dispetto, devo arrivare al punto che il mio corpo per difendersi disattivi i sensi.

Una gancio destro mi fa sputare sangue dalla bocca, «Arrenditi piccola, non voglio rovinare il tuo bel faccino!» Sogghigna l'avversario, «Se solo volessi, potrei stenderti in meno di un secondo» affermo. Lui mi stuzzica «Perché non me lo dimostri?» Gli assesto un bel cazzotto in pieno volto, egli rimane steso a terra per un po', poi si alza e mi lascio battere.

«Un'altra scommessa che mi fai perdere la ripagherò con lo spettacolo che le persone vedranno mentre tu muori lentamente con le mie torture: dito dopo dito, capello dopo capello, dente dopo dente strapperò dal tuo corpo se mi fai perdere un'altra volta!» Esclama furioso il capo, poi si richiude la porta alle sua spalle, però prima mi assesta un'occhiata che se avesse potuto uccidere, io a quest'ora sarei tra le braccia di Morfeo, ma le mie palpebre non si sarebbero riaperte mai più. «Muoviti, c'è un ragazzo che ti vuole sfidare!» Annuncia James, mi rimetto i guantoni e salgo sul ring. Non guardo l'avversario fino a quando la campanella non suona. Alzo lo sguardo e mi si ferma la circolazione sanguigna appena incontro gli occhi ghiacciati di Nick. Lui sussurra di tenergli il gioco e così gli sferro un pugno in faccia, «Mi hai fatto male!» Esclama con il labiale. Io faccio spallucce e sto per sferrare un altro colpo che però lui intercetta e blocca. «Non so per cosa mi hanno trattenuta» ammetto, lui risponde «Il tuo vecchio capo ti vuole come pugile...» Sferro un colpo che Nicolas per fortuna schiva «Cavolo, a lui non si può dir di no!» Il mio amico annuisce e capisco tutto, aggiungo «Devi farmi uscire da qui!» Lui risponde colpendomi «Come se fosse facile!» Io dichiaro «Tu sei Nick, sei tu che risolvi tutto, inoltre muoviti a svenire che potrei non arrivare a domani se non vinco!» Lui puntualizza ironicamente «Sì, aspetta che trovo il pulsante per disattivare i miei sensi... Prima ti ho visto, perché incassavi colpi senza rispondere?» 

«Odio quel verme, se non ne dipendesse la mia vita gli farei perdere tutte le scommesse! Muoviti a buttarti a terra!» Gli sferro un colpo e lui si stende a terra, è sempre stato bravo a fingere.

Non scrivere mai la parola fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora