Capitolo 26

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"Hai imbrogliato, é impossibile" affermai mentre controllavo le mie carte da gioco un'altra volta.
Jimin mi guardava ridendo.
"La perdita ti brucia vero?" iniziò a rivolgermi una mano in modo che gli passassi il mio telefono.
"Sbloccalo" mi ordinò riporgendomi il cellulare.
"Vediamo che cosa posso scrivere" fece un sorriso maligno.
Avevamo fatto un patto, chi perdeva a carte doveva subire la punizione datogli o datole dall'altro.
Io per mia sfortuna avevo perso,e Jimin si era dimostrato molto furbo in questo gioco.
"Oh mio dio, secondo me Jimin é stupendo, é come un fiore sbocciato in tutta la sua bellezza" inziò ad imitare la mia voce, solo che non era affatto bravo a farlo, mentre scriveva sullo schermo del mio cellulare.
"Jimin credimi, l'unica cosa che sta sbocciando ora è la mia rabbia" affermai mentre cercavo di prendere il mio telefono.
Iniziò ad allungare la mano.
Nonostante sia il più minuto di statura tra tutti i ragazzi é comunque più alto di me.
Jimin premette "invio" e lasciò definitivamente la presa del telefono per poi passarmelo.
Mentre guardavo perplessa la mia storia di instagram Jungkook mi diede un pizzicotto nel fianco per farmi girare verso di lui.
Mi prese per mano e mi guidò fuori dalla sala registrazioni.
Ci chiuse dentro uno sgabuzzino e tolse la chiave.
Lo guardavo confusa anche se sapevo benissimo quali erano le sue intenzioni.
Aveva un rigonfiamento nei pantaloni abbastanza evidente.
"Principessa, risolveresti il mio problema?" chiese avvicinandosi, facendomi così indietreggiare.
"No, scordatelo" risposi spingendolo leggermente.
Fece sparire lo spazio tra noi due unendo le nostra labbra in un bacio dolce.
Mi sollevò prendendomi per entrambe le coscie, facendo allacciare le mie gambe attorno alla sua vita, senza interrompere il nostro bacio.
Mi posizionò sopra un tavolo.
Continuava a premere la mano sul mio sedere(mi fa troppo ridere scriverlo) facendomi sussultare.
"Così non lo risolvi il mio problema, lo peggiori" sussurrò tra le mie labbra.
Gli morsi il labbro inferiore mentre le nostre lingue si muovevano perfettamente a contatto l'una con l'altra.
"Non lo risolvi decisamente" continuò mentre mi toglieva la maglietta.
Inziò a baciarmi le clavicole per poi passare al mio seno dove lasciò una macchia violacea.
Stava per sbottonare i miei pantaloni quando qualcuno bussò alla porta.
"Alessia sei qua?" chiese Bang Pd mentre continuava a bussare alla porta.
Rimasi in silenzio per un po'.
Io e Jk eravamo fermi nella stessa posizione.
"So che sei qua, se non esci subito vado a chiedere le chiavi di riserva" mi minacciò.
Sentì il mio ragazzo dire"merda".
Decisi di rispondere.
"Sono qua, scusi avevo le cuffie non mi sono accorta che mi stava chiamando" dissi mentre mi rimettevo la maglietta.
Mentre aprivo la porta dissi a Jungkook di nascondersi dentro l'armadio.
Presi un respiro ed aprì la porta.
"Cosa hai fatto ai capelli?" fu la prima cosa che l'uomo mi chiese.
Mi toccai capelli e mi accorsi che erano molto disordinati.
Sorrisi quasi istericamente e mi rifeci la coda.
"Stia più attenta al suo aspetto, sembra che qualcuno la abbia aggredita" continuò poi circondando le mie spalle col suo braccio.
Sorridevo nervosamente mentre in viso ero rossa.
Girai la testa velocemente e vidi Jungkook che usciva dallo stanzino ridendo.
Jungkook's POV
Stavo attraversando il corridoio mentre ridevo ancora per quello successo alla mia principessa.
Entrai dentro la sala registrazioni dove c'erano tutti i miei hyung.
"Jungkook-ssi il tuo amico la sotto si è attivato" affermò Tae hyung facendo arrivare lo sguardo di tutti verso di me.
Iniziai ad arrossire incontrollabilmente,me ne ero completamente dimenticato.
Mi sedetti nel divano e mi misi un cuscino sulle gambe per coprire il mio problema.
Jimin-ssi mi guardava sorridendo.
"Cosa avrà mai fatto Alessia per far alzare il tuo amico?" chiese Hoseok hyung a bassa voce e guardandomi come una mamma che cerca di scoprire la cotta del figlio.
Decisi di rispondere, io e miei hyung non abbiamo tanti segreti tra di noi.
"Non ha fatto niente ma io ho così tanto bisogno di scop-" non riuscì a finire la mia frase che Alessia si sedette vicino a me.
"Di cosa hai bisogno?" chiese lei sorridendo innocentemente e ignara dei miei pensieri non adatti a una ragazza senza esperienza come lei.
A dire il vero io ho avuto una ragazza"seria"prima del debutto e dopo ma ci siamo lasciati perché per me non era amore.
"Amore" per era solo una parola finché non è venuta Alessia nella mia vita e adesso passa tutti i giorni della nostra vita a mostrarmene il significato.
Non sono più vergine, nessuno di noi bts lo è, solo che la mia prima volta non è stata con una persona che amavo, ma con una signora sulla trentina che lavorava alla bighit quando io avevo diciassette anni.
Sapevo, invece, che la mia principessa era ancora vergine, e non volevo che la perdesse con qualcuno che non la amasse, volevo che la perdesse con me.
Sono anche sicuro di essere stato il suo primo bacio, è bello essere tutte le sue prime volte.

Alessia mi stava passando una mano davanti al viso perché mi ero incantato e non avevo risposto alla sua domanda.
"Scusa mi sono distratto, devo andare in bagno" dissi alzandomi e dandogli un bacio a stampo veloce per poi uscire fuori dalla stanza.

Visto che era sabato finimmo lavoro alle tre del pomeriggio, era la prima volta che succedeva in sette anni.
Avevo intenzione di portare la mia principessa in un posto per me speciale, solo noi due.

Alessia's POV
Tornammo a casa quel pomeriggio e Jungkook mi disse che mi voleva portare in un posto.
In realtà dovevo studiare ma lui era più importante.
Mi vestì velocemente.
Misi dei Jeans neri con lo strappo sulle ginocchia e una t-shirt bianca di Jungkook e per finire le vans.
Lasciai i capelli sciolti e non misi trucco.
Jungkook entrò in camera mia.
Aveva dei Jeans azzurro chiaro con lo strappo sulle ginocchia, una maglietta bianca e le scarpe della nike bianche.
I capelli erano disordinati come se si fosse appena svegliato.
"Pronta?" chiese prendendomi i fianchi e baciandomi dolcemente.
"Si" dissi prendendolo per mano.

Guidammo per un po', erano circa le quattro del pomeriggio.
Il viaggio era stato calmo apparte per qualche canzone cantata in modo stonato da me e le sue prese per il culo per arrivare a un conseguente litigio.
Io e lui non andavamo quasi mai d'accordo.
Litigavamo sempre, io gli rompevo i coglioni e lui era uno stronzo.
L'unica cosa di cui ero sicura è che eravamo uno pazzo dell'altra.
Ci amavamo tanto, era qualcosa che nessuno di noi due riusciva a controllare.
Eravamo uno il motivo dell'altro.
Arrivammo in questa specie di foresta dove Jungkook parcheggiò il suo fuoristrada.
"Allora cosa facciamo qua?" chiesi mettendomi di fianco a lui che stava guardando un punto indefinito.
Non rispose mi prese semplicemente per mano e iniziò a camminare guidandomi tra i vari alberi.
Arrivammo in questo piccolo rusciello e ci sedemmo nell'erba.
Era molto bello, l'acqua limpida che si infiltrava tra le varie pietre.
Gli alberi non erano ancora pieni di foglie, visto che eravamo alla fine di febbraio.
E noi due per mano.
"Cosa ti spaventa?" chiesi a Jk mentre guardavo l'acqua scendere.
Non rispose subito.
C'era troppo silenzio così decisi di parlare.
"Comun-" venni interrotta da Jungkook.
"Ho paura di vedere le persone che amo stare male.
Ho paura di deludere gli Army e le Army.
Ho paura della mia fama e tutto quello che comporta.
Ho paura di non riuscire ad avere la libertà che avevo una volta" disse tutto d'un fiato.
Era impaurito e mi aveva detto qualcosa che probabilmente, oltre ai suoi hyung, non sa nessuno.
Fin da piccolo, anche se involontariamente, secondo me ha cercato di soddisfare tutti e di essere come gli altri volevano con la costante pressione di soddisfare tutti.
Quel Jungkook forte che tutti vediamo, é una persona molto fragile che ha bisogno di essere visto per la persona fantastica che è.
Ha bisogno che qualcuno prenda la sua bellezza unica e che la tratti come fosse il suo tesoro più importante,ed io ero disposta a farlo.
Lo abbracciai forte e lui ricambiò.
Appoggiò la testa sulle mie gambe e si sdraiò lasciando che gli accarezzassi i capelli.
"Vuoi parlarne ancora?" gli chiesi, lui nascose il viso nel mio grembo e scosse la testa per dire"no".
Restammo in quella posizione per un po' finché io non parlai.
"Sappi che sei una persona fantastica e io ti amo anche se mi prendi per il culo, anche se svegliarti la mattina é qualcosa di impossibile, anche se a volte sei uno stronzo.
Ma sai una cosa, non mi pento neanche di un briciolo d'amore che ti sto dando.
Ti amo e basta" affermai mentre lui si alzava dalle mie gambe per guardarmi in viso.
"Ti amo" sussurrò prima di baciarmi, era come se fossimo entrati in un universo tutto nostro.
Sentì una goccia, poi due, poi tre finché non iniziò a diluviare.
Io e lui iniziammo a ridere e a correre sotto la pioggia come due bambini.
Ci fermammo all'improvviso e ci guardammo negli occhi prima di iniziare a baciarci.
Lui mi prese in braccio, io allacciai le mie gambe attorno alla sua vita.
Eravamo fradici ma non staccavamo le nostre labbra.
Jungkook intanto, con me in braccio, camminava fino alla macchina.
Entrò prima lui e poi io mi misi a cavalcioni sulle sue gambe.
Continuavamo a baciarci mentre toglievamo i vestiti bagnati.
Iniziai a sbottonargli i pantaloni mentre lui prendeva un preservativo dal portafogli.
"Sei serio?" gli chiesi ridendo.
"Con te bisogna sempre stare pronti" rispose mettendosi il preservativo.
Mi tolsi i pantaloni del tutto.
Jungkook mi guardò negli occhi per chiedermi conferma ed io accennai un "si" con la testa.
Entrò dentro di me, il dolore all'inizio era allucinante.
Visto che io ero ancora sopra le sue gambe, inziai ad andare su e giù sempre più velocemente.
Mi aggrappai alle sue spalle e poi ai suoi capelli mentre lui lasciava baci sul mio seno nudo.
Dentro la macchina si sentivano solo i nostri respiri pesanti dopo esserci staccati.
Lo abbracciai forte e lui ricambiò e l'unica cosa che disse fu :"wow"

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora