Capitolo 61

484 18 9
                                    

Se non vi piacciono cose troppo sessuali non vi consiglio di leggere il capitolo
Erano circa le due e mezza del mattino ed ero a casa di Luca e dei suoi genitori.
Mi avevano invitata a stare da loro tre giorni e io non avevo rifiutato.
Mi ero svegliata nel pieno della notte perché non sentivo più Luca nel letto.
C'erano dei sospiri strani che provenivano nella stanza di fianco, e non capivo il motivo e da cosa potesse essere dovuto visto che eravamo solo io, Luca e i suoi genitori.
Mi alzai lentamente ed in punta di piedi solcai la porta che era già mezza aperta.
Senza muovere nulla e senza fare rumore, mi affacciai per vedere cosa stessero facendo e quasi mi venne da vomitare.
Luca, sua madre e suo padre che facevano una cosa a tre.
Rimasi ghiacciata sul posto, non riuscivo neanche a muovere un muscolo, mi salì la nausea.

Volevo andarmene da quella casa, così mi diressi a prendere le mie cose ma facendolo feci cadere un vaso che era in corridoio.
Imprecai mentalmente per la mia stupidità.
Sentii le tre persone alzarsi e i loro passi farsi più vicini.
Mi salii un attacco d'ansia.
C'era un armadio la vicino, lo aprii e ci entrai.

"Alessia, piccola lo so che sei tu" disse Luca.
Trattenni il respiro e le lacrime iniziarono a rigarmi il volto.
"Lo so che hai visto tutto, ti posso spiegare, se vuoi puoi anche unirti" ebbe il coraggio di dire il mio ormai ex ragazzo.
"Esci fuori e non ti torceremo un capello" mi ordinò e lo sentivo davanti all'armadio.
Le porte di quest'ultimo inzirono ad aprirsi e le mie mani tremavano senza fermarsi.
"Boo" affermò Luca, che era completamente nudo. Mi afferrò per una mano ma io non mi muovevo, non volevo.
"Alzati piccola" mi ordinò avvicinando il suo membro alla mia faccia, provocando così le risate fragorose dei suoi genitori che mi guardavano divertiti, anche loro erano completamente nudi.
Stavo per vomitare, sembrava di stare dentro un porno.
Mi alzai e piansi buttandomi a terra ed urlando istericamente.
Luca mi stava per tirare uno schiaffo ma sua mamma si mise di mezzo, mi prese per mano e mi sorrise.
"Luca lascia fare a me, tra donne ci si capisce, sono sicura che me la leccherà benissimo" affermò prima di mettermi uno suo dito in bocca, aumentando così la mia nausea.
"Vi prego no" li supplicai quando Luca mi prese in braccio e ci dirigemmo tutti verso quella stanza dove stavano facendo sesso prima.

Quella camera.....
quella camera....
quella camera....
Quella camera era piena di mie foto, foto che mi avevano scattato di nascosto, sia qua in Corea che in Italia.
Foto di me mentre dormivo, foto di me nuda mentre mi lavo, foto di me con la mia famiglia.
C'era anche una grossa lavagna con  foto di pornostar e attaccata sopra la mia faccia.
Erano i miei Stalker e io non me ne ero mai accorta.
Che idiota.
Luca mi accarezzò la testa.
"Ora che sai il nostro segreto, non ti possiamo lasciar andare, sei la nostra schiava sessuale" disse provocando la risata di tutti.
"Voi siete pazzi, perché mi avete stalkerata?" chiesi con le lacrime agli occhi, mi avevano legata al letto con delle manette.
"Sai quella volta quando eri ubriaca nel bar italiano, io stavo facendo il cameriere con un mio amico e non riuscivo più a toglierti dalla testa, ho parlato di te con i miei genitori, e sei diventata il desiderio sessuale di tutti in questa casa e ora eccoti qua"affermò come se fosse la cosa più normale del mondo.
"Pensi che non si accorgeranno che non ci sono più, Jungkook con tutti i soldi che ha vi rovinerà" dissi con la speranza che accadesse veramente.
"Piccola, Jungkook abita a due ore da qua e ora starà scopando con Yeji" sua madre si avvicinò e mi mise all'improvviso la sua lingua in bocca.
Non ricambiavo.
La sua lingua faceva il giro della mia bocca, la mia nausea aumentava.
Si girò verso i suoi parenti mostri e disse:"La sua bocca sa di fragola, segnatelo nei segni particolari"
I due uomini vedendo la scena iniziarono a segarsi a vicenda, aumentando ancora di più lo schifo.
La madre mi mise le sue tette in faccia e mi obbligò a leccarle anche se io mi ero rifiutata.
Mi avvicinò la sua vagina, che era pelosa, alla faccia mentre i due uomini continuavano a toccarsi davanti a me.
All'improvviso il padre di Luca si avvicinò a me e mi obbligò ad aprire la bocca.
Mise il suo pene dentro la mia bocca e mi obbligò a fargli un pompino.
Dopo di lui anche Luca mi obbligò a fargliene uno.
Mi sentì impura, uno schifo di ragazza mi sentivo senza valore e vuota.
Una volta il mio corpo era mio ed era stato toccato solo dalla persona che amavo, Jungkook.
Io volevo che il mio corpo fosse toccato solo da lui, ma queste persone se ne erano appropriate.

Il mattino dopo mi svegliai nuda ammanettata al letto, c'erano due preservativi per terra, non so cosa avessero fatto di me, mi ero addormentata perché ero troppo stanca.
Ero diventata il loro giocattolo, un loro possesso ero spazzatura, non valevo più nulla, come se fossi mai valsa qualcosa.

La mamma di Luca entrò la stanza vestita nei panni della vicina di casa normale, quando in realtà era un mostro che teneva nascosta una povera ragazza di vent'anni come sua schiava sessuale.

"Buongiorno Alessia" mi diede un bacino sulla guancia.
Non le risposi girai la faccia.
"Puttana guardami, dimmi buongiorno" mi ordinò ma io scossi la testa.
Mi diede uno schiaffo.
Poi ancora un altro e un altro ancora.
"Buongiorno" non ce la feci più e le lacrime iniziarono a rigarmi il volto.
"Per punizione ne acqua ne cibo fino a domani" disse prima di lasciare la stanza.
La richiamai e lei si girò verso di me con un ghigno sul viso.
"Dov'è Luca?" chiesi.
"È alla bighit, deve mettere su un bel teatrino" rispose lei ghignando.

Alla bighit
Jungkook's POV
Ero a fare esercizi per la mia voce quando Yoongi hyung si avvicinò a me.
"Ehi Jungkookie hai più parlato con Alessia, sono un po ' preoccupato" disse.
"Perché?" chiesi non prestando troppa attenzione.
"Sai Luca non mi sembra affidabile" rispose schiacciando tasti a caso del pianoforte.
"Yoongi hyung, per quanto Alessandro mi stia antipatico è il suo ragazzo e dobbiamo accettarlo" dissi io sorridendo.
"Se fosse così affidabile non avrebbe cercato di fare del  sesso con lei contro la sua volontà" disse.
Mi ghiacciai sul posto a quella affermazione.
La rabbia iniziò ad impossessarsi del mio corpo, le vene si fecero più evidenti nelle mie braccia e nel mio collo, chiusi le mani in due pugni.
Stavo per rispondere quando vidi quella testa di cazzo di Marco entrare in quella stanza.

"Ehi ci-" non gli lasciai finire la frase, che mi scaraventai contro di lui e iniziai a colpirlo forte.
Un pugno dopo l'altro.
Qualcuno mi staccò da lui perché stava sanguinando,ma continuai a dare calci.
"Dov'è Alessia, pezzo di merda?" chiesi con tutta la rabbia che avevo in corpo.
Lui si alzò ridendo e pulendosi il sangue dalla bocca.
"Alessia è a casa mia molto lontano da qua e ieri ci sappiamo fatti la scopata del secolo, è proprio una puttana a letto" ebbe il coraggio di dire.
Mi scaraventai di nuovo contro di lui e i pugni divennero ancora più forti, sembrava che gli si stesse per staccare la testa.
Yumi noona corse verso di noi e mi staccò da lui.
"Jungkook basta" mi ordinò e si girò verso Luca e gli diede uno schiaffo.
"Dimmi dov'è Alessia pezzo di merda?" gli chiese Yumi, sembrava più incazzata di me, da quando in qua erano amiche?
"Lei sta bene" disse lui andando semplicemente via.
Stavo per raggiungerlo ma Yumi mi fermò.
"L'ho già visto ma non so dove" affermò lei prendendo il computer.
"È uno sfigato, sicuramente avrà vinto qualche premio di scienza e sarà finito in qualche giornalino" disse Yoongi hyung mettendosi di fianco a lei.
"No non è così" Yumi era serissima mentre cercava al computer.
Avevo un bruttissimo presentimento, sentivo che qualcuno le stesse facendo del male.
"Bingo" affermò dopo dieci minuti di ricerca.
Diventò scura in viso man mano che leggeva.
"Alessia è in pericolo" affermò mentre una lacrima le rigava il viso.
"Perché?" chiesi preoccupato.
Uno stato d'ansia iniziò a pervadermi il corpo.
Non rispose così le presi il computer di mano e mi ghiacciai sul posto.
Un senso di rabbia mi prevase il corpo.
"Volete parlare" disse Yoongi hyung ma tutto mi appariva come distorto, mi stavo sentendo male.
Se solo le avesse toccato un capello sarebbe morto, lo avrei distrutto.
"Lui e la sua famiglia sono stati denunciati per aver schiavizzato sessualmente l'ex di Luca, ma sono riusciti a vincere la causa grazie a buone conoscenze" informò Yumi il mio hyung.

Inziai a sbattere pugni sulla porta e a buttare oggetti per terra urlando.
Yoongi hyung mi mise una mano sulla spalla quando sul mio viso iniziarono a farsi spazio delle lacrime.
"La troveremo" affermò Yoongi hyung.
"Non sappiamo dove abita quel coglione" dissi io.
Ci guardavamo tutti in completo silenzio.

Non lasciare la mia manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora