Capitolo 23

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Passarono giorni dal bacio tra me e Jungkook.
Non ci parlammo molto, se non per lavoro.
Avevo fatto l'esame ma ero sicura di essere andata male visto che ero troppo impegnata a pensare a lui.
Non riuscivo a concentrarmi, era sempre lì sopra ogni cosa.
Lui per me stava diventando una persona indimenticabile, non per le cose che avevamo fatto e nemmeno per quello che mi aveva detto ma per  come mi aveva fatto sentire.
Era come se mettesse le mani nel mio cuore ogni volta che mi guardava e mi parlava.
Incatenava in nostri pensieri ad ogni discorso, dal più serio al più stupido.
Lo sapevo benissimo che non potevamo stare insieme, ma io me ne stavo innamorando ad ogni sorriso che mi faceva.
Amavo il suo sorriso.
Quello che ha con me è diverso perché mentre lo fa i suoi occhi guardano dentro i miei e creano un caos bellissimo di farfalle nel mio stomaco.
Vorrei tanto poter stare con lui serenamente.
Non riesco a pentirmi di quel bacio.
Mia mamma una volta mi disse che in amore non bisogna mai dire mi dispiace.
Perché qualsiasi cosa tu faccia é  perché ami l'altra persona e non bisogna mai sentirsi in colpa perché ami qualcuno.
Ero arrabbiata con lui, non poteva evitarmi così e far finta che i nostri sentimenti non esistessero.
Lo sapevo il motivo per cui lo faceva e capivo ma volevo parlarne come minimo.
Ero sdraiata in camera mia e i ragazzi erano in soggiorno.
Mi ero appena fatta una doccia e stavo fissando il vuoto invece di studiare.
All'improvviso mi alzai e presi il contratto della bighit e inziai a leggere tutto il regolamento.
É indovinate qual'era la prima regola-Le relazioni amorose tra Idols e Staff sono strettamente proibite, in caso di violazione della regola, il membro dello staff verrà licenziato e l'idol severamente punito-lessi questa regola a bassa voce.
Jungkook lo sapeva e io anche ma queste cose non si possono controllare.
Dovevo chiarire con lui.
Mi alzai ed andai giù in soggiorno,i ragazzi erano seduti ognuno con il proprio telefono.
"Jungkook dobbiamo parlare" dissi cercando di trannere il nervosismo e le lacrime.
"Non voglio parlare con te ora" affermò mentre continuava a guardare il telefono.
"Smettila di evitarmi, ti prego non ti ho fatto niente" aggiunsi con la voce spezzata.
"Non ti evito, in realtà non sei mai stata niente" disse guardandomi negli occhi e facendomi tanto male,le lacrime iniziarono a scendere.
"Forse è meglio andare via" affermò Namjoon facendo cenno agli altri membri di alzarsi.
Uscirono tutti dalla porta principale e andarono a fare un giro.
Mi asciugai la lacrima che solcava la mia guancia.
"Smettila di dire cazzate, sei solo un lunatico" affermai iniziando ad alzare il mio tono di voce.
"Cosa hai detto?" disse alzandosi e ponendosi davanti a me.
Era così alto rispetto a me,lo guardavo  dal basso.
"Tu pensi che se mi starai lontano i tuoi sentimenti per me andranno via, ma non è così semplice perché anche se ti sto lontano fisicamente, sono sempre nei tuoi pensieri e qua" gli misi una mano sul petto.
Lui la prese e la tirò via.
"Non ho sentimenti per te, litighiamo sempre, é una continua lotta tra noi due" disse cercando di evitare il mio sguardo, perché non voleva farmi capire che stava mentendo.
"É vero litighiamo sempre, anche ora lo stiamo facendo, io sono una rompicoglioni e tu un totale idiota ma il punto è che non me ne frega un cazzo, io voglio te, voglio un noi" dissi con le lacrime agli occhi, lo stavo supplicando.
Ero andata lì con l'intento di parlargli e di cercare di avere un rapporto da amici ma ancora una volta lui mi aveva reso impossibile mentirgli.
Rimanemmo in silenzio e ci guardammo negli occhi.
Prese un lungo sospiro.
"Sai io non potrei mai darti quello che tu ti meriti, non potrei portarti fuori a cena, non potrei urlare al mondo che ti amo, non potrei darti le attenzioni che ti meriti.
Tu hai bisogno di qualcuno che ti accompagni nel tuo volo e che non abbia paura di cadere"incatenò i suoi occhi ai miei ma questi ultimi dicevano altro.
Ormai stavo piangendo.
"Jungkook io non voglio un mazzo di rose o una cena romantica.
Non voglio nemmeno lo striscione sotto casa con scritto che mi ami.
Io voglio i tuoi occhi dentro ai miei.
Voglio un bacio che sia talmente vero da permettere alle nostre anime di toccarsi.
Voglio un abbraccio che mi faccia venire la pelle d'oca.
Voglio il tuo calore che si mischia al mio.
Voglio i tuoi sorrisi, voglio vedere il paradiso nei tuoi occhi.
Non voglio un me e un te,io voglio un noi"dissi con la voce spezzata dalle lacrime.
Furono secondi strazianti dove io tirai fuori tutti i miei sentimenti per lui.
Mormorò un "Non posso".
Mi sedetti sul divano, impassibile, non capivo che cosa provavo in quel momento però una cosa mi era chiara:qualsiasi cosa cattiva che lui mi avesse detto e per quanto mi stesse respingendo scappando dai suoi sentimenti, io continuavo a provare quella sensazione al cuore.
Non riesco a descriverla a parole, l'unica cosa che posso dire è che in quel momento capì che lui è quella persona che mi faceva sperare che sarebbe andato tutto bene anche nei momenti in cui tutto andava a rotoli.
Jungkook aveva messo entrambe le mani tra i capelli per la disperazione.
Si avvicinò a me e si abbassò al mio livello posando una mano nel mio ginocchio.
"Non fare così ti prego" quasi sussurrò, ormai aveva anche lui le lacrime agli occhi.
Mi alzai dal divano e con le maniche della felpa che indossavo mi pulì il viso.
"Hai ragione, non possiamo stare insieme, tu finiresti nei guai e io non voglio, vado in camera mia ora" andai a passo svelto su per le scale mentre le lacrime non smettevano di scendere.
Sentì Jungkook che buttò un vaso per terra probabilmente per la rabbia.
Entrai dentro la mia camera e chiusi la porta, facendomi scivolare contro la porta e mettendomi una mano nel petto.
"Alessia, apri la porta ti prego" era Jungkook.
Non risposi, non ne avevo le forze.
Continuava a dare colpi alla porta.
"Vai via ti prego" dissi quasi in un sussurro, non ero nemmeno sicura mi avesse sentito.
"No, apri" mi rispose.
Mi alzai e appoggiai la testa e la mano nella porta.
"Non voglio farti finire nei guai e non voglio nemmeno litigare, quindi ti prego vai via" cercai di tenere un tono di voce tranquillo.
Non rispose, lo sentì scendere le scale.
Presi il mio giubbotto e mi misi le scarpe.
Avevo bisogno di aria.
Scesi le scale, Jungkook era seduto negli sgabelli della cucina e aveva la testa appoggiata tra le mani.
Mi vide uscire ma non disse niente.
Appena fuori presi un lungo respiro, faceva tanto freddo e il mio naso e le mie guancie stavano arrossendo.
Iniziai a camminare senza una meta,mi sentivo strana, innamorata.
Inziò a piovere a dirotto,non so cosa mi prese ma riniziai a piangere e mi coprì il viso con le mani.
Dopo un po' non sentì più le goccie bagnarmi, tolsi le mani dal viso, Jungkook mi stava coprendo con un ombrello.
Mi girai verso di lui per fronteggiarlo.
Non ci dicemmo niente, ci guardammo negli occhi e capimmo cosa volevamo.
Mi alzai in punta di piedi e lo baciai, lui fece cadere l'ombrello per terra anche se continuava a piovere.
Mise le sue mani nelle mie guancie per avvicinare i nostri visi di più.
Questo bacio non era come quello dell'ultima volta.
Questo era passionale e voglioso.
Cercavo di fargli capire che io lo amavo e che avrei fatto di tutto per lui.
Stavamo scrivendo uno nel cuore dell'altro.
Anche se stava piovendo non ci importava.
Sentivo che i suoi baci fossero fatti per le mie labbra e che i suoi abbracci fossero perfetti per la mia pelle.
Si dice che la vita da e toglie allora io volevo che fosse lui la mia vita così ogni cosa mi avesse dato e tolto ci sarebbe stato comunque lui.
Sentivo i nostri cuori che battevano sincronizzati e le solite farfalle nello stomaco.
Ci staccammo lentamente e ci guardammo negli occhi.
"Non ho paura di cadere" mi disse guardandomi dentro e causando battiti accelerati del mio cuore.
(Prima aveva detto che Alessia si merita qualcuno che la accompagni nel suo volo e che non abbia paura di cadere)
Spazio autrice
Spero via sia piaciuto❤️

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