Capitolo 58

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Jungkook iniziò a seguirmi per tutta la compagnia non lasciandomi prendere aria un secondo.
"Vieni qua non abbiamo finito" mi ordinò ma io mi girai e gli feci il dito medio.
Lo vedi innervosirsi, era molto incazzato a causa mia e sinceramente mi piaceva.
Finalmente riuscì a prendermi e mi bloccò tra il suo corpo e il muro.
Il suo viso era a un palmo dal mio e i suoi occhi non smettevano di analizzarmi e mettermi in soggezione.
"Ora tu mi ascolti bene, non so che cazzo ti sia preso, ma non sei più la ragazza di cui io son- ero innamorato" disse in un sussurro.
Io ero completamente rinchiusa nei suoi occhi, ipnottizata dai suoi lineamenti e il suo profumo di fiori mi stava mandando a puttane il cervello.
Mi avvicinai ancora di più al suo viso tanto da far toccare i nostri nasi e sentire il suo alito caldo alla menta su di me.
"Sono cambiata e tu hai contribuito a farlo, grazie perché ora so distinguere chi mi ama e chi no"
Sembrava confuso e più i suoi occhi si posavano su di me più le farfalle nel mio stomaco aumentavano, come la prima volta.
Il mio cervello si stava completamente fottendo davanti a lui, mi sentivo come drogata.

"Allora puoi benissimo capire che quel coglione non ti ama e di sicuro non ti merita" disse stringendo di più i miei polsi come se avesse paura che io scappassi.
"Cosa ne sai tu? Sai lui mi ha detto la stessa cosa per te.
Ora a chi dovrei credere a chi mi ha mentito o a chi non mi ha mai mentito" affermai spostando il mio sguardo da lui.
"Gli faccio saltare la testa dopo" detto questo rimase zitto e mi fissò le labbra insistentemente.
Lo vidi avvicinarsi.
Mi lasciò dei baci nella mascella mentre lasciava i miei polsi così da poter intrecciare le nostre mani.
Con le labbra sfiorava il mio naso, le mie orecchie.
Sentì il suo respiro caldo sulle mie labbra ma sapevo che non era la cosa giusta.
Lo allontanai.
"Non è giusto" dissi spingendolo leggermente da me.
Si passò una mano tra i capelli e iniziò ad annuire con la testa.
"Se è questo che vuoi va bene" disse mordendosi il labbro inferiore attirando così la mia attenzione.

Ci fu silenzio imbarazzante.
"Ora vado" dissi io.
"Anche io vado" disse lui.
Ma ci stavamo dirigendo tutti e due verso la stessa direzione.
Le porte dell'ascensore si aprirono ed entrammo tutti e due.
Schiacciammo il tasto insieme e ci fu un silenzio alquanto imbarazzante.

C'era una canzoncina di sottofondo che non aiutava.
All'improvviso ci fu un rumore assordante e l'ascensore iniziò a cadere alla velocità della luce.
Io iniziai ad urlare, ero troppo magrolina per non volare via in quella situazione.
Jungkook mi prese e mi abbracciò tenendomi forte in modo che non mi facessi male.
Andò a sbattere la spalla violentemente e sentì del sangue mentre lo abbracciavo.
Perfortuna la gabbia infernale si fermò in modo brusco facendomi cadere sopra Jungkook.
"Ahhhhhhhhhh" urlò Jk sotto di me, gli avevo schiacciato la spalla ferita.
Mi alzai da lui.
Dallo specchio dell'ascensore vidi diversi graffi sul mio viso, stavo perdendo sangue anche dalla gamba.
"Merda, Jungkook aspetta ti aiuto" dissi alzandolo mettendolo seduto.
"Ahhhhhh fa male" affermò con le lacrime agli occhi.
Dalla maglietta bianca si intravedeva tutto il sangue che stava perdendo.
Mi stavo leggermente impanicando ma mi ricomposi venendo l'amore della mia vita ferito e con le lacrime agli occhi per il dolore.
"Jungkook adesso ti tolgo la maglietta e cercherò di tamponarti la ferita"dissi per poi togliergli la maglietta e ritrovarmi un taglio molto profondo.
Chiusi gli occhi per il dolore.
Lo toccai e mi sporcai tutte le mani del suo sangue.
"Okey, Alessia pensa a come bloccare l'uscita di sangue" dissi tra me e me.
Mi guardai attorno ma non c'era nulla, visto che eravamo in un ascensore.
Se avessi preso la sua maglietta avrebbe avuto freddo.
Tolsi la mia maglietta e la strappai.
"Che fai?" chiese lui confuso.
"Se non blocco il sangue, finirà male con la tua spalla" risposi chiudendo la camicia nel momento in cui notai che mi stava guardando il seno.
"Stai tranquilla l'ho già visto, toccato e baciato, il tuo corpo è stato mio tante volte" disse facendomi l'occhiolino.
Come faceva ad essere così anche il quel momento disperato.
Legai la mia maglietta sulla ferita e Jungkook urlò quando feci tanta pressione legandoglielo.

Mi abbracciò forte nascondendo il viso nell'incavo del mio collo e mordendomi la pelle.
Resistetti anche al suo morso, lo sapevo che non lo faceva apposta.
La sua fronte era impregnata di sudore.
Gli rimisi la maglietta e mi sedetti di fianco a lui.
"La tua guancia sta sanguinando" disse lui accarezzandomi.
"Lo so" dissi a mia volta toccando lì dove stava toccando lui.
Ci fu silenzio.
"Non so quanto potrò resistere qua, sono claustrofobica" affermai lasciando che una singola lacrima cadesse dalla mia guancia.
"Ehi ehi, ci sono io qua con te, non ti succederà nulla" mi tranquillizzò con i suoi occhi dolci,le sue parole e il suo sorriso.
Posso giurare che la paura era già sparita ed io stavo realmente meglio.
Con un peso in meno nel cuore.
"Cazzo ho lasciato il mio telefono di là" dissi buttando la testa all'indietro.
A quel punto Jungkook tirò il telefono fuori dalla tasca.
"Io ce l'ho ma è spento perché è scarico" affermò passandomi il cellulare.
Piagnucolai per finta.
Mi prese come un attacco di nervi ed
iniziai ad urlare a squarciagola sperando che qualcuno mi sentisse.
"AIUTO, SIAMO QUA GIÙ AIUTO"
"AIUTO"
"AIUTO"
Sbattevo la mano sulle porte dell'ascensore sperando che qualcuno sentisse ma non fu così.
Mi coprì il viso con le mani in modo che Jungkook non mi vedesse piangere.
"Ehi amore vieni qua dai" disse indicandomi le sue gambe, io lo guardai e sorrisi.
Mi sdraiai appoggiando la mia testa sulle sue gambe mentre lui mi accarezzava la testa.
Io piangevo.
"Shh andrà tutto bene, non ti succederà nulla, ci sono io con te" disse baciandomi l'orecchio dolcemente e intrecciando le nostre mani.
Inziò a cantare "Blood sweat and tears" tranquillizzandomi con la sua voce dolce e diminuendo il mio battito accelerato a causa dell'ansia.
Mi addormentai.

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora