Capitolo 16

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Dopo aver finito il servizio fotografico siamo tornati alla bighit però sta volta sono andata in macchina con Namjoon che ha iniziato a chiedermi delle mie passioni e di come mi sento cosa che mi é piaciuta molto visto che di solito tutte le persone mi domandano del mio passato e della mia famiglia o della scuola, come se la vita fosse fatta solo di quello.
Col passare degli anni ho capito che le persone ti giudicano in base alla  scuola che fai, in base al tuo orientamento sessuale, in base alla tua situazione economica, in base al tuo aspetto, in pratica ti giudicano sempre, non guardano mai il vero te, l'unica cosa che vogliono é trovare difetti quindi é inutile cercare di piacere a tutti, sii semplicemente te stesso.
Con Namjoon non ce la feci a parlare della mia vita, non perché fosse Namjoon ma perché non riesco a raccontare tutto a una persona che conosco da poco, indipendentemente da chi sia.
Ero seduta sul divano del mio soggiorno a guardare un film horror mentre mangiavo dei popcorn.
"E dai perché stai andando in cantina dopo aver sentito un rumore, stupida scappa" dissi con la bocca piena di popcorn.
"I protagonisti dei film horror sono proprio stupidi" continuai poi prendendo il telefono perché mi era arrivato un messaggio da parte di Jungkook.
Nella chat:
Jk: Sei a casa?
Ale:Si perché?
Jk:Dammi il tuo indirizzo
Ale:Perché?
Jk:Dammelo e basta.
Gli scrissi l'indirizzo e chiusi la chat.
Probabilmente sarebbe venuto a rompermi le palle me lo sentivo.
20 minuti dopo
"Oh mio dio ma sei proprio un idiota allora, prima non ne avevo la certezza ma ora proprio sì" dissi in segno di disapprovazione con l'ennesima scelta sbagliata della protagonista del film.
"Parli anche da sola ora?" disse una voce dietro di me.
Non mi ci volle molto a capire chi fosse.
"Come hai fatto ad entrare?" chiesi mettendo dei popcorn in bocca.
"Oltre ad essere pazza e a parlare da sola sei anche smemorata e dimentichi la porta aperta" disse sedendosi di fianco a me e prendendo a sua volta dei popcorn.
"Perché sei venuto?" chiesi mentre mi mettevo una coperta sulle gambe perché avevo freddo.
"Per aiutarti a fare il trasloco" disse mettendo le sue gambe sopra le mie che io prontamente spostai via.
"E se lo facessi tu e io stessi qua a guardare il mio film?" chiesi sistemandomi il pigiama.
Non mi rispose e iniziò a guardarmi con un sorriso in viso.
Avevo un pigiama gigante rosa composto da una tuta di quelle morbide che sono strette solo in vita e una felpa gigante con l'aggiunta del mio chignon disordinato.
Probabilmente sembravo un confetto.
"Sembri peppa pig" disse all'improvviso facendomi ridere.
Lui mi guardava stranito visto che per la prima volta stavo ridendo a una delle sue prese per il culo.
"Perché ridi?" chiese poi il ragazzo.
"Rido perché sei un idiota" risposi buttandomi a peso morto sul divano.
"Prima finisco il mio film e poi riempiamo degli scatoloni" proposi io.
"Va bene"si limitò a rispondere.
Iniziai a guardarlo come sempre.
Aveva gli occhi fissi sulla tv, era talmente concentrato sul film che non si era accorto che io ero concentrata solo su di lui.
Ed eccola lì la mia luna piena.
In quel momento era tranquillo e tenero mentre guardava quel film.
Aveva indossato una tuta tutta nera della Adidas e una felpa nera gigante sempre della Adidas con delle scarpe della nike bianche che ormai si era tolto.
Il film finì e Jungkook si alzò subito, prese uno scatolone e mi chiese da dove poteva iniziare, io gli dissi il soggiorno.
Presi le cuffie e misi della musica mentre Jk iniziò a mettere via  tutti
i libri che avevo nelle mensole della mia libreria.
Iniziai a ballare nel momento in cui nelle mie cuffiette partì "Animals" dei Maroon 5.
Mi accorsi che Jungkook mi stava guardando ma non smisi di ballare.
Quando ero con lui mi sentivo libera di essere me stessa, lui toglieva tutte le mie barriere senza neanche accorgersene.
Lo vidi sorridere alla scena di me vestita da confetto mentre ballavo in modo completamente scordinato.
"Tu sei incredibile" disse lui sorridendomi.
"Lo so" risposi mentre pulivo un libro tutto inpolverato.
"Vedo che ti piace leggere" disse poi lui con un libro di Sigmud Freud in mano.
"Si un sacco, mi fanno compagnia visto che sono una persona molto timida e solitaria" risposi io sedendomi di fianco a lui.
"Non hai amici?" mi chiese poi lui.
"Non tanti, in realtà non è ho mai avuti molti, o meglio non mi era permesso averli" risposi mentre mi torturavo le mani per il nervosismo.
Diventavo molto ansiosa quando parlavo del mio passato.
Sentii una mano poggiarsi sopra le mie.
"Tranquilla, sono solo io,non parliamo del tuo passato, come stai in questo momento della tua vita?" mi chiese poi cercando di tranquillizzarmi.
"Non lo so, vado semplicemente avanti" risposi fissandolo negli occhi.
Ci guardammo per secondi che sembravano non passare mai.
Mi stavano venendo le farfalle nello stomaco e non riuscivo a distogliere lo sguardo.
All'improvviso iniziò a passarmi delicatamente il dito sul viso, accarezzandone ogni parte come se volesse memorizzare tutto.
"Sei così bella" mi disse all'improvviso, facendo andare il mio cuore in caos.
Mi limitai a dire un "grazie".
"Dobbiamo continuare ad impacchettare" dissi poi spezzando quel momento magico.
Continammo ad impacchettare per altre due ore.
"Dove sono i tuoi hyung?" gli chiesi mentre mettavamo via i vestiti in camera mia.
"Sono in discoteca,non ci vanno tanto spesso solo una volta al mese anche io di solito ci vado ma oggi non ne avevo voglia" mi rispose lui senza neanche guardarmi.
Sorrisi pensando che aveva preferito stare con me piuttosto che andare in discoteca.
"Non farti idee strane" disse lui rovinando i miei sogni di gloria.
Iniziò a guardare i miei vestiti come se fosse Enzo Miccio.
"Ma perché hai una camicia con gli ananas?" chiese  ridacchinado.
"La mia camicia con gli ananas é bellissima" risposi prendendogliela dalle mani.
"Tu sei favolosa" disse  sorridendomi dolcemente.
"Perché tutti questi complimenti?" chiesi con un'espressione sospettosa stampata in viso.
"Mi va" rispose lui.
Andammo di nuovo in soggiorno e ci sdraiammo sul pavimento.
Avevamo finito.
"Allora principessa stanca?" chiese lui guardandomi negli occhi.
Avevamo spento tutte le luci e il suo viso era illuminato solo dalla luce della luna che entrava dalla finestra.
"Non tanto" risposi mentre mi giravo su un fianco per fronteggiarlo.
Presi un lungo sospiro.
"Vorrei tanto poter mandare avanti tutto" affermai  guardando il suo viso.
"Perché?" chiese lui
"Perché ho paura, ho tanta paura.
Ho paura di svegliarmi la mattina, sono stanca di vivere in perenne ansia.
Sono stanca di asciugare lacrime che tanto non smettono mai di scendere" dissi tutto d'un fiato senza distogliere i miei occhi dai suoi.
"Non é che questo è un grido d'aiuto?" chiese lui.
"Una persona piange per aiuto solo nel momento in un cui crede ci sia aiuto per cui vale la pena combattere" dissi io.
Non mi rispose, non ne aveva bisogno, aveva capito che l'unica cosa di cui io necessitavo non era un consiglio ma essere ascoltata.
Con lui ero riuscita a sfogarmi,senza paura e senza  fingere di essere  qualcuno che non sono.
Davanti a lui diventavo vulnerabile.
Lo stavo guardando e sorridevo.
Non per un motivo preciso.
Quando prima mi ha detto che sono bella, io mi sono veramente sentita bella.
Più lo guardavo più non capivo un cazzo.
Più lo guardavo più mi sembrava di vivere per la prima volta.
Senza neanche accorgermene mi addormentai con queste bellissime sensazioni.
Il mattino dopo
Mi svegliai con un dolore terribile alla schiena.
Non mi mossi ma mi accorsi che una mano  mi circondava  la vita.
Jungkook aveva messo un mano sotto la mia felpa e aveva circondato i miei fianchi.
Non mi mossi perché era una sensazione bellissima.
Mi sentivo protetta.
All'improvviso la sveglia del mio telefono suonò.
"Spegni quel coso" disse Jungkook con una voce roca dovuta al sonno.
"Ora, aspetta"mi allungai  per spegnere la sveglia ma Jungkook non toglieva il suo braccio dal mio fianco.
"Jungkook dobbiamo alzarci" dissi io dolcemente.
"Lo so, ma ci siamo veramente addormentati sul pavimento? "chiese liberando i miei fianchi dal suo braccio.
"Si e ora ho male a tutto il corpo" affermai io mentre mi stiracchiavo.
Mi alzai dal pavimento ed andai a farmi una doccia.
Appena uscita dal bagno, Jungkook aveva lasciato un bigliettino.
"Io vado perché sennò i miei Hyung si fanno troppe domande, a dopo principessa".
Presi il foglietto e lo misi dentro a un libro.
Mi preparai per andare alla bighit.
Misi un paio di Jeans neri e la mia camicia con gli ananas e le dr Martens.
Spazzolai i miei capelli energicamente e andai a prendere un taxi.
Spazio autrice
Spero vi piaccia❤️

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