Capitolo 30

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Finalmente sarei tornata a casa dopo tre settimane passate in quel posto.
Visto che non ero più l'assistente dei bts avevo ripreso il mio vecchio appartamento.
Aprì la porta dell'ospedale e presi una profonda boccata d'aria.
Il sole splendeva in cielo e la primavera era ormai alle porte.
Alla fine dell'uscita dell'ospedale c'era Jin che mi aspettava.
Volevo salutare i ragazzi visto  che l'indomani sarebbero partiti per New York e ci sarebbero rimasti per una settimana.
Salì dentro la macchina e sorrisi al più grande dolcemente.
"Allora, come stai?" chiese Jin facendo partire la macchina.
"Libera" risposi facendo partire la musica.
Mi sentivo veramente libera, mi mancava Jungkook da morire.
Più giorni passavano e più stargli così lontano mi faceva male.
Mi faceva sentire vuota e senza una parte essenziale per me.
Quando mi sono innamorata di lui dovevo capire che per quanto sia bello, abbia molti lati negativi.
Non abbiamo tempo di stare insieme e se ne avessimo dovremmo stare nascosti.
Non capivo la nostra situazione, non sapevo se stessimo insieme.
L'ospedale in cui mi avevano portata era lontano due ore dal loro dormitorio perciò quando arrivammo a casa era già il tramonto.
"Eccoci qua" affermò Seokjin fermando la macchina.
Scesi dall'auto tutta felice ed aprì la porta del soggiorno, Jimin tutto emozionto venne ad abbracciarmi.
Susseguirono Namjoon, Hobi e persino Yoongi che prima di staccarsi dall'abbraccio sussurrò al mio orecchio :"Se ti venisse in mente di tagliarti o fare qualche cavolata prima chiama me e poi vedremo di superarlo insieme".
Sorrisi alla sua affermazione per poi contare i ragazzi di fronte a me ed accorgermi che ne mancavano due.
"Dove sono Tae e Jungkook?" chiesi ai bangtan presenti.
Jimin sorrise  grattandosi la testa timidamente.
"Be' Jungkook e Tae, no non lo so dove siano" disse Jimin-ssi, con l'espressione di uno che sta palesemente nascondendo qualcosa.
Jin aprì gli occhi al massimo e iniziò a cercare per tutto il soggiorno, alzando i cuscini del divano.
Sbatté violentemente il cuscino con la sua faccia stampata sopra per terra.
Questo non prometteva nulla di buono.
"Dove sono? Parla prima che ti soffochi con una lampada" minacciò il più grande, Jimin che prese un gran respiro e tutto d'un colpo disse:"Okforsesodovesonomaperfavorenonucciderli,stannobevendodelvinoesonoleggermenteubriachieforseTaehavomitatosultuocuscino,ionontihodettoniente"
Vidi gli altri ridacchiare e Jin tremendamente serio mentre  a bassa voce disse:"Dio qualsiasi cosa io stia per fare, non sono cosciente"
Sfrecciò al secondo piano seguito da me e Jimin.
Aprì la porta della stanza urlando :"ORA MORIRETE"
La scena davanti a noi ci lasciò a bocca aperta.
Tae e Jungkook uno di fronte all'altro con i telefoni in mano e ridevano mentre scrivevano non so cosa.
Quattro bottiglie di vino vuote di fronte a loro.
Mi arrivarono tante  notifiche da weverse in cui c'era scritto che Jk e Taehyung avevano pubblicato.
Mistero svelato ma perché non comunicavano se erano insieme.
Jimin tossì leggermente per attirare la loro attenzione.
"Oh A-a-a iessla, no.... Assleia....Alessia" affermò Tae dando un po'di vino a Yeontan.
"Principessa!" disse Jungkook con un sorriso felicissimo.
Jin si sbatté una mano in fronte.
Jimin rideva e io ero sconvolta ma divertita.
"COSA STATE FAC-?" iniziò ad urlare Jin ma venne bloccato da Tae.
"Shhh, la vedete anche voi la stanza girare?" aveva tutte le guance rosse, voleva riempire un'altro bicchiere di vino ma invece di prendere la bottiglia prese Yeontan e iniziò a scuotere il povero cane su e giù.
"C'è Alessia, salutatela" ordino il più grande.
Sorrisero molto confusi e poi fecero un'espressione strana.
Jimin iniziò a ridere senza fermarsi.
"Ah principessa, vuoi un po'di bicchiere nel tuo vino?" chiese Jungkook scambiando tutte le parole.
Il più grande si avvicinò al tavolo e prese la bottiglia di vino non ancora finita e urlò :"Basta"
Jungkook e Tae si alzarono e inziarono a cantare la nuova traccia del loro album che doveva ancora uscire :Map of the soul:7
Poi Kook mi prese per mano.
"Lo vuoi sapere un segreto?" chiese con le guance tutte rosse a causa del vino.
Io annuì.
"Invece no perché sennò non sarebbe più un segreto sciocchina" disse scatenando le risate di Tae.
Sembrava di stare in una gabbia di matti e io che pensavo di essere uscita dall'ospedale psichiatrico.
"Jungkook dove sono i miei calzini con gli elefanti?" chiese Taehyung-ssi.
"Nella scatola fuschia dietro l'appaccatanni" affermò il più piccolo.
Seokjin e Jimin presero Tae, uno da una lato e uno dall'altro e lo fecero uscire.
Prima di lasciare la stanza Tae chiese :"Ma perché la signora in giallo non è cinese?" e Jin rispose:"Perché è la signora in giallo non la signora gialla" (non sono razzista è solo una battuta.
Rimanemmo solo io e Jungkook.
Feci mettere un braccio a Jungkook sulle mie spalle e lo portai fino alla sua camera.
Lo buttai sul letto ma lui mi portò giù con lui schiacciando tutto il mio corpo.
Il suo coso era tremendamente duro e non sapevo il perché.
Continuava a gonfiarsi vicino alla mia intimità.
Jungkook mi abbracciò come se fossi un peluche.
Tentai di toglierlo da sopra di me ma fu impossibile.

La mattina dopo
Mi svegliai la mattina dopo però durante la notte ero stata io ad abbracciare Jungkook che era sveglio e in piedi mentre mi fissava.
"Che c'è?" chiesi confusa per poi accorgermi di avere addosso solo una sua maglietta e che lui era senza niente addosso ma solo con un asciugamano in vita.
Ma io mi chiedo, a cosa ti serve quell'asciugamano se sei bagnato e fai bagnare.
Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia.
In quel momento mi alzai dal letto ricordandomi Bang Pd.
Entrai in bagno e dissi"Vado a farmi una doccia"
Ero dentro e cercavo di regolarizzare il mio respiro ma Jk aprì la porta mentre era ancora mezzo nudo.
Chiuse la porta dietro di sé a chiave e mi guardò maliziosamente.
"Ti sei dimenticata i vestiti così sono venuto a portarteli" affermò ma le sue mani erano vuote.
"Dove sono?" chiesi io con uno sguardo che era un misto tra paura e un "Ti prego ingravidami"
Si avvicinò a me e si abbasso all'altezza della mia faccia.
"Sai, ho pensato di starti bene io addosso" affermò facendomi diventare rossa come un pomodoro per la volgarità.
Ma io mi chiedo, perché arrossisco se nella mia testa a volte ci sono cose peggiori.
Dissi tra me e me al diavolo e gli misi la lingua in gola.
Lui ricambiò.
Con una mano gli feci scivolare l'asciugamano per terra e a contatto col suo membro lasciai un piccolo orgasmo.
Lui sorrise.
Mi spinse dentro la doccia e fece partire l'acqua.
Mi tolse tutti i vestiti che avevo e ordinò di mettermi in ginocchio.
"Non l'ho mai fatto" dissi guardando il suo membro gigante davanti a me.
"Sono io, puoi farcela" mi accarezzò la testa e prese i miei capelli facendo una coda.
Iniziai a pompare il suo membro con la bocca, prima lentamente e poi andando più veloce.
Iniziò a lasciare gemiti, facendo molto rumore, ma in quel momento non ce ne fragava niente.
"Cazzo, sei brava" affermò mordendosi il labbro inferiore.
Mi alzò in piedi e mi ordinò di girarmi.
Mise il suo membro dietro di me e iniziò ad andare sempre più veloce e per non farmi fare rumore mi mise le sue dita in bocca e me le fece leccare.

In soggiorno
Io e Jungkook scesimo in soggiorno e tutti gli sguardi erano su di noi.
Andai in cucina per fare colazione e senza volerlo ascoltai la conversazione dei ragazzi.
"Jk potevate fare meno rumore" disse Jimin.
"Non abbiamo fatto niente" rispose Kook arrossendo.
"Si come no e io sono alto" affermò Jimin facendo ridere tutti.
Che vergogna pensai tra me e me.

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