Capitolo 32

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Quella sera dopo la rissa in ristorante, la notizia era finita dappertutto, quindi oltre a stare male per Jungkook e avere il ciclo, mi sentivo anche in colpa.
Ero seduta sul mio divano, con un barattolo di Nutella in mano e piangevo mentre guardavo "Io prima di te"

La notizia della fidanzata di Jungkook era finita su tutti i giornali già quella sera, avevano detto che il maknae aveva protetto la sua fidanzata da un molestatore.
La bighit aveva usato questa notizia per coprire il motivo reale.
Neanche per le cose che capitano a causa mia mi calcolano.

"Perché lui ha deciso di morire, doveva vivere per lei anche se sarebbe stata difficile" dissi mentre singhiozzavo e commentavo il film.
Mi arrivò una chiamata ma non volevo rispondere.
Continuava a suonare e a suonare così alla fine risposi senza guardare chi fosse.
"Che vuoi?" chiesi mentre mettevo un cucchiaino di Nutella in bocca.
"Buonasera anche a lei Alessia" era Bang Pd.
Mi stavo per soffocare con la cioccolata , spensi la tv per sentire quello che mi doveva dire.
Ero così ridicola, dopo quello che mi avevano fatto volevo pure ascoltare.
Pagliaccio check
"Cosa desidera?" chiesi cercando di coprire la mia voce emozionata.
"Vorrebbe ritornare a lavorare da noi, sa tra poco i ragazzi inizieranno il tour mondiale e avremmo bisogno del suo aiuto" affermò facendomi venire una sensazione strana.
Ma visto che pagliaccio è il mio secondo nome decisi di non dire subito di no.
"Puoi andare di nuovo a vivere dai ragazzi ora che Jungkook ha una ragazza non ti calcolerà mai" continuò poi.
Stronzo, però aveva ragione, una modella di ventotto anni contro una patata di venti.
"Non saprei avevo già pianificato di buttarmi da un burrone stasera" dissi guardandomi le doppie punte.
Sentì l'uomo sospirare dall'altra parte del telefono.
"Io ci ho provato, e sappi che mi sei sempre piaciuta come persona, ma devi capire che stando con Jungkook faresti del male a lui e anche a te stessa" Bang Pd era tremendamente serio.
Ci fu un silenzio inbarazzante  e poi io decisi di rispondere.
"Accetto" presi la mia decisione.
Ormai i Bangtan erano come una famiglia e mi piaceva stare con loro.
Sarebbe ridicolo se dicessi che ho provato a dimenticarmi di Jungkook ma non é così.
É triste dire che non volevo togliermelo dalla testa, ma averlo lì costantemente mi aiutava a stare tranquilla.
Era un continuo oscillare tra l'amarlo con tutto quello che avevo e impazzire perché lo amavo troppo.
E anche con tutti quegli sbagli e litigi io sarei stata capace di fare qualsiasi cosa per lui.
Mi sentivo stupida per questo ma lui era troppo, era stupendo averlo vicino.
Mi portava a voler essere la parte migliore della mia vita quando ormai io avevo capito da tempo che la parte migliore di me era lui.
Era anche una fonte di ispirazione, vederlo dare il meglio di sé ai suoi fan era la cosa più bella del mondo.
Gli Army e bts si tenevano per mano attraverso le loro canzoni.
Uno rialza l'altro quando cade e si asciugano le lacrime a vicenda.
Si fanno i complimenti per le ferite perché anche quest'ultime sono parte di noi.
Si danno speranza, gioia e sorrisi ma sono capaci di sbatterti la verità in faccia.
"Amati" mi disse una volta Namjoon quando  arrabbiata più che mai  in ospedale affermai di voler morire perché non ero abbastanza per questa vita.
Loro sono tante cose per me, ma io preferisco definirli "Il mio sorriso"

Iniziai ad andare in giro per la casa e a chiedermi se avessi preso la decisione giusta.
"Oh mio dio dovrò vedere Jungkook e la sua ragazza perfetta" mi buttai sul letto mettendo la sveglia.
Hitman Bang mi disse che dovevo già iniziare domani ed ero nervosa,troppo nervosa.
Stavo mettendo la sveglia quando mi arrivò un messaggio.
Nella chat
JK:A domani principessa
Decisi di visualizzare e non rispondere, perché mi prendeva per il culo così.

La mattina
Mi alzai e andai in bagno, feci una doccia e mi vestì.
Ormai era primavera, io amo tutte le stagioni ma questa è particolarmente bella a mio parere.
(Questo è l'outfit)

Decisi di truccarmi un po' di più, mi pettinai i capelli e andai alla bighit

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Decisi di truccarmi un po' di più, mi pettinai i capelli e andai alla bighit.
Il ciclo mi era finito ed ero pronta a far capire a Jungkook che cosa si stesse perdendo.
Mi stavo comportando in modo infantile?
Cavoli si e mi piaceva.
Aprì la porta della compagnia ed entrai dentro.
C'era un uomo sulla quarantina che mi fissava, era vestito in modo elegante e mi si avvicinò.
"Good morning miss, i am Bang Pd's close friend, are you here to model?"mi disse in un inglese perfetto.
"Parlo coreano, e no non sono qui a fare la modella" la mia voce uscì abbastanza infastidita.
Non si scompose e mi mise un braccio sulle spalle.
"Allora dove deve andare miss, la posso accompagnare ?" chiese con la stessa tonalità di prima.
"Posso andare anche da sola" dissi togliendo il suo braccio dalle mie spalle.
"Si esatto può andare anche da sola" una voce si intromise nella discussione tra me e l'uomo di cui non sapevo nemmeno il nome.
Era Jungkook e sembrava abbastanza infastidito dalla presenza dell'uomo.
Si avvicinò a noi a passo svelto e cazzo era così bello.
(Questo è l'outfit)

"Jungkook" dissi con una voce che risultò ridicola

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"Jungkook" dissi con una voce che risultò ridicola.
Mi prese per mano e mi guidò verso la sala registrazioni.
Era tutto imbarazzante e lui non  lasciava la mia mano.
Vedevo solo la sua mascella definita e le vene che ricoprivano il suo braccio muscoloso.
Aspetta un secondo, non mi stava portando dentro la sala registrazioni.
Era uno sgabuzzino.
"Here we go again" pensai tra me e me.
Chiuse la porta e iniziò a fissarmi.
"Cazzo, sei bellissima" disse prima di baciarmi passionalmente e sbattendomi contro il muro.
Non mi spostai, la sua lingua era così esperta.
Mi morse il labbro inferiore e iniziò a darmi baci sul collo.
Mi tolse la maglietta e poi la gonna e mi prese in braccio poggiandomi sul tavolo.
Tirò fuori un preservativo dal portafogli e lo mise.
Mi guardò negli occhi e mi diede un leggero bacio a stampo prima di entrarmi dentro con un colpo secco.
Iniziò ad andare veloce e mi baciò per non far uscire i gemiti.
Mi aggrappai alle sue spalle e poi ai suoi capelli, mentre lui non aveva intenzione di fermarsi.
Si tolse da dentro di me e mi fece sdraiare sul tavolo, iniziò a baciarmi partendo dall'ombelico per poi andare al seno.
Mi mise seduta e mi entrò di nuovo dentro.
Iniziò a spingere finché non venimmo insieme.
Mentre mi vestivo, lo guardai mentre si rimetteva la maglietta.
"Non facciamo sesso mai in posti normali" affermai sorridendo.
"Lo so" disse sorridendo a sua volta.
Uscimmo dalla stanza come se non fosse successo nulla e ci dirigemmo alla sala registrazioni.

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora