XVIII

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se volete potete iniziare la mia nuova storia su Timothée Chalamet.

chiamo dominic ma non lo sento arrivare perciò percorro le scale di corsa.

"ti muovi è tardi!"urlo.

"hai il ciclo per caso?"

Che situazione è mai questa?

"sì, problemi?!"

Lui ride e io prendo i miei vestiti e mi dirigo verso il bagno.

"vestiti e prepara la colazione per piacere."

"sì capo."

Dopo quindici minuti siamo in fermata.

"per pranzo andiamo a mangiare il sushi?"

"certo."

In bus ci sediamo vicini.

E lui ha la gamba attaccata alla mia, non so perché ci sto facendo tanto caso.

Quando vede dove sono rivolti i miei occhi appoggia una mano sul mio ginocchio.

Alzo lo sguardo su di lui e quest'ultimo sorride divertito dalla situazione.

Le prime tre ore a scuola passano velocemente.

Finalmente è arrivata l'ora dell'intervallo.

Io mangio la mia mela.

Angela va dalla sua crush così io e la bionda rimaniamo sole.

"stai bene?"domando

"sì ieri un mostro mi ha attaccata, è molto pericoloso."

"dobbiamo dirlo a Dominic, vieni."ordino prendendola per mano.

Lo cerchiamo dappertutto ma di lui non c'è traccia.

Anzi no eccolo lì, sul muretto che si limona con Sonia.

"scusate se vi interrompo ma devo parlare urgentemente con te."dico fissandolo.

I suoi occhi balzano da me, Sonia e Josephine.

"chi ti credi di essere? Lasciaci in pace puttana, lui è mio!"urla la rossa.

"ritira subito quello che hai detto!"risponde josy di rimando.

"mai."

"puoi andartene per piacere."sussurro.

"sì, vieni tesoro."

"ci sentiamo più tardi."dice il semidio baciandole la guancia.

Per fortuna se n'è andata.

"cos'è successo?"

"anche lei è stata attaccata e sono preoccupata."

"per quanto vedo lei sa prendersi cura di sé stessa."

"sei uno stupido egoista stronzo montato. Dovremmo stare uniti, siamo in pericolo, io non voglio che moriate."

Ok sembro sclerata ma sono semplicemente preoccupata.

"l'unica che rischia sei tu, noi due sappiamo difenderci."dice il moro fissandomi con uno sguardo gelido.

"non serve che la attacchi così, dovreste stare entrambi più calmi."dice la mia amica mettendosi in mezzo.

"oggi pomeriggio alle quattro vengo a casa di Audrey e parliamo insieme."

In quel preciso istante suona la campanella.

L'ultima ora di storia mi annoio ma poi quando sento il suono della campanella balzo in piedi.

Davanti a me c'è lui, non pensavo volesse andare comunque al sushi dopo la nostra discussione.

Appena usciamo da scuola mi prende un polso.

"non insultarmi più così capito?!"dice a denti stretti.

I suoi occhi sono così aperti da farmi paura.

"s-sì."

Mi ricorda troppo quello che è successo il mese scorso.

"scusa piccoletta, non volevo farti questo effetto."

"n-non preoccuparti."

"scusami, cazzo, faccio schifo."dice accarezzandomi le spalle ma poi le ritrae.

"non volevo toccarti."aggiunge staccando le mani.

"non hai fatto niente di male, mi sono solo ricordata di una cosa."

"se trovo quel bastardo gli spacco la faccia e le palle."

spazio autrice:

capitolo un po' diverso dal solito e anche più corto.

ho sonno ed è mattina.

fra poco mi preparo il pranzo e poi studio.

(so che non interessa a nessuno della mia vita ma io ne parlo comunque;)

-giuls

FALLING SKIES:Gold Rush and Illicit Affairs|giulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora