Capitolo 35

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Mi svegliai e di fianco a me c'era Jungkook.
Stava dormendo pacificamente, sembrava un bambino piccolo.
Mi alzai ed andai a farmi un bagno.
Entrai dentro la vasca e fui pervasa dai pensieri, ma non erano positivi.
Erano pensieri negativi, ma avevo bisogno di averli, mi facevano vedere la realtà più lucidamente.
Lasciai cadere la mia testa all'indietro e trattenni il respiro, tutto sembrava andare a rallentatore.
Mentre avevo la testa sott'acqua, l'idea di quanto inutile e caotica fosse la mia vita mi fece immaginare la mia morte in quel preciso istante.
Sembrava tutto così reale, stavo soffocando e non facevo niente per salvarmi, anche se potevo.
Tirai fuori la testa di scatto e presi un lungo respiro.
Qualcuno bussava alla porta, era Jungkook.
"Alessia, stai bene?" chiese con voce preoccupata.
"Si sto bene, ora esco" risposi mentre tenevo una mano nel petto, avevo una strana sensazione.
Uscì fuori e Jungkook era seduto sul bordo del letto.
Mi avvicinai a lui e lui mi abbracciò,facendo sprofondare il suo viso nel mio ventre.
Gli acarezzai i capelli.
"Jungkook, hai una ragazza" dissi quando lui iniziò a baciare dolcemente il mio braccio.
"Ma io amo te" non fermandosi.
Non so perché, ma nel profondo della mia anima qualcosa si ruppe, e i colori del nostro arcobaleno ora erano sparsi nella tristezza più totale.
Inziai a piangere.
Lui alzò il viso e mi guardò confuso, ma non disse niente, mi abbracciò e basta.
Ci sdraiammo, com'era già successo, uno di fianco all'altro a fissare il soffitto.
"Sai non è stato facile per me farti entrare nella mia vita, perché dalla prima volta che ti ho vista,sapevo che non avrei mai amato nessuno dopo di te, non avrei voluto condividere la mia vita con nessuno che non fossi tu.
Non mi sarei più chiuso nel mio mondo, perché sei una rompicoglioni e qualcosa da farmi dire la trovi sempre.
Sapevo che i miei vestiti sarebbero diventati anche i tuoi.
Sapevo che il mio cuore sarebbe diventato anche tuo"affermò lasciandomi un'altra volta sorpresa e senza parole.
Non dissi niente, calò un silenzio non tipico tra noi due.
Erano le 4:30 del mattino e noi due eravamo svegli.
Mi alzai a guardare il sole che sorgeva.
Jungkook si avvicinò a me da dietro.
"Ti va di andare al parco?"
Io annuì e uscimmo cercando di non fare rumore.
Andammo in un parco non tanto lontano da casa e  passeggiammo per un po', mentre parlavamo di tutto.
Mi sentivo veramente bene, come se tutti le paure e i miei problemi vicino a lui si azzerasserò.
"Poi cosa vorresti fare?" chiese lui sorridendo mentre ci sedevamo in una panchina.
"Vorrei viaggiare e magari fare un tuffo nell'oceano.
E andare in quei posti in cui c'è il sole a mezzanotte,e magari vedere l'aurora boreale.
Vorrei fare quei viaggi in macchina per esplorare e per vivere" dissi guardando il sole che non era sorto del tutto.
Ero ipnotizzata da quella palla di fuoco, mi dava nuova speranza.
Magari con quella giornata sarebbero sparite le mie paure,ma non sarebbe successo e io lo sapevo solo che ogni tanto sognare ti fa pesare di meno la realtà.
"É stupendo" affermò con gli occhi fissi a gaurdare l'alba.
Mi soffermai ad osservare lui e in quel momento capì una cosa: lo avrei amato per sempre ma avrebbe passato dei guai con la bighit.
Non importava, io lo avrei aspettato anche tutta una vita se fosse servito.
Avevo intenzione di vivere per lui e superare la mia battaglia con la certezza però che i nostri cuori si sarebbero sempre tenuti per mano.
"Jungkook, forse è meglio diventare amici e basta, hai una ragazza e una famiglia che ti amano non hai bisogno anche di me" dissi girandomi per fronteggiare la sua espressione.
L'unica cosa che disse fu "ok".
Solo"ok" per la nostra relazione e il nostro amore.
Che idiota, ma decisi di non rispondere.
"Mi sono rotto i coglioni di questo tira e molla, hai ragione tu, stammi lontano" affermò all'improvviso lasciandomi di stucco.
Questo stronzo ora avrebbe visto.
Mi alzai dalla panchina.
"Senti sottospecie di persona, non é colpa mia se non possiamo stare insieme, vai e sposati la tua ragazza perfetta" urlai per poi andare via.
Iniziò a venirmi dietro e mi fermò per un braccio.
"Cosa vuoi, lasciami" Cercai di dimenarmi dalla sua presa,ma lui allentò al improvviso e mi tirò verso di lui.
Finì con il viso attaccato al suo petto.
"Tu non scappi, odio quando le persone non mi ascoltano" sussurrò al mio orecchio.
"JUNGKOOK" ci girammo contemporaneamente, Yumi, la sua ragazza, lo stava chiamando.
Cosa ci faceva lì alle sei del mattino?
Probabilmente stava facendo Jogging, in quanto portava la tuta da ginnastica.
Aprofittai della situazione per scappare.
Andai in casa e mi rinchiusi in camera e iniziai a vestirmi.
(Questo è l'outfit)

Scesi le scale e diedi un bacino sulla guancia a Jin mentre cucinava le Crêpes

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Scesi le scale e diedi un bacino sulla guancia a Jin mentre cucinava le Crêpes.
"Buongiorno Jimin" diedi un bacino sulla guancia anche  a lui.
"Qualcuno é felice oggi" affermò Seokjin facendomi l'occhiolino.
Feci un grande sorriso e guardando Jungkook e la sua ragazza che era seduta sulle sue gambe, risposi:"Si sono felice"
Andammo alla Bighit e la giornata passò abbastanza veloce.
Era l'ultima ora di prove ed io ero seduta con le cuffie ed ascoltavo musica.
C'era anche Yumi ed io era tutto il giorno che avevo sbalzi d'umore.
Andai fino in bagno e appena uscì mi ritrovai la ragazza di Jungkook appoggiata al muro mentre mi fissava male.
Tirai un piccolo urlo e misi una mano sul petto.
"Paura?" chiese ironicamente mentre si guardava le unghie.
"Sai quando una pazza ti aspetta fuori dalla porta, mi sembra il minimo" dissi a mia volta ironicamente.
Aveva una magliettina fucsia fosforescente.
"Senti, ragazzina, se ti trovo ancora abbracciata al mio ragazzo così, io ti farò pentire di essere nata" mi minacciò avvicinandosi pericolosamente alla mia faccia.
Persi la pazienza e mi arrabbiai anche io.
Cazzo la mia pazienza non dura mai è quasi inesistente.
"Ascoltami bene ragazza evidenziatore, prova ancora a minacciarmi e io ti stacco le extension e ti ci soffoco"
Yumi sembrava stupita da quello che avevo appena detto.
In quel momento entrò Jungkook e la sua ragazza si nascose subito dietro di lui.
"Tesoro, questa qui mi minaccia, aiuta la tua noona" a quella sua ultima frase mi venne su lo sbocco.
"Alessia, si può sapere perché non la lasci mai stare?" mi chiese con tono  arrabbiato.
In quel momento non ci vedevo più dalla rabbia.
"Senti, in questo momento sarebbe meglio se tu prendessi Stabilo Boss e spariste dalla mia vista."
Jk rise per il soprannome dato alla sua ragazza e poi si ricompose.
Entrò Bang Pd.
"Che cosa succede qua?" chiese guardandoci tutti con sguardo dubbioso.
"Jungkook e la sua ragazza fosforescente non mi lasciano in pace" risposi con una faccia strafottente.
Hitman Bang guardò Jk e la sua ragazza e poi guardò me.
"Per favore smettila di fare la bambina e vai a studiare perché se non sbaglio hai un'esame domani" mi sgridò ed io annuì, però aspetta come faceva a sapere lui che avevo un'esame?
Rimarrà per sempre un mistero perché non l'ho mai scoperto.
La ragazza iniziò a dire "ha ha ha" finché Pdmin non si girò verso di lei e con aria seria affermò :" E tu cambia quella maglietta, sei imbarazzante"
Uscì dalla stanza così come feci io.

Tornati a casa, stanchi per l'allenamento andarono tutti a dormire tranne me che avevo da studiare.
Ero sulla mia scrivania e con voce stanca cercavo di ripetere quelle pagine infinite.
Erano le tre e mezza del mattino e io ero in piedi dalle sei del mattino prima.
Che vita di merda.
Mi salì fame così andai in cucina a farmi delle patatine fritte e del pollo.
Indossavo un pigiama con degli orsacchiotti disegnati, avevo uno chignon disordinato e delle occhiaie che contornavano i miei occhi.
Che icona di stile che sono.
Scesi le scale felice mentre canticchiavo.
Continuai a canticchiare anche mentre cucinavo e tiravo fuori il pollo riscaldato dal microonde.
Stavo mangiando le patatine quando qualcuno entrò in cucina baciandosi e sbattendo contro l'interruttore della luce, accendendo tutte le luci.
Erano Jungkook e Stabilo Boss che limonavano ed erano sul punto di fare cose sporche proprio di fronte al mio pollo.
Come si permettevano.
Erano così concentrati sulla loro "performance" che non si erano accorti che io volevo concentrarmi solo sul mio pollo.
Ero disgustata e continuavo a mettere le patatine in bocca senza però staccare gli occhi da quello scambio di saliva.
Finalmente si accorsero di me.
"Oh mio dio" urlò leggermente Yumi mettendosi una mano nel petto.
"Cosa ci fai qua?" chiese Jungkook ancora con le mani nei fianchi della ragazza.
"Cercavo di mangiare ma voi vi siete intromessi nella cena romantica con la persona che amo più al mondo, cioè me stessa" affermai mentre continuavo ad addentare il mio pollo.
"Ridicola" disse la noona di Jk incrociando le braccia al petto.
"Sai che riesco a trovare il modo per ucciderti con questa patatina, quindi stai attenta" la minacciai puntandole la patatina contro per poi addentarla.
Se ne andarono via e mi lasciarono da sola con l'unica cosa che conta, cioè il mio pollo che io avevo chiamato "Virginia"
Ritornai a studiare e mi addormentai sopra i libri.

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora