Jungkook's POV
Erano passati circa tre mesi dalla morte di Alessia ed io non la avevo ancora superata.
Certo dovevo lavorare comunque perché non potevo abbandonare i miei membri ma era dura, molto.
Lei era sempre lì nella mia testa e nel mio cuore, non lasciava spazio ad altro e mi mancava da morire.
Ho pianto un sacco in quei tre mesi,non era da me piangere così tanto, ma da quando lei non c'era più lo facevo ogni sera, prima di andare a dormire.
Ogni tanto quando eravamo a Seoul e non in giro per il mondo, dormivo in camera sua, abbracciando il suo cuscino.
Mi mancavano i suoi occhi, le sue labbra, le sue mani, mi mancava lei.
I suoi appunti erano ancora aperti sulla scrivania, come li aveva lasciati l'ultima volta.
La sua spazzola vicino allo specchio e la sua boccetta di profumo era ancora mezza piena.
Mi mancava da morire, come l'aria.
Mi guardavo allo specchio e mi sentivo tremendamente solo, come se mi mancasse una parte fondamentale, lei.
La sognavo quasi ogni notte, almeno era viva nei miei sogni, nei miei ricordi e nel mio cuore.
Ogni cosa mi riportava a lei; la cioccolata calda, la canzone che ascolto in macchina al tramonto mentre torno a casa, il parco, i fiori, la luna, il sole, le nuvole dell'alba che se mi fermo a guardarle ognuna mi racconta qualcosa di lei.
Lei aveva il sole nei sorrisi, e la luna negli occhi, era fatta di caos e favolosa semplicità.
Lei era l'immensità dell'universo.
Lei era........semplicemente la ragazza di cui io sono innamorato perso.
Lo sarà sempre e io sono pazzo di lei,ovunque sia.
Alessia se mai leggerai questo io ti amo.La bighit ci aveva lasciato due settimane di vacanza ed io e miei hyung avevamo deciso di andare in
Argentina.
Finalmente dopo tempo stavo riuscendo a distrarmi e a pensare di meno ad Alessia.
Eravamo seduti in un bar tipico latino americano e stavamo giocando a carte con un signore che si chiamava Paulo.
"HO VINTO" urlò Jimin hyung alzandosi e ballando.
"Tu eres loco" sospirò pesantemente il signor Paulo buttando le carte nel tavolo mentre Jimin-ssi muoveva i fianchi sulla melodia di "Despacito"
"I don't intiendo but i'm the winner and you are the loser" disse Jimin mischiando inglese e spagnolo e puntando il dito contro il povero signore spagnolo.
"Non intiendo" Paulo era deluso dalla perdita.
Jin stava morendo dalle risate e io anche fino a quando non vidi la ragazza che mi fermò il cuore per trenta secondi.
Alessia era di fronte a me e sorrideva felice.
Era lei, le sue lentiggini, i suoi occhi, la sua bocca.
Era fottutamente lei.
Ma non era morta?
"Alessia" disse Jimin fermando i suoi balli, puntò un dito verso la ragazza e svenne.
Alessia ci guardava con i suoi occhioni.
Hobi hyung abbracciò Yoongi e sembrava terrorizzato.
"A-Alessia m-ma t-tu non eri morta?" chiese il re del ballo con la paura evidente nella voce.
"É il suo fantasma" disse Taehyung, toccando con un dito il braccio di Alessia.
Ero sconvolto.
Jimin, che era svenuto, si alzò da per terra e tenendosi la testa disse:"Ragazzi non potete capire, ho sognato che Alessia fosse ancora viva" sbiancò in viso e svenne di nuovo quando vide la ragazza davanti a lui.
Eravamo tutti paralizzati sul posto, inermi, lei era viva.
Alessia's POV
Oh cazzo, cosa ci facevano in Argentina?
Bang Pd mi aveva detto che avrebbe tenuto Jungkook il più lontano possibile da me.
Ma non c'erano telecamere, questo significa che non erano la per lavoro.
Cosa gli dico ora, io dovrei essere morta.
Il signor Paulo ci fissava stranito e iniziò a schiaffegiare Jimin che era svenuto.
"Ya que el niño se desmayó, ¿no ayudará a su amigo? (il ragazzo é svenuto, non avete intenzione di aiutare il vostro amico?)
Nessuno di noi ascoltò il signore.
Jungkook's POV
Ero rimasto ghiacciato sul posto, come il resto dei miei hyung d'altronde.
Ero felice, confuso e soprattutto arrabbiato.
Alessia si avvicinò con un sorriso colpevole e chiuse gli occhi.
"Ora prometto che vi spiegherò tutto, ma devo parlare con Jungkook prima che mi faccia morire veramente" affermò prendendomi per mano e portandomi via da lì.
Aveva ragione ero incazzato e non poco.
Arrivammo in una casa vecchia e dentro c'era una ragazza col velo.
"Sherin ¿Puedes salir de aquí?" (Sherin potresti uscì re da qui perfavore) chiese Alessia a quella che presumo fosse la sua coinquilina.
"¿Quién es este chico hermoso?(chi è questo bel ragazzo?) disse la ragazza musulmana con un sorriso confidenziale stampato in volto.
"Sal de aquí." (fuori da qui) ordinò la mia principessa.
"Haram" affermò la sua coinquilina prima di lasciare la stanza.
Lei mi sorrise dolcemente e mi invitò a sedermi sul divano, così lo feci mentre lei prendeva posto vicino a me.
"Allora.....come stai?"chiese cercando di stare tranquilla, come se tutto quello fosse normale
"Secondo te"dissi senza neanche guardarla negli occhi, cercavo di evitare il suo sguardo sennò la avrei perdonata subito.
"Be' capisco che tu sia arrabbiato ma c'è una spiegazione a tutto e credimi che dopo aver sentito tutta la storia capirai che quella che ha meno colpa qua sono io" affermò diventando seria in viso e accarezzandomi la mano dolcemente.
Non la respinsi perché avevo bisogno del suo tocco, dei suoi occhi, di lei.
"Non sono poco arrabbiato, tu non hai idea di quanto io sia stato male, a dei livelli disumani che non auguro a nessuno" quello che stavo dicendo era così vero, ma avevo una voglia matta di baciarla e abbracciarla.
Volevo sentire il suo profumo e il battito del suo cuore.
"Cosa cazzo pensi, che io sia stata bene, che tu non mi sia mancato? Non è così, mi sei mancato e anche tanto" iniziò ad arrabbiarsi anche lei.
Non poteva farlo, lì l'unico incazzato dovevo essere io.
"NON SONO STATO IO A SCAPPARE IN ARGENTINA" alzai i toni, anche se non volevo farlo.
Delle lacrime inziarono a rigare le sue guance e volevo tanto abbracciarla e dirle di non sentirsi in colpa ma il mio orgoglio era troppo alto.
Lei era troppo testarda e io anche, finivamo sempre a scontrarci e a non trovare mai una soluzione.
Vulcano e tornado.
"Se tu stessi zitto, ti racconterei quello che è successo" cercò di mantenere la calma.Flashback
Alessia's POV
Ero terrorizzata, Bang Pd non mi guardava nemmeno in viso mentre prendevamo posto nel suo ufficio.
"Allora, prima che lei prenda decisioni affrettate-" venni interrotta dall'uomo.
"Tu morirai" affermò lasciandomi di stucco.
Avevano intenzione di uccidermi, non era quella la fine che volevo fare,non avevo ancora comprato un gatto.
Chissà se in paradiso ci sarebbero stati il pollo e il McDonald's.
E Jungkook? Cosa ne sarebbe stato di lui?
"Cosa?" chiesi sconvolta e con una leggera ansia che incorniciava la mia voce.
Hitman Bang iniziò a ridere come se la mia paura non contasse.
"Non morirai veramente, dovremo semplicemente fingere la tua morte, in modo da far credere a Jungkook che tu non ci sia più" mi introdusse il suo piano malato, come se non fosse nulla di troppo psicopatico.
"No" fu la mia risposta, la fermezza nella mia voce era impenetrabile.
"Invece si, ti trasferirai in Argentina e sparirai dalle nostre vite, ci tengo a precisare che non ti odio, anzi penso tu sia una ragazza intelligente e perfetta per Jungkook ma lo distrai troppo" l'uomo davanti a me era serio.
Era serio come non lo avevo mai visto prima.
Ero senza parole, Hitman Bang mi fece alzare dal posto in cui mi ero accomodata e mi fece uscire dalla stanza.
E prima di chiudere la porta disse:"Buona morte"Fine flashback
Jungkook's POV
"Quindi è così che è andata" mormorai a bassa voce mentre nella mia testa cercavo di assimilare quello appena sentito il più possibile.
"E già" sospirò mentre lasciava cadere la sua testa all'indietro.
Ci fu qualche minuto di silenzio imbarazzante.
Avevo voglia di picchiare Hitman Bang ma non potevo.
Sapevo benissimo il motivo per cui lo aveva fatto, ma aveva fatto stare male sia me che Alessia.
Silenzio, troppo silenzio.
"Ti posso abbracciare?" le chiesi con una leggera paura che mi rifiutasse.
Incrociò le braccia al petto, facendo risaltare il suo seno.
Avevo una voglia matta di toccarla e baciarla.
Volevo sentirla mia.
"Non lo so, forse" disse con un sorriso provocatorio.
Mi fece come impazzire con quel gesto e passai una mano nervosamente tra i capelli.
In quel momento lei mi abbracciò forte come non aveva mai fatto prima.
Io ricambiai subito, nascondendo il viso tra i suoi capelli che avevano il profumo di pesca.
Lei nascose il viso nel mio collo e ci diede dei bacini.
"Mi sei mancato tanto, idiota" sussurrò tra un bacio e l'altro.
"Anche tu, amore mio" dissi sorridendo.
Ci staccammo lentamente e iniziammo a baciarci dolcemente, facendo danzare le nostre lingue insieme.
Fu un bacio lungo che venne interrotto quando non sentì più le labbra di Alessia a contatto con le mie.
La sua coinquilina, che mi pare si chiamasse Sherin, gli aveva tirato la testa indietro per interrompere il nostro scambio di saliva."¿Qué haces estúpida? Nunca debes entregarte tan fácilmente a un Chico" (Cosa fai stupida? Non bisogna mai concedersi così facilmente a un ragazzo) affermò sistemndosi il velo.
"Pero es mi novio" (però è il mio ragazzo) rispose Alessia."¡Imposible! Es demasiado bueno para estar contigo y sobre todo demasiado famoso. Lo acepté en Internet mientras hablaban" (impossibile è troppo bello e soprattutto troppo famoso per stare con te, l'ho stalkerato su internet mentre voi due parlavate) iniziò a ridere Sherin, penso la stesse prendendo in giro.
Alessia fece una faccia sconvolta e mi baciò.
Si staccò dal bacio e disse rivolgendosi alla ragazza :"Pero él es mío" (invece è solo mio)
Mi era mancata tantissimo.
Ci alzammo e andammo dagli altri.
Spazio autrice:
Ciao! ❤️
Volevo ringraziarvi per le mille visualizzazioni e volevo dirvi che per le parti in spagnolo ho usato un traduttore, quindi mi scuso per eventuali errori.
STAI LEGGENDO
Non lasciare la mia mano
Romance[𝙸𝙽 𝚁𝙴𝚅𝙸𝚂𝙸𝙾𝙽𝙴]Lei una ragazza piena di determinazione quanto di problemi,prova un irrefrenabile curiosità verso il mondo che la circonda. Lui tremendamente bello e talentuoso,fa parte di uno dei gruppi più famosi in tutto il mondo. Si in...