Capitolo 27

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Quel pomeriggio io e Jungkook facemmo l'amore altre due volte sempre in quella macchina.
Era bellissimo e per mia sorpresa non mie ero vergognata minimamente di far vedere il mio corpo.
Smagliature e nei erano perfetti perché ognuno di loro raccontava qualcosa di me.
Mi ero mostrata nuda senza vergognarmi, accettandomi per quello che ero.
Lui mi amava, lo vedevo da come mi guardava, non mi osservava con gli occhi ma col cuore.
Mi guardava come se fossi la cosa più bella e preziosa che avesse, come se fossi il suo essenziale.
Mentre facevamo l'amore raggiungemmo la perfezione ma con il caos dentro.
Erano le sette di sera, aveva smesso di piovere e c'era un tramonto stupendo.
Eravamo seduti in macchina, lui nel posto del pilota e io copilota.
Ci tenevamo per mano, un po' disordinati e stanchi ma felici e con l'amore negli occhi.
Iniziai a piangere vedendo il grande sole lasciare il cielo per fare spazio alla luna e alle stelle.
Il cielo era rosa, rosso ed era immenso.
"Cosa vuoi fare stasera?" mi chiese Jungkook.
"Ti va di mangiare al McDonald e poi guardare un film a cui nessuno dei due presterà attenzione?" risposi io sorridendo.
"Sembra un'idea perfetta" mi fece l'occhiolino e fece partire la macchina.
Presi dei panini al Mc, andai solo io  perché Jungkook sarebbe stato troppo esposto se fosse sceso.
Tornammo a casa, i ragazzi erano tutti in giro per casa a fare cose diverse.
Tae e Hobi giocavano alla play, Namjoon leggeva un libro, Yoongi era nel suo studio, Jimin era seduto sul divano col telefono e Jin si stava lavando.
Io e Jk andammo in camera di lui e ci mettemmo dei vestiti puliti.
Guardammo un film insieme mentre mangiavamo.
Mi addormentai poco dopo.

Durante la notte
Iniziai a vedere lui che moriva davanti ai miei occhi,mi diceva che non ero la figlia che lui voleva io fossi.
Io piangevo mentre lui diceva che la causa del suo male ero io.
Mi svegliai inpanicata e con la fronte impregnata di sudore.
Avevo una lacrima che mi rigava il volto.
Di fianco a me c'era Jungkook che dormiva tranquillamente.
Mi coprì il viso con le mani e iniziai a piangere.
Era da un po' che non avevo incubi più o meno da quando conoscevo Jk.
Erano come un pugno che mi riportava al passato.
Dolore é l'unica parola che mi viene in mente per descriverli.
A volte ho come la sensazione di aver inziato a vivere veramente quando ho conosciuto Jungkook,prima andavo semplicemente avanti con l'unico obbiettivo di finire la scuola.
Lui é la mia felicità e non lo ringrazierò mai abbastanza per quello che mi sta dando, mi sta poco a poco facendo amare la mia vita.
Sentì qualcuno abbracciarmi da dietro e lasciarmi dei dolci baci sulle guance per togliermi le lacrime.
Mi fece segno di sedermi sulle sue gambe, così lo feci.
"Cos'hai?" mi chiese acarezzandomi la schiena.
"Ho paura" risposi con la voce tremante.
"Perché?" mi coprì con la coperta.
"Ho fatto un incubo, in cui c'era mio padre che mi diceva che io ero la causa del suo dolore" dissi tutto d'un fiato.
Solitamente non sarebbe una cosa che direi, sono una persona molto chiusa, che piuttosto di raccontare i suoi problemi  preferirebbe morire annegata dalle sue lacrime ma con lui era diverso.
Lui era diverso.
Mi abbracciò e mi fece appoggiare la testa sul suo petto.
Così facendo le mie lacrime smisero di scendere e il mio respiro, che prima era agitato, ora si stava regolarizzando.
Come ho già detto, lui è il mio bacino passa bua.
Stavo bene, avevo come la sensazione che senza di lui non sarebbe esistita la mia felicità.
Senza di lui sarei sprofondata  nella depressione e nella mia triste realtà.
"Stai meglio?" chiese dolcemente.
"Si" risposi mentre mi lasciavo cullare dalla melodia dei battiti del suo cuore.
"Che ne dici se andassimo a dormire?" aggiunse poi.
Io annuì per poi scendere dalle sue gambe.
"Non preoccuparti, ti abbraccierò forte e non ti lascerò andare" disse abbracciandomi da dietro e tenendomi stretta a lui come mi aveva detto.
C'era silenzio, so che gli sarò sembrata una bambina ma ne avevo bisogno.
"Jungkook, mi canteresti una canzone?" chiesi sussurrando.
Lo sentì ridacchaire e a bassa voce disse un "ok".
"La mia principessa, ha tanta paura, ha le labbra rosse e gli occhi grandi, a volte rompe un pochino, ma io la amo tanto e la voglio oggi meno di domani e domani più di oggi" canticchio facendomi sorridere, anche se non facevano rima, la sua voce la faceva sembrare comunque una canzone bellissima.
L'ultima cosa che sentì fu il suo "Ti amo" e poi mi addormentai.

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora