Capitolo 44

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"Alessia, apri questa porta" continuava a chiamarmi Jungkook da ormai due ore ma io non aprivo e non avevo intenzione di aprire.
Quello che aveva fatto non era perdonabile , mi aveva ferita e l'unica cosa che volevo fare era partire al più presto per l'Italia.
"APRÌ QUESTA CAZZO DI PORTA" iniziò a sbattere la mano violentemente sulla porta.
Io ero seduta comodamente sul divano mentre facevo da babysitter a una piccola bambina di paese che si chiamava Maia.
"Alessia, ¿qué es ese ruido?(Alessia che cos'è quel rumore?) mi chiese la bambina di quattro anni, nascondendo il suo viso nella gonna del mio vestito.
(Questo è il vestito)

Presi Maia in braccio e mi avviai verso la porta e la aprì per poi allontanarmi di nuovo

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Presi Maia in braccio e mi avviai verso la porta e la aprì per poi allontanarmi di nuovo.
"Finalmente hai aperto"affermò Jungkook venendomi dietro.
"Non l'ho fatto per te, ma ora devo portare la bambina a fare una passeggiata" risposi mettendo la bambina giù per farmi una coda e mettermi le scarpe.
Sospirò pesantemente e si sedette sul divano.
"Sherin non è qui, quindi mi sa che dovrai aspettare un po' per scopare" dissi prendendo la bambina per mano e avvicinandomi all'uscita.
"É da tre giorni che ti dico che di lei non me ne frega un cazzo, io amo te" cercò di convincermi inutilmente.
"Mi sto chiedendo dove fosse tutto questo amore per me quando vi ho trovati in quella performance" la mia voce era vuota e distaccata.
"¡Vamos, Maia! ordinai vedendo che si avvicinò a Jungkook giocherellando con le sue mani.
" ¿Puede venir él también?"(può venire anche lui?" chiese con tono dolce.
"No" dissi prontamente, ma lei continuava a farmi gli occhi dolci  e teneva la mano di Jungkook con la sua cicciotella e piccola.
Sospirai e mi arresi.
"Bien" (va bene)
Jungkook e Maia inziarono a festeggiare mentre io tenevo la porta di casa aspettando che loro uscissero.
Il maknae prese la bambina e la fece salire sulle sue spalle.
Andammo verso la spiaggia, durante tutto il tragitto a piedi lui e la bambina non avevano smesso di parlare, per mia grande sorpresa Jungkook sapeva un po' lo spagnolo.

"Kookie, tú me amas, ¿verdad?" chiese Maia mentre ricopriva le gambe di Jungkook di sabbia.
Li guardavo mentre leggevo un libro cullata dal rumore delle onde.
Trovai una certa tenerezza in quella scena.
Sembravano padre e figlia, ma scacciai questo pensiero quando mi ricordai della scena di tre giorni prima.
"Claro que sì, tu eres el amor de mi vida"(ovvio tu sei l'amore della mia vita) rispose Kook acarezzandogli la testa dolcemente.
La bambina arrossì e corse da me nascondendo il viso nel mio grembo.
"Maia, ¿me vas a dejar atrapado aquí?" (Maia mi vuoi lasciare intrappolato qui per caso?) chiese Jk alla bambina mentre si liberava dalla sabbia.
"Mamá, papá me avergüenza" (mamma, papà mi imbarazza) si lamentò la bambina lasciandomi sconvolta.
Mi aveva appena chiamato mamma e va bene, non era la prima volta.
Ma aveva chiamato Jungkook papà.
Vidi il maknae avvicinarsi sorridente più che mai,dentro di me sperai non avesse capito.
"No le digas esas cosas a mamá, sino se divorciará de mí y yo no puedo vivir sin mamá porque la amo tanto" (non dire queste cose alla mamma sennò poi vorrà divorziare da me e io senza la mamma non posso vivere perché la amo tanto) affermò prendendo la bambina in braccio e dandogli un piccolo bacino sulla guancia.
Nascosi il viso tra le mani e poi lo rialzai guardando la bambina.
"Golpea a papá porque es un hombre malo que hace llorar a mamá" (colpisci il papà perché è un uomo cattivo che fa piangere la mamma tanto) affermai con il viso leggermente rosso.
Jungkook appoggiò la bambina per terra e iniziò a correre per tutta la spiaggia facendo finta di essere spaventato dalla bambina che voleva colpirlo.
Mi alzai anche io, tolsi le scarpe e rimasi a piedi nudi, correndo per tutta la spiaggia cercando di prendere Jungkook come una bambina piccola.
Ero serena dopo tempo e mi sentì felice, era una sensazione strana che non provavo da tempo.
"Preso" urlai tenendo Jungkook fermo per la maglietta mentre Maia gli tirava un pugnetto.
"OK, ok mi arrendo" (fate finta lo abbia detto in spagnolo, d'ora in poi non scriverò più in spagnolo perché non ho voglia, cambierò semplicemente scrittura nelle parti in spagnolo) disse Jungkook alzando le mani, una scia di sudore gli impregnava la fronte.
Io e Maia ci guardammo complici e iniziammo a fare il solletico a Jk ma non finì bene perché lui ci prese in braccio.
"Non fate più le forti ora eh?" affermò ridendo.
Maia sembrava veramente felice, Jk ci mise a terra e ci incamminammo verso casa.
Il tragitto di ritorno lo passammo a cantare canzoni di ogni tipo e ridendo spensierati, se solo lui non mi avesse tradito sarebbe stato perfetto.
Arrivammo a casa e Sherin non era ancora lì, penso si sentisse in colpa ma tanto io non l'avrei mai perdonata.
"Cosa volete da mangiare?" chiesi ai due che si erano seduti a guardare la TV.
"Pasta al pomodoro" risposero contemporaneamente e quando si accorsero di aver detto la stessa cosa si diedero il cinque.
Mangiammo e io lavai i piatti.
Guardammo un film ma io mi addormentai quindi non finì di vederlo.
Jungkook 's POV
Maia e Alessia si erano addormentate sul divano.
Alessia era stupenda e indifesa, struccata e con le lentiggini più definite a causa del sole.
Gli occhi che d'inverno erano marroni, d'estate e primavera avevano qualche accenno di verde e questo la rendeva ancora più bella.
Indossava quel vestito che mi faceva venir voglia di toccarla, ma non potevo.
Ero stato un coglione, é solo che Sherin mi aveva offerto un bicchiere di vodka e poi un altro e un altro ancora e poi mi aveva accompagnato fino a casa sua.
Non sto dando la colpa tutta a lei, perché per un tradimento bisogna essere in due, ma in quel momento la odiavo molto,quanto odiavo me stesso.
Maia si strofinò gli occhi con le mani cicciotelle e si alzò dall'abbraccio di Alessia cercando di non svegliarla.
Si avvicinò a me e sorrise.
"Che bella che è la mamma" disse guardando la mia principessa con ammirazione.
"É vero, hai la mamma più bella del mondo" accordai io.
Mi alzai  e presi Alessia in braccio, a mo' di sposa, portandola in camera, presi Maia per mano e visto che quello di Alessia era un letto matrimoniale, misi lei da un lato io dall'altro e Maia in mezzo.
Ci addormentammo così.

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora