Capitolo 63

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Alessia's POV
La casa era loro quindi la conoscevano meglio di me, dovevo trovare un posto di strategia.
Prima di trovare qualcosa andai a prendere una maglietta gigante dall'armadio di Luca da mettere.

Mentre mi vestivo mi venne un'idea.
Spostai l'armadio con tutta la forza che avevo in corpo e presi un ascia che quei pazzi tenevano in soggiorno.
Avevano una villa gigante.
Chiusi gli occhi e bucai il muro, una due e tre volte.
Finché la voragine non fu abbastanza grande.
Feci un buco anche dentro l'armadio e lo riattacai al muro.
Sistema tutti i vestiti in modo che il buco non si vedesse ed entrai dentro nascondendomi nel muro.
Mi arrivò un messaggio da Yoongi.
Nella chat:
Yoon: hei Ale ti sei nascosta?
Io: si non penso che qua mi troveranno.
Yoon: meglio però tu per precauzione tieniti un'arma dietro
Io: ho un'ascia però voi sbrigatevi.
Yoon: perfetto, siamo lì tra un'oretta, resisti ti tireremo via da lì.
Io:va bene
Il mio cuore batté forte quando sentii la porta del soggiorno aprirsi, segno che i due uomini fossero arrivati.
Si avviarono verso la stanza dove mi tenevano imprigionata.
Lì sentii dare di matto quando videro la donna legata e svenuta.
"QUELLA PUTTANA-IO-IO LO AVEVO DETTO CHE NON DOVEVAMO LIBERARLE LA MANO" urlò il padre di Luca con tutta la voce che aveva in corpo.
"COSA DOVEVO FARE, TU VOLEVI CHE CI FACESSE LE SEGHE, NON POTEVA FARLO CON LE MANI LEGATE" urlò a sua volta Luca.
Sembrava una conversazione surreale.
Il mio cuore batteva all'impazzata.
"QUELLA RAGAZZINA È MOLTO PIÙ INTELLIGENTE DI NOI MESSI INSIEME ECCO PERCHÉ LA VOLEVO LEGATA E ORA LEI E I SUOI AMICI MILLIONARI CI DISTRUGGERANNO" affermò il padre.
Visto che era nella camera di fianco il mio cuore batteva forte ogni volta che parlavano, ma non mi muovevo, respiravo a comando in modo da non fare rumore.
"Papà calmati, non è andata via, era nuda, senza forze, ferita e siamo in mezzo al nulla qua, sarà nascosta, VERO PICCOLA? DOVE SEI?" disse Luca facendomi venire un grande nodo in gola e cercai di trattenere le lacrime.
Mi avrebbero salvata, stavano venendo.
Sentii degli spari, avevano preso le pistole.
"PUTTANELLA, APPENA TI TROVO TI FACCIO SALTARE QUELLA TESTOLINA DA GENIO"affermò Luca, ma mi tranquillizzai, non mi avrebbe mai trovata lì le probabilità erano basse.
Mi chiusi la bocca da dove uscivano vari ansimi.
Li sentii muoversi per tutta la casa.
Luca sparava a caso senza una mira precisa, colpendo oggetti per potermi spaventare.
Aprii l'armadio sul quale avevo fatto il buco, ma lo richiuse dopo pochi secondi perché il padre lo chiamò.
"Quella puttana ha chiamato i suoi amici, sono qua fuori, scappiamo muoviti, prendi tua madre" gli ordinò l'uomo e il mio cuore si tranquillizzò e quando li sentii uscire dalla stanza mi calmai.
Non sarei uscita, magari era solo una trappola, avrei aspettato un messaggio di Yoongi che non tardò ad arrivare.
Nella chat:
Yoongi:siamo qua
Io:sono scappati, ho sentito la loro macchina partire, sono andati per i boschi.
Yoongi:a loro ci penserà la polizia, tu vieni con noi, esci.
Con la poca forza che avevo in corpo uscii fuori dall'armadio, ero tremante e senza forze.
Ero piena di lividi, sia dentro che fuori, corsi in soggiorno sentendo le voci di Yoongi, Yumi e Jungkook.
Avevo solo una maglietta grossa addosso che faceva vedere le mie gambe piene di sangue e con segni viola, visto che quei mostri mi avevano anche picchiata.
Jungkook 's POV
Vidi Alessia scendere le scale con le gambe piene di lividi e solo una maglietta gigante addosso.
Era diventata ancora più magra ed era pallida.
Il viso era pieno di botte.
Stava piangendo e camminava a fatica.
Yumi si avventò su di lei e la abbracciò forte, non lasciandola.
Alessia ricambiò l'abbraccio.
Poi abbracciò Yoongi hyung che le diede un bacio sulla fronte.
"Grazie" sussurrò lei dandogli un bacio sulla guancia.
Il mio hyung le fece un sorriso e si spostò vicino a Yumi.
Alessia mi guardò per qualche secondo e sorrise mentre lacrime di gioia e liberazione si facevano spazio sulle sue guance.
Mi corse contro con tutte le forze che aveva e mi salii in braccio avvolgendomi con le sue braccia dolcemente.
Io ovviamente ricambiai.
Le accarezzavo la schiena e non volevo lasciarla andare.
Non potevo lasciarla andare.
Pianse, pianse tanto mentre era tra le mie braccia.
Venne la polizia.
Le diedero una coperta calda e le fecero alcune domande ma vedendo che era a dir poco sfinita la lasciarono andare e le dissero di andare in centrale tre giorni dopo.
Non riusciva a stare in piedi.
Hobi hyung la avvolse in un abbraccio e non la lasciò andare un secondo.
"Ora è meglio andare a casa" disse Yoongi hyung.
"Alessia viene con me" informai io non chiedendo a nessuno, prendendola a mo' di sposa e portandola in macchina.
Si era addormentata.
Yoongi hyung e Yumi noona si misero davanti e io e lei dietro.
Appoggiò la testa sulle mie gambe e dormii come una bambina piccola per tutto il viaggio, mentre io le accarezzavo i capelli.
Arrivammo dopo due ore a casa, accompagnammo Yumi noona a casa sua.
Presi Alessia in braccio mentre dormiva e la misi nel mio letto.
Perfortuna Yeji non c'era e mi sarei dedicato solo a lei.
Jimin e Tae andarono a stare in camera con lei mentre dormiva perché non volevano lasciarla da sola visto che quei pazzi erano ancora a piede libero.
Eravamo tutti in soggiorno quando Alessia si svegliò e scese le scale lentamente guardandoci tutti.
Mi alzai e la raggiunsi.
"Ehi già sveglia?" le chiesi avvolgendo la sua vita con il mio braccio.
"Si volevo-" la vidi in difficoltà a parlare.
"Volevo"
"I-io volevo" la sua voce si spezzò e cadde a terra piangendo, piangendo e non smettendo.
Mi abbassai al suo livello e la abbracciai.
"Cosa succede?" chiesi io.
"I-io io non lo so" rispose scuotendo la testa.
"Okey calma ora sei a casa" cercai di tranquillizzarla io.
Si alzò in piedi, era ancora con quella maglietta e il corpo pieno di lividi.

"Voi non capite, nessuno può capire i danni che mi hanno provocato quelle persone, loro - loro hanno distrutto la parte più intima di me" disse tutto d'un fiato arrabbiata e continuando a piangere.
"Loro mi hanno fottuto il cervello, mi hanno mandato in confusione i pensieri, io chi cazzo sono? Lo volete sapere?" disse mentre noi rimanevamo muti a guardarla.
"Io sono spazzatura, inutile, sono un giocattolo, sono solo un grande errore" affermò facendomi andare verso di lei ma lei si allontanò.
"No no non toccatemi, non voglio che nessuno tocchi il mio corpo" affermò e si allontanò.

Corse su per le scale e io la seguii nonostante i miei hyung mi avessero detto di no.
La trovai sdraiata nel mio letto a guardare il vuoto.
"Ora vorrei farmi una doccia, mi prestersti una tuta perfavore?" mi chiese con voce seria.
"Certo" risposi andando a prendere il pantalone di una tuta e una maglietta.
Glieli passai ma lei scosse la testa.
"Una felpa più grande perfavore, voglio coprire il mio corpo" affermò, non risposi e le presi una delle felpe più grosse che avessi.
Sussurrò un grazie prima di lasciare la stanza.
La avevano distrutta.

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora