Capitolo 11

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Mi svegliai molto confusa.
Sembrava quasi sera invece erano le 7 del mattino.
Come sempre non avevo voglia di alzarmi dal letto.
Faceva così freddo.
Quando inventeranno i vestiti autoriscaldanti?
Mi misi un paio di jeans blu con lo strappo sulle ginocchia e le nike bianche.
Poi indossai una maglietta a collo alto bianca e il cappotto grigio.
Presi il telefono e le cuffiette.
Misi Euphoria di Jungkook.
Lo so che per colpa sua non stavo passando un bel momento ma avete presente quando ascoltate una canzone in continuazione perché è l'unica a farvi compagnia nella vostra solitudine.
Vi aggrappate a lei come se fosse la vostra unica certezza?
Era questo che mi stava succedendo con Euphoria, mi sentivo protetta da ogni singola parola di Jungkook.
Presi il treno e feci partire per la seconda volta Euphoria.
In quel momento mi arrivò un messaggio di Jungkook.
Fa strano dire che a volte mi scrivo con lui.
Nella chat:
Jk: principessa lo sai che mi sono svegliato pensandoti.
In quel momento quasi soffocai con la mia saliva.
Gli stavo quasi per rispondere bene quando mi arrivò anche il secondo messaggio.
Jk: E anche ai miei soldi, hai trovato un lavoro?
Ale:Che simpatico, comunque ho un colloquio oggi, ci sto andando adesso.
Jk:se vuoi che ti prendano sii carina e gentile, in pratica fai il contrario di quello che faresti di solito.
Visualizzai e non risposi.
Ero pigra per rispondere e litigare con lui.
Arrivai davanti alla Bighit enteiramnent.
Per qualche assurdo motivo avevo le mani che tremavano.
Presi un respiro profondo ed entrai.
All'interno era tutto molto moderno e c'erano foto dei bangtan dappertutto.
Mi accolse una ragazza giovane sulla ventina.
"Salve posso esserle d'aiuto?" disse con tono professionale.
"Sono qua per il colloquio da assistente" risposi.
"Allora da questa parte" iniziò a farmi strada tra i vari uffici.
Più andavo avanti per quei corridoi più mi mancava l'aria.
Sembrava come se il mio cervello stesse  lasciando il mio corpo.
Le mie gambe non erano più in grado di sostenere il mio peso.
Mi veniva da vomitare.
Maledetta la mia ansia.
L'ansia é come un mostro che ogni volta si prende qualcosa di te.
Ti rende più sensibile verso ogni cosa che ti circonda e diventi così piccolo davanti a tutto.
É come una sedia a dondolo:sei sempre in movimento ma non avanzi mai di un passo.

Arrivammo davanti una stanza; la ragazza aprì la porta.
La camera si rivelò più grande di quello che sembrava da fuori.
Dentro c'erano circa una trentina di persone che urlavano per l'eccitazione e la felicità.
"Ok puoi aspettare qua, aspetta che ti chiamino, SE ti chiameranno" disse la ragazza.
"Sai hanno esaminato più di 200 persone oggi voi siete gli ultimi" continuò poi.
Fantastico.
Se mi chiameranno.
"Se sarai fortuna ti analizzerà Bang Pd in persona" disse quest'ultima frase e  andò via.
Mi guardai un pò intorno, erano tutti così felici e non riuscivano a stare fermi.
Visto che tutti facevano così decisi di sedermi, tanto per non essere uguale  agli altri.
Presi il telefono e continuai ad  aggiornare la home di Instagram finché non venni interrotta da un boato generale.
Era inziata una guerra con il cibo.
Per salvarmi iniziai a correre finché non arrivai davanti a una porta.
Senza pensarci due volte entrai dentro.
"Buongiorno" disse una voce.
Alzai il viso lentamente.
Un uomo sulla quarantina stava davanti a me.
"Io sono Hitman Bang lei é? Si presentò porgendomi  una mano per salutarmi.
" Alessia" dissi ancora con il fiatone e allungando la mano per ricambiare il saluto.
"Sono qua per il colloquio" continuai poi appena mi si regolarizzò il respiro.
"Si accomodi" disse indicandomi una sedia.
"Allora Alessia, dal nome e dall'aspetto deduco che lei non sia nata in Corea nonostante l'eccellente padronanza della lingua" iniziò l'uomo.
"Si é vero vengo dall'italia ma sono qua in Corea da due anni ormai"dissi confermando le sue supposizioni.
" Perché é andata via dall'italia? " disse l'uomo.
Aveva appena toccato il mio punto debole.
" Cattivi rapporti con mio padre" dissi molto semplicemente.
"Capisco , quante lingue parli?" domandò.
"Italiano, coreano, inglese, francese, tedesco" risposi.
"wow, allora sei assunta" disse.
"C-cosa?" dissi incredula
"Si hai sentito bene, firma qua, sai sei l'unica decente e normale che si é presentata oggi" continuò passandomi  un foglio.
Presi la penna e firmai.
"Ti va di conoscere il gruppo a cui farai da assistente?" mi domandò.
"Devo fare da assistente a un gruppo?" risposi con un'altra domanda.
"si è dovrai anche vivere con loro e stargli dietro 24 h su 24" disse risvegliando in me l'ansia che si era creata prima.
"Ma io devo frequentare l'università" risposi.
"Esistono i corsi online" disse.
"Voglio annullare il contratto" affermai.
"Non puoi, dura due anni" disse lui facendomi preoccupare ancora di più
"Ma.." venni interrotta da Bang Pd che disse:"Niente ma signorina"
Mi fece strada verso la porta.
Spazio autrice
Spero vi sia piaciuto❤️

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