Capitolo 66

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Io e Yumi arrivammo davanti a uno di quei supermercati aperti 24h su 24 e ci gurdammo negli occhi.
"Hai i soldi?" le chiesi io spegnendo la sigaretta con un piede.
Frugò tra le tasche della felpa e tirò fuori tante banconote.
"Ho anche la carta di credito se questi non bastassero" disse facendomi l'occhiolino e ritornando a guardare l'insegna del supermercato.
"Perfetto" affermai mentre Yumi prendeva il telefono che stava squillando.
La sua espressione cambiò da divertita a preoccupata.
"È Jungkook" mi informò facendomi vedere lo schermo del telefono, io le presi il cellulare di mano e lo spensi.
Mi diressi dentro al supermercato ma accorgendomi che Yumi non stava venendo mi girai di nuovo.
"Allora non vieni?" le chiesi con un'espressione impaziente.
Si guardò intorno e poi corse verso di me.

Prendemmo cinque bottiglie di Vodka, quattro pacchetti di patatine giganti, un'intera cassa di birre e per finire due bottiglie di grappa.
Andammo a pagare e il cassiere era un ragazzo giovane di circa vent'anni con gli occhiali.
Passò tutte le cose nello scanner.
"Sono 267414,39 won perfavore" ci informò aspettando i soldi.(sono circa 200 euro)
Io e Yumi ci guardammo, non avremmo speso tutti i quei soldi.
Le feci segno con gli occhi, così trovasse una soluzione.

Lei sembrò un po' confusa all'inizio ma poi si abbassò la cerniera della felpa, lasciando intravedere leggermente il suo seno e guardò sensualmente il ragazzo.
"Senti ci potresti fare un po'di sconto?" chiese lei facendo gli occhioni e mordendosi il labbro inferiore.
Il ragazzo arrossì e i suoi occhi continuavano a seguire le tette della mia amica.
"Signor-" venne interrotto da Yumi.
"Mi puoi chiamare noona" disse lei sistemandosi una ciocca di capelli e mischiando aeygo e sensualità.
"Okey n-noona, non posso p-proprio fare lo sconto-ahhhhhhhh" iniziò ad urlare quando Yumi letteralmente si allungò su di lui e gli tirò i capelli.
Si avvicinò al suo orecchio e non era più dolce come prima.
"Ora ascoltami bene testa di cazzo, se non ci fai quella merda di sconto, io ti stacco le palle e ci gioco a biliardo" lo minacciò.
Lui sembrava spaventatissimo.
"Okey?" continuò lei è lui annuì e basta.
Lei gli diede i soldi e prima di andarcene si girò e fece l'occhiolino alla sua povera vittima.
Uscite fuori scoppiammo a ridere.
"Povero ragazzo" dissi io accendendomi una canna.
"Si cristo aveva la paura negli occhi" affermò Yumi scolandosi la vodka.
"Ti stacco le palle e ci gioco a biliardo" imitai io la sua voce e scoppiammo a ridere.
Yumi fece partire la macchina mentre continuava a scolarsi l'intera bottiglia di vodka, e io mi fumai la seconda canna.
Iniziavo a sentirmi strana, ma felice, la mia testa era vuota.
Inziai a ridere mentre l'aria fresca della sera mi accarezzava il viso.
Presi una bottiglia di vodka e chiusi gli occhi per poi ingerire quel liquido miracoloso.
"SONO COSÌ FELICE" urlai e la faccia di Yumi iniziò a muoversi dal suo corpo.
"ANCHE IO"urlò Yumi buttando fuori dalla finestra della macchina le lattine di birra vuota.
Stava andando velocissima con la macchina.
"Sai prima con il tipo, eri sexy ti avrei scopata anche io"affermai ridendo facendo ridere anche lei.
"Se vuoi lo facciamo" mi propose lei prendendo un altro sorso di alcool.
"Domaniiiii, ma a me piace il cazzo" affermai stiracchiandomi.
"A me piace solo il cazzo di Jungkook" disse Yumi ridendo.
"Non fare la troia lui è mio" dissi io ridendo.
Scoppiammo a ridere senza un motivo.

Fermò la macchina davanti una discoteca.
"Sei sicura che possiamo entrare qui? sembriamo delle drug dealer " chiesi io quasi cadendo dalla macchina mentre scendevo.
Mi girava la testa ma continuavo a bere la vodka, ero ubriaca marcia.

"Cazzo te ne frega, andiamo a ballare con i folletti" rispose Yumi sistemandosi il reggiseno.

Entrammo dentro e la musica era altissima, c'erano un sacco di persone che si strusciavano tra loro.
"NON HANNO RISPETTO PER CHI È SINGLE" urlai sull'orecchio di Yumi in modo che mi sentisse.
"VUOI SCOPARTI LE SINGLE?" chiese lei, io risi.
"NO MIO ZIO MARIO È IN ITALIA" urlai prendendo uno shottino di vodka rosa.
"PENSO CHE LA MIA GATTA SIA LESBICA, CERCA SEMPRE DI TOCCARMI LE TETTE" disse facendomi scoppiare a ridere.
Andammo in pista e ballammo come due pazze, Yumi iniziò a twerkare su un tizio e io vomitai sul cappello di un ragazzo.

A casa dei BTS due ora prima.
"Basta vado a dirlo a Jungkook" affermò Yoongi salendo le scale.
"Ma stanno scopando" urlò Jimin, chiedendosi come avesse fatto ad essere così rude.

Il più grande bussò furiosamente nella porta del maknae.
Gli aprì un maknae mezzo nudo e con i capelli disordinati mentre dietro c'era Yeji che si sistemava i capelli con addosso solo una maglietta di Jungkook.
"Che c'è hyung?" chiese Kook assonnato.
"Vestiti, Alessia ha preso la mia macchina e anche le sigarette" lo informò il più grande, lasciandolo sconvolto.
"Cosa?" chiese Jungkook sconvolto.
"Amore è grande no-"
"Sei stupida o cosa? Dopo tutto quello che le è successo e con il suo stalker a piede libero, non può stare da sola" la sgridò Yoongi facendola stare zitta.
Yeji cercava supporto dal suo ragazzo ma Jk rimase zitto mentre si vestiva.
"Che cazzo sta facendo, è pazza per caso, dopo vedrà" affermò Jungkook prendendo le chiavi della sua mercades ed uscendo di casa.
Era arrabbiatissimo e preoccupato allo stesso tempo.
In discoteca
Ero ferma a guardare Yumi che faceva rissa con una tizia che aveva fatto una battuta cattiva su Taehyung.
Appena l'aveva sentita, si era precepitata su di lei e l'aveva presa per i capelli sbattendola per terra con molta violenza.
Ora le stava tirando degli schiaffi.
Tutti si erano messi in cerchio e facevano il tifo per Yumi.

Io me ne andai via un po' confusa e con la testa che girava perché dovevo fare la pipì.
C'era una fila immensa nel bagno e mi misi lì ad aspettare solo che mi stavo annoiando e così presi il telefono e lo riaccesi.
C'erano quindici chiamate perse da Jungkook e tanti messaggi.
Stavo per cancellarli in modo da non leggerli e non stressarmi ma per sbaglio schiacciai il tasto di chiamata.
"Cazzo" imprecai quando lui rispose subito.
"Alessia dimmi dove cazzo sei" mi ordinò dall'altra parte del telefono.
Avvicinai titubante il cellulare al mio orecchio.
"Ehi Jungkook, che c-" venni interrotta bruscamente.
"Dove cazzo sei, ti dico già che sono molto arrabbiato e non ti conviene scherzare" mi avvisò, dalla voce più profonda del solito sentivo che era incazzato e non poco.
Mi avrebbe uccisa ma io ovviamente amo complicarmi la vita e in quel momento non ero lucida.
"Senti, non sei il mio capo porca troia non ti dirò moi dove sono" dissi sicura di me.
"VUOI FARE LA PERSONA MATURA PER UNA VOLTA E NON FARMI PREOCCUPARE" urlando così mi spaventò molto ma non cedetti.
"No-si amico siamo al baila proprio in centro a Seoul" disse un tizio vicino a me ad un suo amico per telefono.
Imprecai a bassa voce.
"Aspettami lì e non fare cazzate" disse prima di chiudere la chiamata.
Andai via dalla fila e ritornai dentro la pista da ballo per informare Yumi,ma stava limonando con un tipo quindi lasciai perdere.
Presi un altro shottino di vodka e rimasi in mezzo a tutte quelle persone che ballavano a fissare il vuoto.
Sentii qualcuno prendermi per i fianchi e strusciarsi su di me.
Cercai di allontanarmi ma lui mi spingeva sempre di più verso di lui.
"No veramente non voglio, spostati" affermai spingendolo mentre le immagini di Luca e della sua famiglia che mi toccavano si facevano spazio nella mia mente.
Diventai un blocco di ghiaccio, non riuscivo più a muovermi.
Il ragazzo venne spinto da qualcuno leggermente.
Jungkook era dietro di me.
"Non vedi che non vuole?" disse Jk al ragazzo, era incazzatissimo e si stava trattenendo un sacco.
E io non riuscivo a smettere di pensare a quanto sexy fosse in quel momento.
"Oh guarda un idol ricco che vuole proteggere una puttana qualunque" a quel punto Jungkook gli tirò un pugno e fecendolo cadere e creando un boato generale di tifo per lui.Mi prese per mano portandomi via da quella gente.
"Ma c'è Yumi lì" dissi ma lui non mi rispose , l'unica cosa che riuscivo a vedere era la sua mascella definita e il suo braccio pieno di vene, la sua rabbia si sarebbe sentita a chilometri.

"Jungkook fermati" gli ordinai ma lui non si fermò fino a quando non fummo fuori dal locale.
Era deserto là fuori, c'eravamo solo noi due.
Mi guardò negli occhi e non parlava.

All'improvviso mi abbracciò forte e io all'inizio ero un po' sconvolta ma poi lo abbracciai a mia volta, facendomi cullare dal suo profumo.
"Non farlo mai più ti prego" disse con la voce ammorbidita dalla mia felpa.
"Ok" mi limatai a dire.
Ci staccammo e lo guardai.
"Jungkook?"
"Si?"
"Sto per svenire" dissi prima di cadere tra le sue braccia.
Jungkook's POV
Alessia svenne e io la portai in macchina.
Si era messa nei guai e io gli avrei fatto un bel discorsetto.

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora